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Nuove figure digitali nella pubblica amministrazione per migliorare la comunicazione con i cittadini

Il Decreto PA introduce il social media manager e l’esperto di marketing digitale nelle amministrazioni pubbliche italiane, trasformando la comunicazione in un dialogo attivo con i cittadini.

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Il Decreto PA introduce ufficialmente social media manager ed esperti di marketing digitale nelle amministrazioni pubbliche italiane per modernizzare e rendere più interattiva la comunicazione istituzionale, favorendo il dialogo e la partecipazione dei cittadini tramite strumenti digitali avanzati. - Unita.tv

Il recente Decreto PA, ora legge, ha introdotto un cambiamento rilevante nella comunicazione delle amministrazioni pubbliche italiane. Per la prima volta entrano ufficialmente in organico il social media manager e l’esperto di marketing digitale, professionisti che finora operavano principalmente nel settore privato. L’intento è rivoluzionare la presenza online degli enti pubblici, passando da una semplice esposizione statica a un vero dialogo con i cittadini. Questo testo dettaglia come queste nuove figure dovranno agire e quali competenze saranno richieste per trasformare la comunicazione istituzionale.

L’urgenza di trasformare la comunicazione online della pubblica amministrazione

Le indagini più recenti sull’uso del digitale nelle pubbliche amministrazioni mostrano criticità profonde. Secondo ricerche come “L’Italia s’è digital” dell’Osservatorio Digitale, molti account social degli enti risultano trascurati o poco aggiornati. I contenuti pubblicati sono spesso informativi ma non coinvolgenti, incapaci di stimolare il confronto e la partecipazione attiva. Certi strumenti digitali come TikTok, che raggiunge un pubblico giovanile vasto, o le app di messaggistica, ancora non vengono sfruttati in modo significativo. Questa scarsa presenza in canali emergenti crea un divario che taglia fuori una parte consistente della popolazione, soprattutto fra i più giovani.

Il decreto punta proprio a cambiare questo quadro. L’idea è che le amministrazioni non si limitino a informare, ma interagiscano con chi le segue, dando spazio a contenuti che sappiano coinvolgere, rispondere ai bisogni reali e incoraggiare la partecipazione. Una comunicazione efficace, oltre a migliorare l’immagine degli enti, può facilitare la fruizione dei servizi pubblici e rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. La trasformazione digitale non deve restare confinata agli aspetti tecnici, ma investire anche le strategie comunicative e i modi di interagire.

Le nuove figure professionali nel decreto pa: competenze e ruolo

Il cuore del decreto sta nell’inserimento formale di due profili: il social media manager e l’esperto di marketing digitale. Questi professionisti avranno il compito di progettare e gestire la comunicazione pubblica con strumenti e linguaggi adatti al web 2.0. Saranno responsabili di creare contenuti originali e di valore, studiati per il pubblico specifico delle amministrazioni che rappresentano.

La selezione dei candidati avverrà tramite concorsi pubblici, con requisiti precisi che vanno al di là della semplice gestione dei social. Verranno valutate competenze nella produzione di contenuti digitali di qualità, comprensione delle norme che regolano il comportamento online dei dipendenti pubblici e conoscenza delle dinamiche degli algoritmi utilizzati dai social network. L’intelligenza artificiale sarà parte integrante di questa nuova frontiera, perché consentirà di migliorare l’interazione con i cittadini, personalizzare i messaggi e monitorare in tempo reale la risposta del pubblico.

Questo approccio professionalizzato e regolamentato serve a garantire che la comunicazione non sia improvvisata, ma costruita con criteri chiari e strumenti concreti. Ogni amministrazione, oltre tredicimila in totale nel paese, potrà dotarsi di queste figure. Il decreto stabilisce anche le procedure affinché la selezione sia trasparente ed equa, e per assicurare una formazione adeguata a chi entrerà in questi ruoli.

Il digitale come spazio di interazione e partecipazione

Fino ad oggi la pubblica amministrazione ha usato soprattutto internet e i social network come una sorta di vetrina, dove mostrare informazioni senza interagire. Questo metodo limita la capacità di consolidare un rapporto diretto con i cittadini e riduce il potenziale di ascolto e risposta dei bisogni reali. Il decreto introduce una visione diversa: il web come luogo di dialogo e partecipazione.

Attraverso una gestione attiva e professionale dei canali social, gli enti pubblici possono stimolare conversazioni, ospitare domande, accogliere suggerimenti e coinvolgere i cittadini in modo più concreto. L’uso di tecnologie come l’intelligenza artificiale avrà un ruolo nel facilitare questi scambi, per esempio rispondendo in modo tempestivo alle richieste o rilevando le opinioni prevalenti su temi specifici.

L’esperto di marketing digitale avrà la funzione di sviluppare campagne mirate, capaci di raggiungere soprattutto i giovani e le fasce più difficili da coinvolgere. Il social media manager invece si occuperà della gestione quotidiana dei contenuti e del monitoraggio dell’efficacia delle azioni intraprese. La sfida sarà applicare in settori pubblici strategie già consolidate nel privato, ma aggiornandole alle peculiari esigenze istituzionali e al rispetto delle regole sul comportamento digitale.

L’impatto atteso sulle amministrazioni e sui cittadini

Con l’ingresso di queste figure nuove si apre una fase di cambiamento per molte amministrazioni pubbliche. Si passerà da un approccio passivo e standardizzato a una comunicazione dinamica, più vicina alla popolazione. Questo potrà facilitare non solo la diffusione di informazioni utili, ma anche il dialogo e la partecipazione civica. In città e territori l’attività digitale diventerà uno strumento essenziale per raccordare istituzioni e cittadini.

La selezione tramite concorsi pubblici vuole assicurare la professionalità dei soggetti chiamati a queste mansioni, evitando gestioni improvvisate o poco qualificate. Saper usare in modo consapevole strumenti social, conoscere le norme specifiche per il personale pubblico e applicare tecniche digitali avanzate sarà il nuovo standard. Non basta più aprire una pagina social, serve qualità e strategia.

Il decreto rappresenta un passo importante verso una pubblica amministrazione più trasparente e coinvolgente nelle sue modalità di comunicazione. I tempi con cui queste novità si diffusero saranno cruciali per testare concretamente i risultati di questa riorganizzazione a livello nazionale. Nel frattempo, si apre il panorama per nuove professionalità digitali che contribuiranno a tenere vivo il dialogo tra istituzioni e cittadini nel contesto tecnologico moderno.