L’architetto britannico Norman foster, 90 anni, torna a lavorare sugli impianti sportivi con un progetto di grande rilievo a Milano. In collaborazione con lo studio Manica, è chiamato a firmare la nuova casa di Milan e Inter, accanto allo storico stadio San Siro. Foster non è nuovo a queste sfide, avendo già disegnato impianti iconici come il nuovo Wembley a Londra e il Lusail Stadium in Qatar, costruito per i mondiali di calcio del 2022. Il progetto, considerato un simbolo di architettura contemporanea applicata allo sport, prende forma sotto la guida di uno dei nomi più noti dell’architettura mondiale.
Chi è norman foster: la carriera e le origini dell’archistar britannico
Norman foster nasce l’1 giugno 1935 a Manchester, in una famiglia di umili origini. La sua formazione e il percorso professionale lo portano a fondare lo studio Foster and Partners, attivo su scala globale con sedi a Londra, New York, Hong Kong, Dubai e Shanghai. Foster si distingue per un approccio che coniuga tecnologia avanzata, attenzione all’ambiente e rispetto per il contesto urbano e storico. Durante la carriera ha firmato molte opere che restano punti di riferimento dell’architettura moderna.
La sua esperienza si estende dai grandi edifici pubblici alle strutture sportive, costruendo spazi che spesso cambiano il volto delle città. Foster riesce a integrare innovazioni funzionali e estetiche, creando strutture pensate per durare nel tempo e dialogare con gli spazi circostanti. Questo modo di progettare ha riscosso riconoscimenti internazionali che ne attestano il valore artistico e tecnico.
Il riconoscimento come lord: onorificenze e il titolo nobiliare conferito dalla regina
Nel corso della sua vita professionale, Norman foster ha ricevuto diversi titoli importanti nel Regno Unito. Nel 1990 ha ottenuto il titolo di sir dalla regina Elisabetta II grazie ai contributi dati all’architettura mondiale. Questo riconoscimento è arrivato in seguito ad anni di progetti che hanno segnato il paesaggio britannico e oltre.
Successivamente è stato nominato Compagno d’Onore nel 1997, un ambito riconoscimento destinato a chi si distingue per risultati eccezionali nei campi culturali, scientifici e artistici. Nel 1999 la regina gli ha conferito il titolo di pari a vita, rendendolo Lord Foster of Thames Bank e inserendolo nella Camera dei Lord, l’organo legislativo britannico. Questo passaggio sancisce un ruolo politico e sociale oltre a quello professionale.
Questi eventi sottolineano la grande influenza di Foster non solo nell’architettura ma anche nella società inglese, riconoscendolo come figura guida della cultura contemporanea.
L’attività di foster and partners: le opere più rilevanti nel mondo
Lo studio Foster and Partners ha lavorato su edifici di rilievo internazionale toccando ambiti vari, dai musei ai trasporti, passando per uffici e abitazioni. Tra le realizzazioni più note c’è la cupola trasparente realizzata per il Reichstag di Berlino, una ristrutturazione che ha simbolicamente rappresentato apertura e trasparenza politica.
L’aeroporto internazionale di Hong Kong, con il suo design avanzato, è uno degli esempi più apprezzati di funzionalità e visione del futuro. Il London City Hall, sede amministrativa vicino al Tower Bridge, è un altro elemento urbano pensato per un’interazione diretta con il fiume e con la città.
Nel campo museale, Foster ha progettato strutture come il Norton Museum of Art negli Stati Uniti, o l’Imperial War Museum a Londra, contribuendo a creare luoghi dove l’architettura accompagna lo spettatore nella fruizione dell’arte e della storia. Lo studio si distingue per capacità di inserirsi con delicatezza in contesti diversi, mantenendo però un impatto visivo forte.
L’esperienza di foster negli stadi: dal nuovo Wembley al Lusail stadium in Qatar
Norman foster ha una consolidata esperienza nel disegno di impianti sportivi moderni. La sua firma compare sul nuovo stadio di Wembley, inaugurato nel 2007, che si è imposto come uno dei simboli dello sport inglese e teatro di importanti eventi musicali.
Il Lusail Stadium in Qatar, costruito per i mondiali di calcio 2022, rappresenta un altro esempio cruciale. Qui Foster ha dovuto integrare elementi tecnici avanzati e esigenze climatiche particolari, offrendo una struttura fresca e funzionale dove si è disputata la finale tra Argentina e Francia. Questo impianto si distingue per materiali e soluzioni innovative che rispondono a condizioni ambientali estreme.
Queste esperienze indicano come lo studio abbia saputo adattarsi a contesti molto diversi, mantenendo alta la qualità di progetto e costruzione.
L’attività di foster a milano: progetti e interventi nella città lombarda
Lo studio di Foster ha collaborato da anni allo sviluppo urbanistico e architettonico di Milano. Nel 2004 ha elaborato un masterplan per la riqualificazione del quartiere Santa Giulia, disegnando una nuova fisionomia per quest’area della città.
In occasione di Expo 2015 ha progettato il padiglione degli Emirati Arabi Uniti, creando uno spazio espositivo che ha armonizzato tradizione e modernità. Ha anche realizzato due Apple Store, tra cui quello in piazza Liberty, noti per la vetrata trasparente e il design minimalista che caratterizza il marchio.
Questi interventi testimoniano l’interesse dello studio verso una Milano in trasformazione, capace di abbracciare innovazioni senza rinnegare la storia urbana.
I progetti di foster in italia: opere a firenze, torino e venezia
Norman foster ha lasciato tracce importanti anche in altre città italiane. A Torino ha unito le facoltà di legge e scienze politiche dell’università in un unico campus, stabilendo un legame tra patrimonio artistico e esigenze di spazi moderni per gli studenti.
A Firenze ha lavorato sull’alta velocità, disegnando la nuova stazione nell’area ex Macelli. Qui l’attenzione si è concentrata sulla riorganizzazione degli spazi di collegamento, migliorando l’esperienza di viaggiatori e pendolari.
Nel 2018 per la Biennale di Architettura a Venezia ha realizzato una cappella temporanea per il Padiglione della Santa Sede, posizionata sull’isola di San Giorgio Maggiore. Questa opera ha unito spiritualità e architettura con uno stile sobrio e riflessivo.
Questi lavori mostrano la capacità di foster di adattarsi a diverse funzioni e contesti culturali, confermando il ruolo centrale dello studio nella scena architettonica italiana.