Il caso di Garlasco sembra non arrestare l’attenzione nemmeno a distanza di anni. Ieri i carabinieri del Ris hanno condotto un nuovo sopralluogo nella villetta di via Pascoli, dove nel 2007 fu trovata morta Chiara Poggi. L’intervento è durato molte ore e ha coinvolto strumenti moderni come laser, scanner e droni per ricostruire la scena del delitto in tre dimensioni. Questo aggiornamento punta a mettere insieme tutte le tracce raccolte per una revisione dettagliata dell’accaduto. I familiari di Chiara si sono mostrati amareggiati per la riapertura dell’indagine con metodi che ritengono ripetitivi. A sollevare dubbi sono soprattutto gli avvocati di Andrea Sempio, sospettosi sulle modalità con cui viene gestita la comunicazione e l’attenzione mediatica attorno al caso.
L’uso di tecnologie avanzate per la ricostruzione tridimensionale della scena del delitto
Il recente intervento dei militari ha visto l’impiego di strumenti all’avanguardia per analizzare ogni angolo della villetta di Garlasco. Laser e scanner hanno consentito di creare un modello digitale dettagliato della casa, mentre droni hanno ripreso dall’alto e da prospettive difficili. Questa combinazione permette di catturare dati precisi e aggiornati, utili a rivedere la distribuzione delle prove sulla scena. La tecnica 3D consente di sovrapporre materiali biologici, tracce di sangue e altri elementi investigativi a uno schema spaziale molto preciso. L’obiettivo è definire con maggiore dettaglio la dinamica degli eventi del 13 agosto 2007, giorno in cui venne uccisa Chiara Poggi.
Un salto digitale nella ricostruzione
Il ricorso a metodi digitali permette di recuperare informazioni difficili da individuare con le tecniche tradizionali. Vale la pena ricordare che in passato, già nel 2007, alcune di queste tracce erano state mappate manualmente. Nel 2014, durante il processo d’appello bis, si era inoltre ampliato il rilievo della scena del crimine con tecniche chiamate geomatiche, che coinvolgevano schizzi e rilevamenti sulle pareti. La differenza sostanziale di questa nuova operazione sta quindi nell’attenzione a dettagli più precisi, frutto di novità nel campo dell’hardware e software investigativo.
Le reazioni dei familiari di chiara poggi e le perplessità legali
I genitori di Chiara Poggi hanno seguito con emozione la riapertura della villetta, dove si consuma ancora oggi una ferita aperta. Hanno descritto il loro stato come sorpreso e amareggiato, soprattutto per il fatto di dover riesperire quel luogo di dolore dopo tanti anni. Questi sentimenti sono amplificati dalle modalità con cui si sta svolgendo l’indagine odierna, che secondo loro riflette dinamiche già vissute senza novità sostanziali.
A levare le maggiori critiche sono però i legali di Andrea Sempio, figura correlata al caso. Secondo gli avvocati le operazioni di rilievo e ispezione non apportano elementi decisivi nuovi ma ripresentano circostanze già note o maggiormente esplorate in passato. In più emerge un disagio per l’attenzione dell’informazione, gestionata in modo da favorire la visibilità mediatica più che il rigore investigativo. La notifica dell’ispezione ricevuta solo nel weekend ha fatto nascere ulteriori dubbi, specie perché gli avvocati ne sottolineano la routine rispetto alle complessità irrisolte del caso.
Le parole di angela taccia sulla fase investigativa
Angela Taccia, legale di Sempio, ha infatti commentato che le operazioni sono state soprattutto una triangolazione delle tracce rinvenute già nel 2007. La sua presenza sul posto, nonostante poco preavviso, testimonia la volontà di monitorare ogni sviluppo e mantenere la guardia alta su questa fase di indagine che tiene vivo da quasi due decenni uno dei gialli irrisolti più celebri del nord Italia.
Il ruolo dell’impronta attribuita a andrea sempione nell’inchiesta
Un elemento che ha attirato la curiosità di esperti e stampa è l’attribuzione dell’impronta numero 33 ad Andrea Sempio. Questa particolare traccia è tornata nei riflettori con il recente rilievo, anche se non si tratta di una scoperta nuova. L’impressione è che il nuovo modello in 3D permetterà di posizionare nel dettaglio ogni prova rinvenuta e consolidare il quadro scientifico attorno a questa impronta.
Importanza e dubbi sull’impronta 33
Questa è una parte fondamentale del processo per stabilire la presenza o meno di un sospettato in punti chiave della scena. In effetti, ricostruire la posizione dell’impronta nel contesto ambientale aiuterà a valutare gli spostamenti e la presenza fisica di una persona durante la notte del delitto. Il fatto che l’impronta sia già nota contribuisce però a sollevare interrogativi sull’utilità reale di questa ispezione, che sembra concentrarsi soprattutto su aspetti già esplorati.
Si tratta di un tentativo di aggiornare le prove con strumenti moderni, combinando informazioni varie e visive, per raggiungere un’immagine il più fedele possibile della scena originale. Questa nuova mappa tridimensionale potrà supportare le analisi del tribunale se emergeranno evidenze concluse da dati aggiornati e precisi. La gestione di questo rilievo, tra polemiche e timori di strumentalizzazioni mediatiche, resta al centro dello sviluppo di questa indagine, ancora aperta.
