La situazione degli animali ospitati nella “sfattoria degli ultimi” a Roma ha subito un importante sviluppo dopo il sequestro avvenuto recentemente. Il dipartimento tutela ambientale, attraverso la direzione agricoltura e benessere degli animali, ha affidato la gestione e la cura di queste creature a tre nuovi sub-custodi operativi. Questo passo mira a migliorare le condizioni di vita dei soggetti coinvolti, con l’intervento diretto di associazioni animaliste e volontari.
Nomina dei sub-custodi e ruolo delle associazioni animaliste
Il 20 giugno il dipartimento tutela ambientale ha ufficializzato la nomina di Emanuele Zacchini, Marco Tarascio e Arianna Fioravanti come custodi operativi della sfattoria. Questi tre soggetti sono incaricati di garantire assistenza quotidiana agli animali sequestrati. La loro attività si svolge in collaborazione con l’Oipa Italia , Leal e altri gruppi di volontari locali.
L’assegnazione del compito ai sub-custodi rappresenta una risposta concreta alla necessità di assicurare cure adeguate agli animali in difficoltà. Oipa Italia fornisce supporto logistico ma anche materiali come alimenti specifici per i diversi tipi di specie presenti nella struttura. L’intervento diretto sul posto consente un controllo costante delle condizioni sanitarie degli ospiti.
Interventi strutturali per migliorare gli spazi della sfattoria
Parallelamente alla gestione quotidiana, i sub-custodi hanno promosso una serie lavori finalizzati alla riqualificazione dell’area destinata agli animali dentro la “sfattoria degli ultimi”. Secondo quanto stabilito dal Dipartimento Prevenzione – Uoc Igiene degli Allevamenti della Asl Roma 1, è stata avviata l’ampliamento delle gabbie e recinti esistenti.
I lavori si basano principalmente sulla manodopera offerta dai volontari che collaborano con Oipa ed altre associazioni coinvolte nel progetto. Questi interventi mirano ad offrire spazi più ampi per ogni specie animale presente garantendo così maggior comfort fisico ed evitando sovraffollamenti che spesso provocano stress o malattie infettive tra gli ospiti.
Le attività comprendono inoltre il miglioramento delle aree destinate al riposo ed al movimento libero oltre all’installazione di sistemi idrici adeguati alle esigenze igieniche richieste dagli standard veterinari attuali.
Ampliamento del gruppo custode con ulteriori figure nominate dal comune
Dopo le prime settimane dall’insediamento dei tre sub-custodi nominati dalla direzione agricoltura del dipartimento tutela ambientale è arrivata anche una nuova designazione da parte del Comune di Roma: sono stati scelti altri custodi materiali destinati ad affiancare Zacchini, Tarascio e Fioravanti nelle attività giornaliere presso la sfattoria.
Questa decisione deriva dai progressivi miglioramenti riscontrabili nell’organizzazione interna della struttura animale dopo i primi interventi effettuati sul campo. Con più persone dedicate direttamente alla cura viene incrementata sia l’efficacia sia il controllo sulla salute generale dell’intero gruppo animale sequestrato.
Arianna Fioravanti, responsabile rapporti istituzionali Oipa Italia, ha dichiarato soddisfatta il proprio impegno nel sostenere concretamente questo progetto. Ha sottolineato inoltre come rimanga ancora aperta l’attesa circa la nomina da parte della regione Lazio riguardo ad un referente specifico dedicato esclusivamente ai cinghiali presenti all’interno.
Attenzione particolare agli spazi dedicati ai cinghiali e maiali
Fra le priorità segnalate dai custodi vi è stata fin da subito quella relativa all’allestimento nuovo spazio dedicato esclusivamente a cinghiali e maiali. Questi due gruppi richiedono attenzioni particolari sia sotto profilo alimentare che comportamentale data natura meno domestica rispetto ad altre specie allevate nella fattoria.
Emanuele Zacchini insieme a Marco Tarascio hanno portato avanti progetti concreti costruendo recinti più ampi dotandoli anche dei necessari sistemi per contenere correttamente questi grandi mammiferi. La presenza dell’Oipa nel fornire risorse alimentari specifiche contribuisce anch’essa notevolmente al mantenimento dello stato nutrizionale ottimale.
Questa fase assume rilievo soprattutto nell’attesa che venga individuata dalla Regione Lazio una figura ufficiale incaricata esclusivamente del coordinamento relativo ai cinghiali: fino ad allora i compiti sono divisi fra operatori già nominati, ciascuno impegnato su frontiere differenti senza però mai trascurarne alcuna.
La situazione resta monitorata costantemente dalle autorità competenti mentre cresce intorno uno schieramento fatto da enti pubblici, organizzazioni animaliste, associazioni ambientaliste oltre naturalmente ai tanti cittadini sensibili al tema benessere animale nella capitale italiana.