Il sopralluogo dei Ris nella villetta di Garlasco riapre il caso di Chiara Poggi con ipotesi di più aggressori e una rissa prima dell’omicidio.
Diciotto anni dopo la tragedia del 13 agosto 2007, le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco si complicano. I carabinieri del Ris hanno fatto un sopralluogo nella villetta dove è avvenuto il delitto, scoprendo dettagli che cambiano la scena del crimine.
Le ferite sul corpo della giovane non sembrano essere state causate da un solo aggressore o da un’unica arma. Secondo la Procura di Pavia, che ha riaperto il caso, Chiara sarebbe stata colpita con almeno due strumenti diversi: una punta acuminata e un martelletto, quest’ultimo mai ritrovato.
Ma non è tutto. Le lesioni riportate indicano anche la presenza di pugni, segno che prima dell’accoltellamento potrebbe esserci stata una vera e propria rissa.
Nuove aperture sulle indagini: ferite multiple e armi diverse
L’autopsia depositata il 5 novembre 2007 è stata riletta alla luce delle nuove scoperte. Nel documento si parla chiaramente di ferite da taglio ma anche di ecchimosi compatibili con colpi inferti a mani nude.
Queste ecchimosi sono state trovate soprattutto nella zona periorbitale, cioè intorno agli occhi. Gli inquirenti pensano che siano state provocate da pugni o altri colpi contundenti naturali.
La combinazione delle ferite rende difficile capire quale arma sia stata usata per ogni singolo colpo. Il corpo contundente descritto dagli esperti sembra avere caratteristiche particolari: una superficie stretta e lineare con una punta affilata capace di infliggere danni seri.
Tutto questo porta a ipotizzare che gli aggressori fossero almeno due, non uno solo come si era sempre creduto.
l’indagine punta su Andrea Sempio e i suoi legami
La Procura ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio, trentasettenne amico del fratello di Chiara Poggi, Marco. L’accusa è omicidio in concorso con Alberto Stasi o altri soggetti ancora da identificare.
Secondo gli investigatori Sempio potrebbe essere stato presente durante l’aggressione o addirittura uno degli esecutori materiali insieme ad altri complici.
Questa nuova pista cambia radicalmente il quadro processuale e apre scenari fino ad ora mai considerati seriamente dalle autorità giudiziarie.
La famiglia sempio rompe il silenzio: “vogliono incastrare mio figlio”
Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati Andrea Sempio ha ricevuto sostegno dalla sua famiglia. Il padre ha dichiarato pubblicamente: «Stanno cercando di incastrare mio figlio».
Questa presa di posizione mostra come la vicenda continui a dividere opinioni e alimentare tensioni tra le parti coinvolte.
Il clima resta teso mentre gli inquirenti cercano prove concrete per confermare o smentire le nuove ipotesi investigative emerse dal sopralluogo dei Ris.
Cosa cambia per il caso poggi dopo queste scoperte?
Il ritrovamento delle nuove tracce e la rilettura dell’autopsia potrebbero portare a una svolta decisiva nel caso Poggi. La possibilità che ci siano stati più aggressori complica però ulteriormente le cose dal punto di vista giudiziario.
Se confermata l’ipotesi della rissa con più armi coinvolte, sarà necessario ricostruire tutta la dinamica dell’aggressione partendo da zero o quasi.
Gli investigatori dovranno anche capire se altre persone oltre ad Andrea Sempio e Alberto Stasi abbiano avuto un ruolo nell’omicidio della giovane studentessa pavese.
Per ora restiamo in attesa dei prossimi sviluppi ufficiali dalla Procura di Pavia che sta lavorando senza sosta per fare chiarezza su uno dei casi più controversi degli ultimi decenni in Italia.