Nuove svolte nel delitto di Garlasco: battaglia legale tra avvocati e periti

Riaperta l’inchiesta sul delitto di Garlasco, con udienze a Milano e Pavia. Alberto Stasi chiede semilibertà, mentre la procura contesta il genetista Emiliano Giardina per possibili conflitti d’interesse.
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La recente riapertura dell’inchiesta sul delitto di Garlasco ha già dato vita a un acceso confronto legale. Oggi, due udienze hanno avuto luogo in diverse città: a Milano, si è discusso della richiesta di semilibertà avanzata da Alberto Stasi, mentre a Pavia si è trattato della selezione dei periti per l’incidente probatorio. Entrambi gli eventi hanno rivelato colpi di scena significativi, rendendo la situazione ancora più complessa.

La richiesta di semilibertà di Alberto Stasi

Alberto Stasi, condannato per l’omicidio di Chiara Poggi, ha presentato una richiesta di semilibertà che è stata oggetto di discussione presso il tribunale di Milano. Durante l’udienza, il pubblico ministero ha espresso un parere semi-positivo sulla richiesta, ma la decisione finale sarà comunicata tra cinque giorni. Questo momento rappresenta una fase cruciale per Stasi, che attende con trepidazione il responso del giudice.

La ricusazione del genetista Emiliano Giardina

A Pavia, la procura ha avanzato una richiesta di ricusazione nei confronti di Emiliano Giardina, il genetista designato per analizzare il DNA di Andrea Sempio, indagato per concorso in omicidio. La motivazione alla base di questa richiesta è legata a un’intervista rilasciata da Giardina nel 2017 a “Le Iene“, in cui aveva già espresso opinioni sulla perizia del DNA rinvenuto sotto le unghie della vittima. La procura sostiene che, a causa di queste dichiarazioni precedenti, Giardina non possa garantire un parere imparziale in merito alle nuove analisi.

Le implicazioni della ricusazione

La richiesta di ricusazione non mette in discussione le competenze professionali di Giardina, ma solleva interrogativi sulla correttezza delle procedure legali. La questione centrale è se il suo parere possa essere influenzato da opinioni già espresse in passato. Questo aspetto è fondamentale, poiché le questioni legate al DNA saranno centrali nell’incidente probatorio, e la neutralità del perito è essenziale per garantire un processo equo.

L’incompatibilità di Luciano Garofano

In un altro sviluppo, i legali di Alberto Stasi hanno espresso preoccupazioni riguardo alla scelta di Luciano Garofano, ex generale del RIS, come consulente per la difesa di Sempio. Garofano, che all’epoca del delitto era coinvolto nelle indagini, è stato accusato di incompatibilità. Tuttavia, Garofano ha dichiarato di non ritenere di avere un conflitto di interessi, sottolineando che le analisi biologiche furono condotte dai suoi collaboratori in modo indipendente.

Il confronto tra legali e la procura

Oggi si è assistito anche a un acceso dibattito tra i legali della famiglia di Chiara Poggi e la procura di Pavia. L’avvocato Gian Luigi Tizzoni ha criticato i magistrati per aver fornito informazioni errate riguardo al DNA trovato sotto le unghie della vittima, sostenendo che tali dati non esistono. Tizzoni ha anche contestato la richiesta di ricusazione, evidenziando che, sebbene le tecnologie possano progredire, i risultati delle analisi rimangono invariati.

La situazione legale attorno al delitto di Garlasco continua a evolversi, con sviluppi che potrebbero avere un impatto significativo sul futuro dei coinvolti. Le prossime udienze e le decisioni dei giudici saranno cruciali per il proseguimento del caso.