Nuove rivelazioni sul caso di Andrea Prospero: l’inchiesta di “Chi l’ha visto?” riaccende i riflettori

Il caso di Andrea Prospero, trovato morto a Perugia, riemerge nell’inchiesta di “Chi l’ha visto?”, rivelando dettagli inquietanti su farmaci e truffe online che coinvolgono un misterioso individuo.
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Il caso di Andrea Prospero, il giovane trovato senza vita in un bed & breakfast a Perugia, torna al centro dell’attenzione grazie all’inchiesta di “Chi l’ha visto?”, in onda oggi, 9 aprile 2025, su Rai 3. La trasmissione condotta da Federica Sciarelli esplorerà nuovi dettagli, tra cui un messaggio inquietante apparso online un mese dopo la morte dello studente di Lanciano, in cui un misterioso individuo chiedeva informazioni su come “piazzare ossicodone in grandi quantità”. Questo farmaco potrebbe essere collegato alla morte di Andrea, sollevando interrogativi sulla sua tragica fine.

L’autopsia e le indagini in corso

L’autopsia effettuata sul corpo di Andrea Prospero ha rivelato che la causa della morte è riconducibile a un mix di farmaci. Le indagini condotte dalla procura hanno già portato all’arresto di un 18enne romano, accusato di istigazione al suicidio. Tuttavia, le autorità stanno indagando su un contesto più ampio, che coinvolge un giro di ricette mediche false vendute online. Un individuo noto con il nome di “Chef” su Telegram è al centro di queste indagini, poiché una delle prescrizioni per antidepressivi è stata venduta a Andrea per 20 euro.

Parallelamente, è emersa un’organizzazione dedita a truffe online, che potrebbe aver sfruttato l’ingenuità del giovane per utilizzarlo come prestanome. Le forze dell’ordine hanno trovato vicino al corpo di Andrea numerose schede SIM e carte di credito, ma non è chiaro chi ne avesse il controllo. È importante notare che Andrea non era un hacker e non possedeva somme di denaro significative, il che rende la situazione ancora più complessa.

Le preoccupazioni della famiglia di Andrea

La famiglia di Andrea Prospero continua a interrogarsi sulle circostanze della sua morte. Il padre ha dichiarato a Tgr Abruzzo che è possibile che il figlio fosse entrato in contatto con un ambiente pericoloso e che potesse essere stato minacciato. Secondo la famiglia, Andrea potrebbe aver cercato di proteggere i suoi cari tenendo segreti i suoi problemi. Il giovane si era trasferito a Perugia da pochi mesi, insieme alla sorella gemella Anna, per studiare informatica. La sua vita a Lanciano e in Umbria era caratterizzata da routine e stabilità, rendendo la sua morte ancora più incomprensibile.

In aggiunta, dalle chat di Andrea sono emersi pseudonimi e nomi di persone con cui aveva interagito, ma la famiglia non ha informazioni su di loro. Il padre ha espresso la sua frustrazione, affermando: “Noi siamo all’oscuro di questa questione. Non ci tornano i conti di tutto quello che è successo e che deve ancora essere scoperto”.

Il mistero delle finte ricette mediche

Il caso di Andrea Prospero si complica ulteriormente con la scoperta delle finte ricette mediche. La famiglia è convinta che non si sia trattato di un suicidio, ma piuttosto di un omicidio. Le indagini stanno cercando di fare luce su come Andrea sia potuto entrare in contatto con un sistema così pericoloso e su quali siano stati i motivi che lo hanno portato a trovarsi in quella situazione.

La trasmissione di “Chi l’ha visto?” non solo riaccende l’attenzione su questo tragico evento, ma solleva anche interrogativi su un fenomeno più ampio legato all’abuso di farmaci e alle truffe online. La speranza è che, attraverso l’inchiesta, possano emergere nuovi elementi utili a chiarire la verità sulla morte di Andrea Prospero e a garantire giustizia per la sua famiglia.