nuovo ospedale di primo livello in martesana, la mozione pronta al consiglio regionale per l’avvio del progetto
La proposta di un nuovo ospedale pubblico in Martesana, sostenuta da Nicolas Gallizzi e dal comitato promotore, mira a migliorare l’offerta sanitaria locale e ridurre la migrazione passiva dei pazienti.

La proposta per un nuovo ospedale pubblico di primo livello in Martesana, sostenuta da un comitato promotore e una mozione regionale, mira a migliorare l’offerta sanitaria locale, ridurre la migrazione dei pazienti e richiede un investimento di circa 320 milioni di euro. - Unita.tv
La proposta di realizzare un nuovo ospedale pubblico di primo livello in martesana torna al centro dell’attenzione politica e sanitaria. Dopo l’audizione del “comitato promotore” in commissione sanità regionale di poco più di un mese fa, il consigliere di Noi Moderati, Nicolas Gallizzi, ha presentato una mozione che sarà discussa nelle prossime settimane in consiglio regionale. L’obiettivo è richiedere ufficialmente l’avvio del percorso amministrativo e il reperimento delle risorse necessarie per la costruzione di questa struttura sanitaria.
Il comitato promotore e la nascita della proposta di un nuovo ospedale in martesana
Da anni un gruppo di realtà locali spinge per la creazione di un ospedale di primo livello destinato a servire l’area della martesana. Nel comitato promotore trovano posto associazioni come Pensionati Cisl, Acli e anche esperti come Vittorio Mapelli, docente di economia sanitaria ed ex sindaco di Grezzago. Questi interlocutori hanno portato avanti un progetto fondato su dati concreti che mostrano lo stato attuale della rete ospedaliera nella zona sud dell’Asst.
Gli ospedali di Melzo e Cernusco rappresentano gli unici punti di riferimento per i ricoveri “per acuti”, ma negli anni hanno incontrato difficoltà crescenti. Tra i problemi emerge la carenza di personale, che rende faticoso garantire un’offerta adeguata di servizi. A questo si aggiunge una scarsa attrattività della rete sanitaria locale, che spinge molti pazienti a rivolgersi a grandi centri ospedalieri metropolitani o ad altre strutture convenzionate. Questo fenomeno, noto come “migrazione passiva”, rappresenta un problema per la sostenibilità e l’efficienza del sistema sanitario territoriale.
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Il comitato ha continuato a monitorare la situazione aggiornando i dati e proponendo soluzioni nel tempo. L’istanza è fondata su elementi che testimoniano una domanda crescente e che giustificano la necessità di nuove strutture. Sono stati messi a confronto dati recenti sulle prestazioni ospedaliere e anche elaborati rilievi sull’impatto economico e sociale della mancanza di un poliambulatorio adeguato nell’area.
I siti indicati e la cifra stimata per la realizzazione dell’ospedale
Il comitato promotore, nel corso delle ultime presentazioni, ha indicato tre possibili aree per la costruzione del nuovo ospedale. La prima è Cascina Antonietta, situata nel territorio di Gorgonzola. Questa area si presenta libera e con spazi adatti, ma richiede ulteriori valutazioni tecniche. La seconda area è Gessate, dove esiste un terreno libero potenzialmente utilizzabile. Infine, a Melzo sono presenti già delle superfici destinate ad uso sanitario, adiacenti all’ospedale esistente, che rappresentano una soluzione più immediata da un punto di vista urbanistico.
Il sindaco di Melzo, Antonio Fusè, si è espresso a favore della collocazione nel proprio comune e ha invitato la Regione a prendere una decisione in tempi brevi, mostrando anche disponibilità a sostenere il progetto. Le amministrazioni comunali di Gorgonzola e Gessate sono attese a fornire le loro indicazioni ufficiali sulla questione nei prossimi mesi, dopo valutazioni tecniche e amministrative approfondite.
L’onere finanziario indicato è di circa 320 milioni di euro. Questa cifra comprende l’intero costo di realizzazione della struttura, dal progetto alla costruzione fino all’attrezzatura necessaria per garantire un’offerta sanitaria completa, adeguata alle esigenze attuali e future. Il dibattito sul finanziamento di questa somma tocca anche i livelli regionali, in vista di un possibile stanziamento o di forme di collaborazione pubblico-privata per realizzare l’opera.
La mozione di gallizzi e le richieste rivolte alla regione lombardia
La mozione introdotta da Gallizzi non entra nel merito delle aree specifiche dove costruire l’ospedale. Affida agli esperti tecnici la decisione sul sito più idoneo, lasciando spazio alle valutazioni urbanistiche e sanitarie di genere differente. Il testo punta invece a sollecitare la giunta regionale ad attivarsi per dare il via al processo autorizzativo e alla ricerca dei fondi.
Gallizzi sottolinea come l’apertura di un nuovo ospedale in Martesana potrebbe limitare la migrazione passiva di pazienti verso altre zone. Il recupero della quota di utenza assente dalla rete locale sosterrebbe la tenuta degli ospedali esistenti e migliorerebbe l’offerta complessiva di servizi. Il consigliere evidenzia che questa operazione si tradurrebbe anche in un contenimento dei costi di gestione nel medio termine. La presenza di strutture più vicine alle esigenze della popolazione ridurrebbe l’uso di soluzioni esterne più costose.
L’attenzione è puntata su una decisione rapida e chiara della Regione Lombardia, che ha la responsabilità di coordinare e autorizzare un progetto di questa portata. La richiesta è quella di impostare tutte le fasi preliminari, dalla valutazione tecnica all’individuazione delle risorse economiche, fino ad arrivare alla progettazione esecutiva che porterà alla costruzione del nuovo polo sanitario. Sul territorio, le aspettative sono elevate, specialmente fuori dai confini comunali tradizionali, perché l’organizzazione di nuovi servizi può contribuire a rivitalizzare l’area e a rispondere a bisogni reali e urgenti.