La procura di Tempio Pausania ha formalizzato l’accusa di omicidio aggravato in concorso nei confronti di tre giovani residenti a Olbia. La vittima è un ex cuoco argentino, deceduto dopo dieci mesi di agonia causata da una violenta aggressione subita nella sua abitazione. Il caso ha scosso la comunità locale e ora si attende l’interrogatorio degli indagati davanti al giudice per le indagini preliminari.
Dettagli dell’aggressione e condizioni della vittima
Il 3 febbraio 2024 Miguel Nagel Paez, 69 anni, è stato brutalmente picchiato all’interno del suo appartamento situato in via Marche a Olbia. L’uomo occupava l’abitazione senza alcun titolo regolare. I colpi inferti gli hanno provocato gravi ferite al cranio e al torace che ne hanno compromesso irreversibilmente lo stato di salute.
L’allarme è scattato solo alcuni giorni dopo quando i vicini, insospettiti dal silenzio prolungato, hanno chiamato i soccorsi. All’arrivo dei sanitari la porta era aperta e Paez giaceva privo di sensi sul pavimento dell’appartamento. Trasportato d’urgenza all’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia ha subito lunghi trattamenti ma non ce l’ha fatta: il suo decesso è avvenuto dopo quasi un anno dall’aggressione.
Evoluzione delle accuse contro gli indagati
Inizialmente Michael Brundu, Alex Russo e Giuliano Petta erano stati denunciati per rapina e lesioni gravissime legate all’episodio violento del febbraio scorso. Successivamente le accuse sono state aggiornate a tentato omicidio in seguito alla gravità delle condizioni cliniche della vittima.
Solo recentemente però la procura ha modificato nuovamente il capo d’imputazione inserendo il reato più grave: omicidio aggravato in concorso. Questo cambio deriva dai risultati definitivi dell’autopsia eseguita sul corpo della vittima che ha confermato come le lesioni subite siano state direttamente responsabili del decesso.
Ruolo delle forze dell’ordine nelle indagini
I carabinieri della sezione operativa del comando territoriale di Olbia hanno condotto una lunga attività investigativa durata diversi mesi prima di identificare i presunti autori dell’aggressione mortale. Attraverso raccolta testimonianze ed elementi probatori sono riusciti ad incastrare Brundu, Russo e Petta portandoli poi all’arresto.
Le autorità sottolineano che il lavoro svolto è stato fondamentale nel ricostruire con precisione dinamica ed esito degli eventi accaduti nell’appartamento dove viveva Paez senza permesso legale.
Prossimi sviluppi processuali
Gli imputati difesi dagli avvocati Cristina Cherchi, Adriano Catte e Immacolata Natale saranno interrogati nelle prossime ore davanti al giudice Alessandro Contu incaricato delle garanzie procedurali nel tribunale locale.
Questo passaggio servirà a chiarire ulteriormente le posizioni dei tre ragazzi originari della città sarda coinvolti nell’inchiesta sull’omicidio aggravato ai danni del cuoco argentino ormai deceduto dopo dieci mesi trascorsi tra cure intensive e coma farmacologico presso l’ospedale Giovanni Paolo II.