Nuovo filone sulle tracce digitali nel caso chiara poggi: borsetta sparita e piste inedite
Nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco rivelano dettagli trascurati, tra cui la scomparsa della borsetta e il suicidio di Michele Bertani, amico dell’indagato Andrea Sempio.

Le nuove indagini sull'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco del 2007 si concentrano su comunicazioni digitali inedite, la scomparsa della borsetta e legami nascosti tra amici dell'indagato Andrea Sempio, riaprendo il caso dopo quasi vent'anni. - Unita.tv
L’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, avvenuto nel 2007, torna al centro dell’attenzione con nuove indagini che scavano in dettagli fin qui trascurati. Le autorità di Pavia e i carabinieri di Milano stanno esaminando conversazioni digitali e testimonianze inedite, cercando di chiarire incongruenze accumulate in questi anni. Le novità riguardano soprattutto la scomparsa della borsetta di Chiara e un possibile collegamento con ambienti poco esplorati, compresi amici dell’indagato Andrea Sempio.
Le nuove indagini si concentrano sulle comunicazioni digitali di quella giornata
Le recenti verifiche si rivolgono in particolare ai messaggi telefonici scambiati dai protagonisti coinvolti nelle vicende di quella tragica giornata del 13 agosto 2007. Andrea Sempio, indagato per l’omicidio, aveva scambiato messaggi con alcuni amici che non erano mai stati citati nei verbali. Il traffico dati proveniente dalla cella telefonica di Garlasco ha confermato la presenza di questi contatti ma, sorprendentemente, i tabulati di Andrea e di Marco Poggi, fratello di Chiara, non erano mai stati acquisiti in precedenza. Nessuno aveva inoltre approfondito chi fossero i cosiddetti “amici di Marco”, mai inseriti tra le persone che frequentavano abitualmente casa Poggi.
Questa omissione ha spinto gli investigatori a rivedere alcune fasi dell’inchiesta, sospettando che elementi chiave siano stati ignorati negli anni. L’attenzione verso queste comunicazioni potrebbe aprire nuove piste per capire meglio la rete di rapporti attorno a Chiara. La raccolta di questi dati ha richiesto tempo, ma si spera porti a scoprire elementi non ancora emersi nel lungo iter processuale.
La scomparsa della borsetta e le dichiarazioni dei familiari
Negli ultimi giorni è tornata sotto i riflettori la vicenda della borsetta di Chiara che sarebbe sparita subito dopo il delitto. Secondo alcune ricostruzioni, il portafoglio contenuto nella borsa era stato rubato pochi giorni dopo, nella casa in cui si erano trasferiti i genitori di Chiara a Gropello Cairoli, sempre in provincia di Pavia. La famiglia però ha smentito decisamente queste affermazioni, precisando che la ragazza non frequentava il Santuario della Bozzola, luogo finito al centro di una nuova ipotesi investigativa proposta dall’avvocato di Andrea Sempio.
I genitori hanno spiegato che Chiara si era recata al santuario soltanto in occasione della festa del lunedì di Pasqua, insieme ad altre persone. Hanno escluso anche che la borsa fosse sparita prima o dopo l’omicidio. Queste puntualizzazioni sono fondamentali per evitare deviazioni in tracce che potrebbero essere fuorvianti. Gli investigatori comunque intendono approfondire ugualmente la pista legata alla Bozzola, anche per escludere con certezza possibili collegamenti.
Un capitolo finora inesplorato: la morte di michele bertani e il messaggio su facebook
Tra i nuovi elementi che le autorità stanno valutando, c’è il suicidio di Michele Bertani, amico di Andrea Sempio morto nel 2016. Bertani non faceva parte del gruppo di amici conosciuto dagli inquirenti in passato ma di un’altra cerchia scoperta solo ora. Prima di togliersi la vita, ha pubblicato un messaggio su Facebook molto criptico: “La verità non emergerà mai”. Questa frase riporta all’attenzione il nodo delle verità nascoste, rimaste finora fuori dalle indagini.
La morte di Bertani solleva interrogativi sull’accesso agli ambienti sociali che ruotavano intorno ad Andrea Sempio. Le indagini potrebbero estendersi per ricostruire meglio questi legami e comprendere se ci siano nuove connessioni da esplorare. Ogni elemento viene riesaminato in modo da mettere insieme i tasselli frammentari di un caso rimasto irrisolto per quasi vent’anni.
L’evoluzione delle indagini mostra che anche dopo molto tempo si possono ancora trovare dettagli utili a comprendere meglio dinamiche intricate. Ogni nuova testimonianza o traccia digitale ha il potenziale di indicare direzioni diverse, e i magistrati sembrano intenzionati a non lasciare nessuna strada inesplorata.