Il caso del delitto di Garlasco continua a suscitare interesse e polemiche, con sviluppi recenti che coinvolgono Andrea Sempio e il suo legale, Massimo Lovati. Quest’ultimo ha espresso dubbi sulla validità delle prove raccolte e ha richiesto un’analisi approfondita dei reperti. Le indagini, ancora aperte, si concentrano su dettagli che potrebbero rivelarsi cruciali per la risoluzione del caso.
La posizione di Andrea Sempio e le nuove indagini
Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, ha recentemente rilasciato dichiarazioni a “Storie Italiane“, evidenziando che attualmente non ci sono elementi sufficienti per giustificare un’indagine nei confronti del suo assistito. Lovati ha esaminato gli allegati alla richiesta di incidente probatorio e attende la decisione del giudice per le indagini preliminari . Secondo il legale, la posizione di Sempio è monitorata attraverso analisi genetiche condotte dai dottori Linarello e Fabbri, i quali hanno esaminato reperti che Lovati non considera autentici.
In particolare, il legale ha sottolineato che alcuni elementi cruciali sono stati “sottratti clandestinamente” a seguito di un pedinamento da parte di investigatori privati. L’analisi dei nuovi documenti ha rivelato che i carabinieri di Milano hanno prelevato impronte digitali dalla maniglia dell’auto di Sempio e hanno sequestrato oggetti da un bidone dell’abitazione della cugina di Sempio. Questi dettagli sollevano interrogativi sulla correttezza delle procedure investigative.
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Le cugine di Chiara Poggi e le testimonianze chiave
Le cugine di Chiara Poggi, Paola e Stefania Cappa, saranno nuovamente ascoltate dagli inquirenti. Un testimone ha indicato che una di loro non si trovava a casa al momento del delitto, un elemento che potrebbe influenzare le indagini. La testimonianza di questo individuo potrebbe rivelarsi determinante per chiarire la dinamica degli eventi di quella tragica mattina.
Lovati ha anche fatto riferimento a un documento inedito che potrebbe cambiare le carte in tavola. Ha esaminato i fotogrammi della perizia Fabbri riguardanti i reperti, notando che sul tappo di una bottiglia attribuita a Sempio è presente la scritta “cla“. Questo dettaglio è significativo poiché la cugina di Sempio si chiama Claudia, e il legale sostiene che ciò conforti la sua tesi sulla non genuinità dell’esame condotto nel 2016-2017.
Le contestazioni dell’avvocato Lovati
Massimo Lovati ha espresso la sua incredulità riguardo all’accusa di concorso in omicidio mossa contro Andrea Sempio. Ha sottolineato che non è stata avviata un’indagine contro ignoti, nonostante ci siano molteplici potenziali sospetti. Secondo il legale, chiunque potrebbe essere coinvolto nell’omicidio di Chiara Poggi, e pertanto non è giustificabile l’accusa rivolta al suo assistito.
Lovati ha manifestato la volontà di visionare i reperti e di comprendere le modalità di prelievo, nonché il significato della scritta “cla“. La mancanza di accesso a questi elementi rende difficile per la difesa contestare le prove presentate dall’accusa. In studio, il giornalista Riccardo Signoretti ha segnalato che un familiare di una persona sotto indagine ha fornito una testimonianza che contraddice il racconto ufficiale riguardante gli eventi di quella mattina, aggiungendo ulteriore complessità al caso.
Il delitto di Garlasco rimane un argomento di grande attualità , con sviluppi che continuano a emergere e a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e degli esperti del settore.