Neva sgr, società di venture capital controllata da Intesa Sanpaolo Innovation Center, ha organizzato un evento alle Officine Grandi Riparazioni di Torino. L’incontro ha riunito investitori istituzionali, imprenditori, startupper e figure chiave del gruppo Intesa Sanpaolo per illustrare le strategie dei fondi Neva II e Neva II Italia. Il cuore della discussione è stato il settore della nuova energia, con particolare attenzione alla fusione nucleare, considerata una frontiera per la produzione di energia pulita.
Neva sgr e il suo impegno per le tecnologie innovative
Fondata nel 2020, Neva sgr ha fin da subito puntato su aziende che operano in ambiti cruciali per il futuro. Quattro settori sono chiaramente distinti nelle scelte della società: climate tech & energy transition, life science, digital transformation e aerospace & manufacturing. In particolare, per la transizione energetica, l’attenzione si concentra su realtà con progetti concreti e brevetti avanzati, sia startup che aziende più mature. Questa selezione si basa su innovazioni che possano incidere in modo significativo sulle grandi sfide globali legate alla produzione e uso dell’energia.
Una ricerca globale per soluzioni concrete
La ricerca avviene a livello globale e si focalizza su aziende in grado di offrire soluzioni concrete per il cambiamento. L’idea è sostenere lo sviluppo di tecnologie che non siano solo promettenti sulla carta, ma che già dimostrino applicazioni pratiche e ad alto impatto. Neva sgr non si limita a investire denaro, ma cerca di creare sinergie tra ricerca, imprese e filiere industriali italiane.
L’investimento in commonwealth fusion systems e la rivoluzione della fusione nucleare
Uno degli investimenti di punta di Neva sgr è la società americana Commonwealth Fusion Systems . Questa realtà ha sviluppato il reattore tokamak Sparc, che rappresenta la prima macchina capace di produrre energia da fusione nucleare a confinamento magnetico con rendimenti commerciali. Il progetto Sparc si distingue perché mira a produrre energia netta, quindi energia in uscita superiore all’energia immessa, una sfida mai superata prima con questa tecnologia.
Ponte tra italia e stati uniti
L’investimento di Neva sgr in CFS non si limita a sostenere finanziariamente questo progetto innovativo. Serve anche a creare un ponte umano e tecnologico tra la ricerca statunitense e le capacità produttive italiane, con particolare attenzione al settore manifatturiero d’eccellenza presente nel nostro paese. Questa collaborazione può innescare un’importante filiera produttiva sulle tecnologie della fusione, che al momento è molto concentrata negli Stati Uniti e in pochi altri paesi.
Le potenzialità economiche e ambientali della fusione nucleare in italia
La fusione nucleare è considerata una delle soluzioni più promettenti per ottenere energia pulita, stabile e virtualmente illimitata. Diversamente dalla fissione nucleare, la fusione non produce scorie radioattive di lunga durata. Se i progetti come Sparc porteranno a risultati concreti, sarà possibile progettare centrali energetiche con bassissimo impatto ambientale e rischi contenuti.
Opportunità per l’industria italiana
Dal punto di vista economico, l’Italia potrebbe trarre grandi benefici da questa tecnologia. Bob Mumgaard, co-fondatore e amministratore delegato di CFS, sottolinea che l’adozione della fusione nucleare può aprire prospettive rilevanti per l’industria e per il sistema produttivo italiano. Il paese possiede competenze e capacità manifatturiere che potrebbero farlo diventare un punto di riferimento nella filiera della nuova energia da fusione. Il coinvolgimento di Neva sgr e di Intesa Sanpaolo in questo percorso conferma la volontà di posizionare l’Italia al centro di questa rivoluzione.
L’evento di Torino ha offerto una piattaforma per presentare queste strategie e creare ulteriori collaborazioni. Le discussioni hanno ruotato attorno alle sfide tecniche, alle opportunità di investimento e all’impatto a lungo termine che la fusione nucleare potrebbe avere sul sistema energetico globale e sull’economia nazionale. La presenza di investitori da tutto il mondo testimonia l’interesse crescente verso questa tecnologia e la capacità di Torino e del gruppo Intesa Sanpaolo di farsi protagonisti in questo settore emergente.