Nicoletta manni è al centro dell’attenzione per la produzione di “Paquita” che debutta alla scala di milano. Il balletto in due atti con musica di deldevez e minkus e coreografia di pierre lacotte racconta una storia di identità e scoperta, mentre la giovane étoile si misura per la prima volta nel ruolo principale. La nuova stagione scaligera accoglie questo spettacolo promettendo un viaggio attraverso emozioni e tecnica sulle note di un classico rivisitato.
La complessità del personaggio di paquita: tra forza e vulnerabilità
Paquita è una giovane donna che vive un duplice destino: da un lato si presenta come una zingara sicura di sé, fiera e dal fascino seducente; dall’altro custodisce un senso di smarrimento legato alla perdita della memoria delle proprie origini. La storia si dipana con la scoperta delle sue vere radici nobili, che le aprono la strada a un matrimonio con Lucien. La trama evolve tra momenti di battaglia interiore e trasformazioni inattese, arrivando al celebre grand pas finale che mostra il culmine della sua vicenda. Questo doppio volto richiede all’interprete di mostrare sia tenacia che delicatezza.
Il debutto di nicoletta manni nel ruolo principale di paquita
Nicoletta manni conosce già “paquita” per aver danzato il divertissement finale, ma questa volta è chiamata a sostenere tutta la parte protagonista. Lei stessa definisce la parte come una delle più impegnative incontrate finora. Il primo atto prevede tre variazioni delicate, con una seconda variazione che si allunga a sette parti invece di quattro, rendendo il ritmo serrato e ininterrotto. Non si tratta di una semplice prova tecnica, ma di un percorso che richiede energia e costanza dall’inizio alla fine. La compagnia è stata chiamata a dare il massimo, affrontando un lavoro impegnativo ma stimolante.
Milano e la scala: una casa lontano dalla puglia
Nicoletta vive a milano da quando aveva dodici anni e, nonostante alcuni periodi trascorsi all’estero, vi è tornata spinta da un attaccamento profondo. Riconosce nella città lombarda un luogo che l’ha accolta e formata, con angoli come i navigli che le sono particolarmente cari. La scala è il punto di riferimento a cui si sente più legata, quasi come un rifugio sicuro. Questo teatro rappresenta il cuore pulsante della sua vita artistica, un mondo fatto di rigore e passione in cui si muove con naturalezza.
Le radici pugliesi di nicoletta e l’influenza sulla sua interpretazione
L’étoile si riconosce nei tratti forti della figura di paquita, specialmente nella passionalità e nell’energia legate alla cultura mediterranea. La sua provenienza pugliese le conferisce una naturale attitudine al carattere deciso e appassionato della protagonista. Ma non manca di apprezzare quella parte più intima, fragile e riflessiva che emerge nel personaggio. I valori tramandati dalla famiglia pugliese si riflettono nella dedizione e nella determinazione che mette nel suo lavoro quotidiano. Per lei, la concretezza e il rispetto sono pilastri fondamentali.
Sacrifici giovanili: lasciare la famiglia per perseguire il sogno
Già da bambina Nicoletta ha affrontato la scelta difficile di andare via da casa per seguire la carriera di ballerina. Quella separazione ha rappresentato un momento faticoso e segnato da nostalgia. Ricorda ancora l’emozione degli ultimi saluti alla stazione e la fatica dei distacchi dai genitori. Nonostante ciò, riconosce che proprio quel distacco è stato decisivo per diventare la professionista che è oggi. Il legame con la famiglia resta saldo, anche se il tempo passato insieme è mancato.
L’eredità della madre danzatrice nella formazione di nicoletta
La passione di Nicoletta per la danza nasce molto presto, attorno ai tre anni, grazie alla madre che insegna questa disciplina. Ha frequentato la sua scuola e ha potuto crescere in un ambiente che ha sempre valorizzato l’arte e la cultura. Se non fosse stata la danza, avrebbe comunque seguito una strada artistica o umanistica. Questo legame familiare ha lavorato come una spinta continua, dando radici solide al suo percorso professionale e personale. La madre è stata una guida fondamentale nei primi anni di formazione.