Le operazioni condotte nel canale di Tromello, dragato lo scorso maggio per rinvenire l’arma legata al caso di cronaca nera di Garlasco, non hanno portato a risultati concreti. Gli strumenti utilizzati durante le indagini erano stati consegnati ai carabinieri da un residente locale che li aveva recuperati anni prima nella roggia, prima della sua pulizia. Le autorità proseguono senza però aver trovato prove decisive.
Il dragaggio del canale e la ricerca dell’arma a garlasco
Il 14 maggio scorso i carabinieri hanno effettuato un intervento mirato alla ricerca dell’arma presumibilmente usata nell’omicidio avvenuto a Garlasco. Il luogo scelto è stato il canale che attraversa Tromello, piccolo comune della Lomellina collegato alle indagini per vicinanza geografica e dinamiche investigative. L’attività ha previsto il dragaggio del fondale con attrezzature specifiche messe a disposizione dagli stessi investigatori.
Questa fase delle ricerche si è basata su segnalazioni locali: alcuni residenti avevano indicato la possibile presenza degli strumenti da lavoro in quella zona d’acqua stagnante. Le operazioni sono state svolte con attenzione particolare alla conservazione delle tracce fisiche utili all’indagine criminale aperta ormai da anni.
Gli attrezzi recuperati e consegnati dai residenti ai carabinieri
L’origine degli attrezzi utilizzati nel dragaggio risiede in una segnalazione spontanea arrivata da parte di un operaio egiziano residente proprio nelle vicinanze della roggia interessata dalle indagini. L’uomo aveva conservato gli oggetti dopo averli trovati nella stessa roggia diversi anni fa, prima che venisse sottoposta a pulizia.
Gli strumenti sono stati quindi messi a disposizione dei militari come supporto logistico alle attività investigative sul campo. Nonostante questa collaborazione diretta tra cittadini e forze dell’ordine abbia facilitato alcune fasi operative, al momento non emergono elementi certi o prove concrete collegate all’arma usata nel crimine oggetto delle indagini.
L’impatto delle testimonianze locali sulle indagini in corso
Il passaparola tra gli abitanti del piccolo centro lombardo ha avuto un ruolo importante nell’indirizzare i carabinieri verso nuove piste esplorative sul territorio circostante Garlasco. La partecipazione dei residenti dimostra come anche segnali apparentemente marginali possano contribuire alle attività investigative più complesse.
Tuttavia questo coinvolgimento diretto non sempre porta al risultato sperato: in questo caso infatti nessun elemento raccolto fino ad ora consente agli investigatori di confermare la presenza dell’arma nei luoghi ispezionati o tra gli oggetti recuperati dall’operaio locale.
Aggiornamenti sulle indagini dopo le ultime ricerche nel 2025
Le autorità continuano ad approfondire ogni pista possibile senza tralasciare alcuna ipotesi riguardante il ritrovamento dello strumento chiave legato all’omicidio avvenuto tempo fa nella zona della Lomellina. Al momento però restano assenti riscontri concreti emersi dal recente dragaggio eseguito nelle acque superficiali intorno a Tromello.
Le fonti ufficiali confermano che le operazioni sono state condotte con rigore ma senza esito positivo rispetto agli obiettivi prefissati dagli investigatori impegnati sul caso Garlasco ormai noto anche fuori dai confini regionali per la sua complessità e durata temporale estesa negli anni precedenti al 2025 stesso.