Nuovo sistema di allarme per aggressioni al pronto soccorso di fermo presentato in ospedale

Al pronto soccorso dell’ospedale di Fermo è stato introdotto un sistema di allarme rapido per garantire la sicurezza del personale medico, con l’intento di estenderlo ad altri reparti sensibili.
L’ospedale di Fermo ha introdotto un sistema di allarme rapido portatile per proteggere il personale medico da aggressioni, con il supporto della polizia e della vigilanza interna, estendendo la sicurezza anche ad altri reparti sensibili. - Unita.tv

Al pronto soccorso dell’ospedale di fermo è stato introdotto un sistema di allarme rapido per garantire maggior sicurezza al personale medico in caso di situazioni critiche o aggressioni. Il dispositivo portatile permette di avvisare subito la vigilanza interna e la polizia di stato presente in ospedale. La misura, promossa dalla regione marche e realizzata dall’azienda sanitaria fermana , intende rafforzare la protezione degli operatori sanitari durante il lavoro.

Caratteristiche tecniche dei dispositivi e modalità di allarme

I nuovi apparecchi consegnati agli operatori del pronto soccorso sono otto, dotati di due pulsanti distinti che permettono differenti tipi di intervento. Il primo, di colore rosso, consente di instaurare una comunicazione vocale immediata con la postazione di controllo. Il secondo, blu, invia un segnale d’allarme senza contatto verbale, per attivare una risposta veloce in situazioni di pericolo. A completare il sistema ci sono otto auricolari per la comunicazione degli operatori, due radiotrasmittenti assegnate alla vigilanza privata e un monitor centrale per intercettare i segnali d’emergenza.

Il dispositivo è inoltre equipaggiato per riconoscere movimenti improvvisi, come una caduta, che innescano automaticamente l’allarme anche senza l’intervento diretto dell’operatore sanitario. Per aumentare il controllo delle aree più esposte, sono previsti due sensori ambientali da installare nella sala d’attesa del pronto soccorso, in arrivo nelle prossime settimane. Grazie a queste dotazioni, la vigilanza potrà intervenire rapidamente in presenza di pericoli reali.

Ampliamento della sicurezza negli altri reparti ospedalieri

L’azienda sanitaria fermana ha già manifestato l’intenzione di estendere l’uso dei dispositivi anche ad altri reparti sensibili come la psichiatria, dove il rischio di aggressioni rimane sempre presente. L’obiettivo è garantire un sistema di sicurezza diffuso, capillare, che involucri tutti gli ambienti più esposti alle dinamiche critiche. Nel corso della presentazione, il direttore generale dell’Ast, Roberto Grinta, ha sottolineato l’importanza di adottare tecnologie adeguate per tutelare chi lavora in prima linea nell’ospedale.

Accanto all’installazione di questi strumenti, l’ospedale di fermo ha completato anche l’implementazione di depuratori d’aria in vari reparti, compreso il pronto soccorso. Questi interventi si inseriscono nel progetto per il nuovo ospedale di campiglione di fermo, che è stato recentemente oggetto di un sopralluogo con la questura locale per definire la collocazione della nuova postazione della polizia di stato.

Collaborazione tra istituzioni per migliorare la sicurezza ospedaliera

La presentazione dei dispositivi in ospedale ha visto la partecipazione di varie autorità locali. Erano presenti il prefetto di fermo Edoardo D’Alascio, il questore Luigi Di Clemente e i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, Gino Domenico Troiani e Massimiliano Bolognese. Ognuno di loro ha evidenziato il valore di una rete collaborativa per prevenire episodi di violenza e garantire la sicurezza di medici, infermieri, pazienti e visitatori.

Secondo il prefetto D’Alascio e il direttore generale Grinta, la sicurezza passa attraverso la prevenzione e il coordinamento tra le istituzioni. Sul nuovo ospedale si stanno organizzando anche due camere di degenza destinate a detenuti, che saranno sorvegliate dalle forze dell’ordine in modo dedicato. Questo rafforza ulteriormente la presenza e il controllo all’interno della struttura sanitaria.

Risposta concreta ad aggressioni negli ospedali italiani

L’introduzione dei dispositivi di allarme e le misure annunciate riflettono una risposta concreta a episodi di aggressioni che si verificano negli ospedali italiani. Il modello scelto per fermo potrà rappresentare un esempio per altre strutture, in particolare per chi mette a rischio la propria incolumità per assistere chi si rivolge al pronto soccorso. I prossimi mesi saranno decisivi per valutarne l’efficacia e l’impatto sul territorio.