Nuove rivelazioni sul caso di Francesca Deidda: il mistero del telefono riacceso

Il caso di Francesca Deidda, assassinata a San Sperate nel maggio 2024, si complica: il suo telefono è stato riacceso per sette ore mentre il marito Igor Sollai era in carcere.
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Nuove rivelazioni sul caso di Francesca Deidda: il mistero del telefono riacceso - unita.tv

Il caso di Francesca Deidda, la 42enne assassinata a San Sperate, in provincia di Cagliari, nel maggio 2024, continua a riservare sorprese. Igor Sollai, il marito accusato dell’omicidio, si trova attualmente in carcere, ma recenti sviluppi nelle indagini hanno portato alla luce un elemento inquietante: il telefono della vittima, mai rinvenuto, sarebbe stato riacceso per un periodo di almeno sette ore mentre Sollai era già in custodia. Questo dettaglio ha riacceso l’interesse degli investigatori, che ora cercano di fare chiarezza su quanto accaduto.

Il delitto e le circostanze dell’omicidio

Francesca Deidda è stata uccisa in circostanze terribili, con colpi inferti con un martello mentre si trovava nel soggiorno della propria abitazione. Dopo il delitto, il corpo della donna è stato occultato in un borsone e abbandonato nelle campagne tra San Vito e Sinnai. Igor Sollai, reo confesso, ha fornito una versione dei fatti che ha sollevato numerosi interrogativi, in particolare riguardo alla scomparsa del cellulare della moglie. Secondo quanto dichiarato dall’indagato, avrebbe gettato il dispositivo in un corso d’acqua, ma la riattivazione del telefono, avvenuta dopo il suo arresto, mette in discussione questa affermazione.

Il mistero del telefono riacceso

Le indagini hanno rivelato che il telefono di Francesca Deidda è stato riacceso per un periodo compreso tra le 3:40 e le 11:11 del 5 settembre 2024, ben due mesi dopo l’arresto di Sollai. Questo accesso anomalo ha suscitato preoccupazioni tra gli investigatori, che stanno ora cercando di comprendere come e perché il dispositivo sia stato attivato. L’ultimo accesso “ufficiale” al telefono risale al 31 maggio 2024, quando Sollai tentava di depistare le indagini rispondendo a parenti e amici preoccupati per la scomparsa della moglie. Da quel momento, il cellulare era rimasto spento fino alla riattivazione, avvenuta in circostanze misteriose.

Ipotesi e indagini in corso

Gli investigatori stanno esaminando diverse ipotesi riguardo all’uso del telefono dopo l’omicidio. Tra le possibilità, si considera l’eventualità che qualcuno possa aver trovato il dispositivo e lo abbia acceso per verificarne il funzionamento. Questo scenario è reso plausibile dall’assenza di codici di blocco sul telefono di Francesca Deidda, che avrebbe potuto facilitare l’accesso da parte di terzi. Gli inquirenti escludono che familiari o l’amante di Sollai possano essere coinvolti in questa riattivazione, ma le indagini proseguono per chiarire ogni aspetto di questa intricata vicenda.

La situazione attuale e le prospettive future

Il caso di Francesca Deidda continua a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e degli investigatori. Ogni nuovo dettaglio potrebbe rivelarsi cruciale per la risoluzione del caso e per la ricerca della verità. Mentre gli inquirenti lavorano per fare luce su questo mistero, la comunità di San Sperate rimane scossa dall’orribile omicidio e dalle sue conseguenze. La speranza è che, attraverso un’analisi approfondita delle evidenze, si possa arrivare a una conclusione che faccia giustizia per Francesca Deidda e per i suoi cari.