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Nuovo atto di vandalismo sul murale dedicato a Liliana Segre, Edith Bruck e Sami Modiano a Milano

Un murale di aleXsandro Palombo a Milano, dedicato a Liliana Segre, Edith Bruck e Sami Modiano, è stato vandalizzato con scritte antisemite, suscitando preoccupazione tra le autorità locali.

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Un murale dedicato a Liliana Segre, Edith Bruck e Sami Modiano a Milano è stato nuovamente vandalizzato con scritte antisemite, suscitando indagini e preoccupazioni sulle minacce alla memoria dell’Olocausto. - Unita.tv

Un murale realizzato dall’artista aleXsandro Palombo sui muri della caserma in via Michele Amari a Milano, che ritrae Liliana Segre, Edith Bruck e Sami Modiano, è stato nuovamente oggetto di atti vandalici. Dopo il primo danneggiamento, con scritte offensive e simboli antisemiti, nella notte ignoti hanno ulteriormente imbrattato l’opera, suscitando preoccupazione e reazioni tra le autorità locali.

Il murale come omaggio alla memoria storica a milano

Il murale di via Michele Amari è nato con l’intento di commemorare tre figure chiave che hanno portato testimonianza diretta delle atrocità vissute durante l’Olocausto. Liliana Segre, senatrice a vita, Edith Bruck scrittrice, e Sami Modiano, sopravvissuto ai campi di sterminio, sono rappresentati nel murale come simboli della memoria e della lotta contro l’odio.

AleXsandro Palombo e la scelta del luogo

AleXsandro Palombo, noto per le sue opere di impegno sociale, ha scelto questo spazio nel cuore di Milano per offrire un messaggio forte sulla necessità di non dimenticare il passato. La scelta della caserma di via Amari non è casuale: si tratta di un luogo istituzionale, collocato in una zona frequentata, che dovrebbe invece tutelare e valorizzare la memoria storica.

Gli atti vandalici: scritte antisemite e offese provocatorie

Già alla prima aggressione contro il murale erano apparse scritte provocatorie come “Israeliani nazi” accanto alla stella di David modificata per assomigliare a una svastica. L’uso di simboli così carichi di significato ha violato non solo il decoro dell’opera ma anche il rispetto della memoria delle vittime dell’Olocausto.

Nella notte più recente, ignoti sono andati oltre, scrivendo con vernice nera la parola “Genocidio” sopra la svastica e disegnando baffetti che richiamano quelli di Hitler sul volto di Sami Modiano. Questi gesti evidenziano un intento chiaro: offendere, sminuire la testimonianza diretta di una tragedia storica e seminare odio.

Le modalità e la natura delle scritte suggeriscono una continuità di atteggiamenti intolleranti e revisionisti che, purtroppo, restano presenti anche in ambienti urbani importanti come Milano.

Indagini e denuncia da parte delle autorità di milano

Gli agenti della Digos di Milano hanno avviato subito le indagini dopo la scoperta dei nuovi danneggiamenti. Quattro giorni dopo il primo episodio, è stato denunciato un uomo di 35 anni di origine sudamericana. La denuncia riguarda il reato di danneggiamento con finalità discriminatorie, una fattispecie prevista per atti che offendono specifici gruppi sociali o etnici.

Il procedimento giudiziario mira a chiarire le responsabilità e a prevenire futuri atti analoghi, anche attraverso la sorveglianza del sito. Intanto restano sguarnite le motivazioni precise che hanno spinto l’individuo a compiere questo gesto, ma il quadro tratteggiato dalle scritte e dai simboli indica una connotazione antisemita.

La vicenda sottolinea il lavoro costante delle forze dell’ordine nel monitorare situazioni che possano sfociare in odio razziale o violenza simbolica, come avvenuto sulla scena del murale.

Il valore della memoria e il ruolo della città di milano

Milano è da tempo impegnata nella tutela della memoria storica, in particolare di quella legata all’Olocausto. Monumenti pubblici, iniziative culturali e didattiche riaffermano la necessità di mantenere vivo il ricordo per contrastare nuove forme di intolleranza.

Il ripetersi di questi atti vandalici sul murale in via Amari rappresenta un segnale d’allarme per tutta la comunità cittadina. Dimostra quanto sia delicato il legame fra arte, memoria e rispetto civico. Allo stesso tempo richiama a riflettere sul compito di difendere questi spazi, non solo fisicamente, ma anche attraverso educazione e sensibilizzazione.

Il confronto con il passato passa anche per queste testimonianze visive che parlano a chiunque attraversi la città, ricordando storie individuali e collettive legate a un dolore che non va mai smarrito.