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nuovi sviluppi nell’inchiesta sul delitto di chiara poggi: emergono nomi e nuovi accertamenti a garlasco

Riapre l’inchiesta sul delitto di Chiara Poggi a Garlasco, con nuovi dettagli su ex amici e parenti, mentre si analizzano testimonianze e tracce biologiche per chiarire la vicenda.

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Riaperta l’inchiesta sul delitto di Chiara Poggi (2007), con nuove perquisizioni e analisi del DNA su ex amici e conoscenti, mentre emergono dettagli su spostamenti e testimonianze contraddittorie. - Unita.tv

La riapertura dell’inchiesta sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco, porta oggi sotto i riflettori nuovi dettagli legati a persone che già comparivano nelle indagini di quasi vent’anni fa. Il blitz dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, coordinato dalla procura di Pavia, ha coinvolto alcuni ex amici e conoscenti legati alla vittima. La vicenda si arricchisce di nuove acquisizioni e sospetti che riguardano figure note agli atti precedenti, anche se al momento nessuno di loro risulta formalmente indagato.

Ritorno di nomi già noti dagli atti delle vecchie indagini

Gli investigatori sono tornati a rivolgere la loro attenzione a due uomini legati storicamente alla “comitiva” di Chiara Poggi, un gruppo di amici che frequentava la casa della vittima a Garlasco. Questi due ex ragazzi, nel frattempo passati da poco i 30 anni, avevano già figurato nelle testimonianze raccolte quasi 18 anni fa. Il tribunale ha effettuato perquisizioni nei confronti di Mattia Capra, 36enne, e Roberto Freddi, 37 anni, portando via telefoni, dispositivi informatici e documenti. Entrambi non risultano indagati, ma le indagini cercano elementi utili a ricostruire con maggiore chiarezza la rete dei rapporti e gli spostamenti intorno alla data del delitto.

La comitiva di via Pascoli

Secondo un verbale del 2008, la “comitiva” era composta da amici che si incontravano spesso attorno alla villetta di via Pascoli, dove Chiara viveva con la famiglia. Tra questi c’erano Andrea Sempio, già iscritto nel registro degli indagati, e appunto Capra e Freddi. I due, poco più che maggiorenni all’epoca, frequentavano la casa soprattutto nei fine settimana, per giocare ai videogiochi con Marco Poggi, fratello della vittima. In quei giorni vennero ascoltati dagli inquirenti, raccontando di essere rimasti a Garlasco la mattina dell’omicidio. Le celle telefoniche però sembrano contraddire questa versione, aprendo nuovi dubbi.

Gli spostamenti dei protagonisti tra le 9 e le 11 del 13 agosto 2007

L’orario chiave della mattina del 13 agosto 2007 è illuminato anche dalle telefonate intercettate o rintracciate negli atti. Alle 9.58 Andrea Sempio, il principale indagato della vicenda, aveva chiamato Mattia Capra, che non rispose; il contatto durò solo un secondo. Sempio sosteneva di essersi poi spostato in auto verso Vigevano, per visitare una libreria, ma questa ricostruzione non ha mai convinto completamente i pubblici ministeri. Sul suo ritorno a Garlasco, poco dopo, ci sono anzi testimonianze di contatti con gli amici della “comitiva”. Capra inviò un messaggio alle 11.10.

Gli investigatori hanno già avviato comparazioni di materiale biologico prelevato, per sfruttare le tecniche moderne di analisi del DNA e cercare eventuali corrispondenze utili nelle nuove perizie. Questi dati potrebbero aumentare la pressione su alcune persone legate alla vicenda, mentre si cerca di capire chi possa aver avuto un ruolo più diretto o indiretto nell’omicidio.

Lavoro investigativo e nuove tecnologie

Le nuove tecniche di analisi del DNA rappresentano un elemento chiave per approfondire gli accertamenti e verificare la presenza di tracce non identificate nei precedenti accertamenti.

la riapparizione di stefania cappa nelle nuove testimonianze

L’altra figura tornata in primo piano è Stefania Cappa, una delle gemelle cugine di Chiara Poggi, non iscritta tra gli indagati. Emergerebbe da vecchie e recenti testimonianze il suo passaggio, in bicicletta e con un oggetto pesante in mano, nelle vicinanze della villetta dei Poggi e in un’area limitrofa, un canale vicino a Tromello, dove le autorità hanno svolto ricerche per trovare la presunta arma del delitto.

Legami familiari e vicinanza ai fatti

Stefania e sua sorella Paola sono figlie di una parente della famiglia Poggi. All’epoca furono coinvolte in una vicenda mediatica legata a un fotomontaggio falso che le ritraeva con Chiara. Non c’era però una frequentazione stretta tra loro e la vittima. Recentemente, Stefania avrebbe avvicinato di più la cugina, ma all’epoca dei fatti aveva dichiarato di essere rimasta in casa a studiare quella mattina.

Il clima di sospetto e le testimonianze contraddittorie degli anni passati

Il procedimento legato al delitto di Chiara Poggi ha visto nel tempo varie fasi di incertezze. Già nel 2009 la difesa di Stasi, unico imputato nel caso fino all’archiviazione, aveva cercato di mettere in discussione gli alibi delle gemelle Cappa, basati sulle testimonianze dei loro genitori. Il tentativo però si concluse con un nulla di fatto. Da allora, molte persone coinvolte nelle vicende legate al delitto si sono allontanate dai riflettori, preferendo l’ombra.

L’attenzione torna sugli amici e parenti di Chiara, mentre le autorità raccolgono elementi per ricostruire il quadro completo della tragedia. I riscontri sui telefoni, i messaggi, gli spostamenti e le comparazioni di DNA indicano che la procura sta cercando di trovare collegamenti diretti o indiretti con quella tragica giornata di agosto 2007.