
La città ha inaugurato un avanzato impianto anti-alluvione alle Trobbie, parte di un progetto più ampio che unisce tecnologie di monitoraggio, rinaturalizzazione e gestione coordinata delle vasche di laminazione per proteggere il territorio da eventi climatici estremi. - Unita.tv
La città ha inaugurato un sistema hardware avanzato per difendersi dalle alluvioni in zona Trobbie. Questo progetto rappresenta solo la prima parte di un intervento più vasto, destinato a ripristinare l’equilibrio naturale dell’area. Allo stesso tempo, si punta a implementare tecnologie di monitoraggio a distanza che consentiranno una gestione più puntuale delle vasche di laminazione, per evitare che nuove bombe d’acqua mettano a rischio le comunità vicine. I lavori proseguiranno nei prossimi mesi con un investimento complessivo superiore a un milione e mezzo di euro.
I dettagli tecnici e funzioni dell’impianto appena inaugurato
L’impianto anti-alluvione che ha visto ieri la sua presentazione definitiva si compone di diverse infrastrutture articolate: bacini di raccolta, un sistema selettore per deviare le acque, tecnologie di ultima generazione e una viabilità di servizio costruita appositamente per controllare quanto accade in caso di piogge intense. Si tratta di un modulo hardware che funge da prima linea di difesa contro le piene del torrente Trobbie. L’impianto è progettato per rallentare e gestire i flussi d’acqua in maniera coordinata, evitando così allagamenti improvvisi delle zone urbane limitrofe.
Strategia e integrazione della rete
Questa infrastruttura è solo la punta dell’iceberg della strategia di contenimento: serve una rete che funzioni come un organismo unico. Perciò l’allestimento di questo tipo di sistemi ha richiesto mesi di lavoro e l’implementazione di elementi tecnici che dialogano fra loro all’interno di una rete più ampia. L’attenzione si è concentrata anche sulla costruzione di viabilità di servizio, per permettere interventi rapidi e manutenzioni mirate senza intralciare il traffico o la vita dei quartieri coperti dall’area d’intervento.
Il progetto di rinaturalizzazione: alberature, zone umide e salvaguardia dell’avifauna
Con un investimento di quasi 1,6 milioni di euro, la seconda fase dei lavori vedrà importanti interventi di rinaturalizzazione dell’area limitrofa all’impianto. Verranno piantate nuove alberature, che aiuteranno a stabilizzare il terreno e a rallentare il deflusso delle acque durante le piene. Ma il progetto non si concentra solo su questo, prevede di realizzare zone umide appositamente pensate per favorire l’insediamento e la protezione dell’avifauna locale.
Le zone umide fungono da aree tampone naturali, assorbono l’acqua in eccesso e riducono la velocità di scorrimento del torrente, impedendo così l’erosione delle sponde. Il nuovo ecosistema, studiato appositamente per le esigenze della fauna e della flora presenti in zona, offrirà riparo e habitat a numerose specie di uccelli, contribuendo alla biodiversità del territorio.
Questa parte del progetto risponde a esigenze di carattere ambientale e sociale. L’obiettivo dichiarato dall’assessore Comazzi è coniugare la tutela dell’ambiente con la sicurezza delle persone che abitano in prossimità del torrente. Per questo motivo la rinaturalizzazione verrà effettuata mantenendo un equilibrio che tuteli anche il paesaggio urbano, evitando interventi che possano creare disagi o alterare eccessivamente l’area.
Sistemi di telecontrollo per una gestione coordinata delle vasche di laminazione
La vera novità tecnologica riguarda l’introduzione di sistemi di telecontrollo, che permetteranno di monitorare da remoto il funzionamento dell’impianto, in particolare le vasche di laminazione già attive lungo il torrente Trobbie. Grazie a sensori e centraline collegate in rete, sarà possibile analizzare in tempo reale il volume d’acqua, la velocità di deflusso e le condizioni di sicurezza dei bacini.
Questi dati verranno trasmessi a un centro di controllo, da cui si potrà intervenire tempestivamente in caso di anomalie, per esempio deviazioni impreviste o aumento rapido dei livelli. Un sistema di questo tipo consente di agire prima che la situazione diventi critica, evitando così danni maggiori agli abitati e alle infrastrutture.
La gestione coordinata tra più bacini diventa fondamentale in territori complessi come le Trobbie, dove improvvisi temporali possono trasformarsi in emergenze. La rete di telecontrollo garantirà quindi un dialogo continuo fra le vasche, consentendo di sfruttare al massimo la capacità di laminazione disponibile.
Altri interventi nel territorio della lombardia contro il rischio alluvioni
La città fa parte di un programma più ampio di interventi in Lombardia per contenere il rischio di allagamenti nelle zone a rischio idrogeologico. Oltre all’impianto alle Trobbie, è pronta per entrare in funzione la vasca di laminazione di Gessate, finanziata da tempo e progettata per assorbire le piene del fiume locale.
Un’altra opera, già in fase di finanziamento, riguarda l’ampliamento di una vasca esistente a Inzago, per aumentare la capacità di contenimento dell’acqua durante i periodi di pioggia intensa. Questi interventi sono pensati per lavorare insieme, creando una rete diffusa con più punti di controllo e gestione.
Progetti futuri e collaborazioni
Nel progetto complessivo figura anche la progettazione di un impianto a Bellinzago, vicino al Naviglio, sebbene quest’ultimo ancora non abbia assicurazioni sul finanziamento. L’ente responsabile delle opere, il Consorzio Est Ticino Villoresi, ha inoltre in programma la realizzazione di una vasca di laminazione sul torrente Molgora, un’area che coinvolge i territori di Bussero, Pessano e Gorgonzola.
Quest’ultimo impianto ha un budget che sfiora i 40 milioni di euro e rappresenta uno snodo fondamentale nel confronto con i territori interessati, visto che l’opera potrebbe modificare in modo significativo la gestione delle acque e la protezione civile in quelle zone.
I lavori in corso e quelli programmati riflettono una strategia più ampia, che mira a mettere in sicurezza il territorio e a ridurre i rischi connessi all’impatto di eventi meteo sempre più frequenti e intensi. Il dialogo tra enti, amministrazioni locali e cittadini sarà determinante per definire le soluzioni più adatte e sostenibili.