Il tram 8 di roma è fermo da due giorni per un grave incidente tecnico avvenuto a piazza San Giovanni di Dio. Il mezzo, uscito dai binari e deragliato, ha costretto l’interruzione della linea tra stazione Trastevere e Casaletto. Per garantire il collegamento sono stati attivati bus navetta mentre gli utenti possono anche utilizzare la linea H come alternativa. Questo episodio si inserisce in una lunga serie di disagi che caratterizzano la storica tratta tranviaria, già oggetto di interventi importanti ma mai completamente risolutivi.
Il deragliamento del tram 8: cosa è successo a piazza san giovanni di dio
Lunedì 30 giugno 2025 il sito ufficiale Roma Servizi per la Mobilità ha segnalato un «inconveniente tecnico» al tram 8 nel tratto di piazza San Giovanni di Dio. La comunicazione ufficiale però nascondeva una realtà più complessa: il convoglio era uscito dai binari ed era deragliato. Nel linguaggio tecnico infatti si distingue tra uno «svitamento», quando il mezzo resta in piedi fuori rotaia, e un vero «deragliamento» che implica caduta o inclinazione significativa del veicolo.
In questo caso il tram è effettivamente finito fuori sede con conseguente blocco totale della circolazione sulla tratta centrale della linea. Le autorità hanno subito predisposto servizi sostitutivi con autobus navetta fra stazione Trastevere e Casaletto per minimizzare i disagi ai passeggeri, suggerendo inoltre l’uso della linea H come percorso alternativo.
Lavori recenti sulla linea tranviaria: rinnovi incompleti e criticità residue
La tratta del tram 8 copre circa cinque chilometri e settecento metri ed è stata sottoposta negli ultimi anni a lavori significativi per rinnovare binari e scambi ormai deteriorati dopo decenni d’uso continuo dal suo avvio nel lontano 1988. Questi interventi hanno previsto la sostituzione delle rotaie danneggiate oltre al rifacimento dell’asfalto circostante per ridurre rumori forti causati dallo sfregamento delle ruote su superfici rovinate.
Nonostante i cantieri abbiano riguardato buona parte della rete tranviaria lungo tutto questo percorso, alcune sezioni hanno mantenuto ancora armamenti vecchi non sostituiti durante le opere prolungate che sono durate ben quindici mesi invece dei sei previsti inizialmente dal Comune.
Questa parziale manutenzione lascia aperti dubbi sulle condizioni esatte del punto dove si è verificato l’incidente recente; capire se sia successo su rotaie nuove o vecchie potrebbe dare indicazioni precise sulle cause tecniche alla base dello sbandamento del mezzo pubblico.
Storia travagliata della linea 8: incidenti frequenti tra ironia popolare e preoccupazioni reali
La storia della linea tranviaria numero otto non è nuova a problemi seri sul piano sicurezza o affidabilità degli impianti. Dal suo debutto ha collezionato diversi episodi critici tanto da guadagnarsi soprannomi poco edificanti come “Ottovolante” dopo che nel marzo del 2001 una vettura volò oltre capolinea Casaletto rischiano conseguenze gravi.
Oggi quel nomignolo sembra affiancarsi a un altro termine nato sui social network: “trambotto”, riferito all’alto numero di incidenti recenti che alimentano sfiducia nei confronti dei mezzi su rotaia nella capitale italiana.
I cittadini esprimono frustrazione soprattutto perché i lunghi lavori pubblicizzati come risolutivi non sembrano aver portato miglioramenti duraturi ma solo interruzioni continue nelle corse quotidiane dei mezzi pubblici romani.
Reazioni social e commento esperti sul futuro incerto dei trasporti urbani romani
Sui social network molti utenti romani reagiscono all’ultimo stop con sarcasmo tagliente mescolando ironia amara alle critiche verso chi gestisce le infrastrutture cittadine.
Tweet parlano dell’ennesima “buca” presa dal tram oppure scherzano sull’impossibilità tecnica ormai evidente nell’affidare alla rete tranviaria romana un ruolo centrale nel traffico urbano quotidiano.
Il blogger specialista MercurioPsi ricorda i numerosi mesi dedicati ai lavori iniziati nell’estate precedente spiegando però come questa manutenzione abbia interessato soltanto certe parti limitate mentre altre sono rimaste intatte da decenni.
Evidenzia pure lo stato generale precario degli altri mezzi simili in città soggetti ad ulteriori limitazioni o sostituzioni temporanee dovute ad incidentistica varia.
Le domande restano aperte soprattutto riguardo alle responsabilità tecniche dietro l’incidente recente : se fosse accaduto sui nuovi binari bisognerebbe indagare più approfonditamente qualità installazioni ed effettiva tenuta delle ruote; se invece coinvolgesse tratti obsoleti allora emergerebbe un problema diverso legato all’età stessa dell’infrastruttura rimasta senza aggiornamenti necessari troppo a lungo.
