
Il 15 aprile 2025 a Roma è stato siglato un accordo tra il Cnel e il ministero del turismo per migliorare formazione, gestione dei lavoratori stranieri e sviluppo sostenibile del settore turistico italiano. - Unita.tv
Un’intesa siglata a Roma il 15 aprile 2025 segna una nuova fase nella cooperazione tra il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro e il ministero del turismo. L’obiettivo è migliorare la formazione, gestire l’ingresso dei lavoratori stranieri e sostenere la crescita economica e sociale del settore turistico in Italia. L’accordo risponde alle esigenze di un comparto che rimane tra i pilastri principali per l’economia nazionale, soprattutto per l’occupazione giovanile e femminile.
I contenuti principali dell’accordo interistituzionale
L’accordo firmato da Renato Brunetta, presidente del Cnel, e Daniela Santanchè, ministra del turismo, concentra l’attenzione su tre aree fondamentali. In primo luogo, si punta a valutare l’impatto sociale ed economico degli investimenti destinati alla formazione degli operatori turistici. Questa azione si avvale del Fondo per il miglioramento delle competenze professionali nel settore turismo, elemento cardine per sviluppare figure qualificate capaci di sostenere le crescenti esigenze del mercato.
Il secondo aspetto prevede un approfondimento delle necessità formative e di riqualificazione del personale già impegnato nel comparto. Il ministero del turismo ha da tempo avviato un lavoro in questa direzione. L’intesa cerca di consolidare queste iniziative con un coordinamento più stretto e strumenti più mirati per rispondere alle dinamiche di un settore in evoluzione continua.
Infine, un terzo punto riguarda la programmazione e il controllo dei flussi di lavoratori stranieri regolari impiegati nel turismo. Ciò risponde alla domanda crescente di manodopera in questo ambito, bilanciando esigenze produttive e regole sull’immigrazione.
Istituzione del comitato congiunto per monitorare l’attuazione
Per garantire la concreta realizzazione di quanto stabilito, è previsto l’insediamento di un comitato formato da rappresentanti del Cnel e del ministero del turismo. Questo organismo congiunto, composto da sei membri , avrà il compito di pianificare, monitorare e aggiornare le strategie indicate nel protocollo.
Il comitato fungerà da piattaforma operativa per l’avanzamento dei progetti formativi e gestionali, assicurando il confronto continuo tra le parti. Una collaborazione strutturata che dovrebbe tradursi in interventi più efficaci sul territorio nazionale, in particolare nelle aree interne e meno servite, spesso ricche di patrimonio culturale ma con meno opportunità di lavoro.
Il punto di vista istituzionale sulle prospettive del turismo italiano
Renato Brunetta ha evidenziato l’importanza del turismo come volano per l’economia italiana, sottolineandone il ruolo nell’occupazione di giovani e donne. Per lui il settore non è solo motore economico, ma un elemento di coesione sociale e sviluppo inclusivo. Ha ribadito la priorità della formazione e della riqualificazione degli operatori come strumento per migliorare la qualità del servizio e la competitività del Paese nel confronto con altre destinazioni turistiche mondiali.
Dal canto suo, Daniela Santanchè ha definito il protocollo un passo in avanti verso una governance più coordinata e funzionale. La collaborazione con il Cnel è vista come un mezzo per affrontare con maggior concretezza le sfide del turismo in termini di formazione, occupazione e gestione dei flussi turistici. Questo, ha detto, contribuirà a una crescita più sostenibile del settore e a migliorare la capacità del sistema turistico italiano di adattarsi ai cambiamenti del mercato.
Azioni mirate per il consolidamento del turismo
Le due istituzioni puntano dunque a tradurre l’accordo in azioni mirate per consolidare il turismo come risorsa strategica, valorizzando il capitale umano e potenziando le risorse disponibili in tutto il territorio nazionale.