A Venezia, nel pomeriggio di oggi, si è svolta una manifestazione contro la presenza di Jeff Bezos, fondatore di Amazon, in città per il terzo e ultimo giorno dei festeggiamenti per il suo matrimonio con la giornalista Lauren Sánchez. La protesta ha visto la partecipazione di circa 650-700 persone secondo le stime della Digos. Il corteo ha attraversato alcune delle vie più frequentate dai turisti lagunari con cartelli e slogan che hanno espresso dissenso rispetto a temi sociali e politici legati alla figura dell’imprenditore.
Il corteo da santa lucia lungo strada nuova tra cori e cartelli
La partenza del corteo è avvenuta alle 17.30 dal piazzale antistante alla stazione ferroviaria Santa Lucia. Da qui i manifestanti si sono mossi lungo Strada Nuova, arteria principale della città che collega diversi punti nevralgici ed è molto frequentata dai visitatori. Al centro della protesta c’era un grande striscione con lo slogan “No Bezos no war” che ha fatto da guida al serpentone umano formato da attivisti provenienti da varie zone del nordest italiano come Padova, Treviso, Vicenza, Schio e Trento.
Cori e cartelli contro amazon
I partecipanti hanno portato decine di gonfiabili colorati oltre a centinaia di cartelli recanti messaggi contro lo sfruttamento lavorativo imputato ad Amazon e contro le politiche belliche associate alla figura dell’ex amministratore delegato. Durante il percorso sono risuonati cori come “Fuori Bezos dalla laguna” che hanno scandito il ritmo della manifestazione richiamando l’attenzione dei passanti.
Le ragioni dietro la protesta: lavoro sfruttato ambiente e opposizione alla guerra
Il fulcro principale della mobilitazione è stato un mix tra rivendicazioni ambientaliste e critiche forti nei confronti delle condizioni lavorative imposte da Amazon ai suoi dipendenti in tutto il mondo. Gli organizzatori hanno sottolineato come l’opulenza mostrata durante i festeggiamenti sia costruita calpestando diritti fondamentali dei lavoratori.
Opposizione alle politiche militari
Un altro tema centrale riguarda l’opposizione netta alle politiche militari collegate all’ex presidente americano Donald Trump con cui Jeff Bezos viene associato dagli attivisti presenti in piazza. Secondo loro infatti questa alleanza favorisce un aumento degli investimenti nella guerra anziché promuovere pace o giustizia sociale.
La manifestazione vuole essere dunque anche un modo per riappropriarsi degli spazi cittadini sottraendo visibilità a chi rappresenta modelli basati su disuguaglianze economiche ed escalation belliche in atto nel mondo contemporaneo.