Nuove rivelazioni sul caso Emanuela Orlandi: l’audizione di Nicola Cavaliere e l’Americano

Il 15 gennaio 2025, l’ex capo della sezione Omicidi di Roma, Nicola Cavaliere, ha rivelato dettagli inediti sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e il misterioso “Americano” durante un’audizione in commissione.
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Nuove rivelazioni sul caso Emanuela Orlandi: l'audizione di Nicola Cavaliere e l'Americano - unita.tv

Il mistero che circonda la scomparsa di Emanuela Orlandi continua a suscitare interesse e domande. Recenti audizioni in commissione bicamerale d’inchiesta hanno portato alla luce dettagli inediti, grazie all’intervento di Nicola Cavaliere, ex capo della sezione Omicidi della Squadra Mobile di Roma nel 1983. Le informazioni trapelate offrono spunti significativi su figure chiave e dinamiche che hanno caratterizzato le indagini iniziali.

L’audizione di Nicola Cavaliere e le indiscrezioni

L’audizione di Nicola Cavaliere, avvenuta in commissione, ha attirato l’attenzione dei media e degli appassionati del caso. Sebbene la seduta non sia ancora conclusa, sono emerse già alcune indiscrezioni. Cavaliere, che ha ricoperto un ruolo cruciale nelle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, ha condiviso dettagli sulla figura dell’Americano, un personaggio centrale nelle comunicazioni telefoniche legate al caso.

Secondo le informazioni riportate, Cavaliere ha descritto l’Americano come un uomo vestito con un impermeabile e un borsalino, che è riuscito a sfuggire agli agenti di polizia durante un’operazione di cattura. Questo individuo è noto per aver effettuato numerose chiamate al Vaticano nel luglio del 1983, cercando di negoziare il rilascio della giovane Emanuela. La polizia, grazie a un sistema di ascolto avanzato, era riuscita a localizzare la cabina telefonica da cui l’Americano stava chiamando, ma non è riuscita a fermarlo in tempo.

La figura dell’Americano e le sue caratteristiche

L’Americano è diventato un personaggio emblematico nel contesto della scomparsa di Emanuela Orlandi, e la descrizione fornita da Cavaliere ha riacceso l’interesse su di lui. L’uomo, descritto come non giovane e di corporatura non specificata, ha dimostrato di avere un passo veloce, tanto da eludere la cattura. La polizia, intervenuta con un’auto civetta e una moto, ha mancato di poco la possibilità di arrestarlo. Recenti perizie hanno suggerito che l’Americano potrebbe essere identificabile come Marco Accetti, ma la descrizione di un uomo non giovane sembra contraddire questa ipotesi.

Inoltre, Cavaliere ha rivelato che l’Americano non era l’unico telefonista coinvolto. Almeno altre quattro o cinque persone avrebbero effettuato chiamate, tra cui individui noti come “Pierluigi” e “Mario“, che avrebbero potuto essere coinvolti in manovre di depistaggio, suggerendo l’esistenza di un’azione criminale premeditata.

I dubbi su Gennaro Egidio e il suo ruolo

Durante l’audizione, Nicola Cavaliere ha anche sollevato interrogativi riguardo a Gennaro Egidio, un avvocato di fama sia in Italia che all’estero, noto per la sua collaborazione con i servizi segreti. Egidio ha iniziato a seguire la famiglia Orlandi nel 1983, ricevendo un compenso dal SISDE, mentre la famiglia di Mirella Gregori ha dovuto sostenere le spese di tasca propria.

Cavaliere ha descritto l’ufficio di Egidio come “extra lusso”, privo di documenti e faldoni, tanto da non sembrare uno studio legale. Questa osservazione ha alimentato i dubbi sulla sua professionalità e sull’ipotesi che Emanuela potesse trovarsi in un convento in Lussemburgo, un’idea che Cavaliere ha apertamente contestato.

Le audizioni continuano a rivelare nuovi dettagli e a mantenere viva l’attenzione su un caso che ha segnato la cronaca italiana e continua a sollevare interrogativi senza risposta.

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