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Nessun blocco per ora al progetto del nuovo stadio della Roma a Pietralata: via libera ai lavori - Unita.tv
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Nessun blocco per ora al progetto del nuovo stadio della Roma a Pietralata: via libera ai lavori

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Nessun ostacolo ai lavori per il nuovo stadio della Roma a Pietralata. - Unita.tv
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Il progetto per il nuovo stadio della Roma a Pietralata ha ricevuto un importante via libera giudiziario che permette di procedere con i lavori preliminari, nonostante le proteste di alcuni cittadini e associazioni ambientaliste. Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha respinto l’istanza cautelare che chiedeva la sospensione del taglio di alcuni alberi nell’area destinata ai sondaggi archeologici. Questo pronunciamento apre la strada alla realizzazione delle trincee previste per le analisi archeologiche e segna un passo avanti nel progetto che mira a rinnovare l’impianto sportivo della città.

La decisione del tar del Lazio e il suo impatto sui lavori a pietralata

Il Tar del Lazio, con una sentenza recente, ha respinto la richiesta di sospensione cautelare avanzata da gruppi di cittadini e associazioni contrari al taglio degli alberi nel territorio di Pietralata, dove si sta preparando il cantiere per il nuovo stadio della Roma. Il provvedimento cautelare puntava a fermare le operazioni di sgombero vegetale contemplate per realizzare le “trincee” archeologiche previste dai sondaggi preliminari, che servono a valutare la presenza di eventuali reperti prima dell’avvio definitivo del cantiere.

Gli alberi oggetto del taglio sono 26, una cifra contenuta ma fondamentale per il proseguimento delle indagini sul terreno. Secondo il pronunciamento del tribunale, non vi sarebbero elementi sufficienti per bloccare le operazioni, infatti si ritiene che l’intervento non interessi aree di particolare pregio ambientale o vincoli di tutela specifici. Quindi i lavori possono andare avanti senza arresti, almeno in questa fase, sbloccando alcune attività già iniziate nei mesi scorsi.

Questa decisione ha dunque un peso considerevole per il progetto stadio, perché elimina un ostacolo giudiziario significativo in un contesto di resistenza locale.

Distinzione tra l’area interessata e il “bosco urbano” contestato

L’amministrazione capitolina, nelle ore successive alla sentenza, ha chiarito la distinzione tra l’area oggetto del taglio alberi autorizzato e la superficie definita “bosco urbano” oggetto di contestazioni precedenti. In particolare, gli alberi che saranno rimossi non fanno parte della zona sottoposta a verifica per la presenza di una rilevante area boscata protetta, ma si trovano in un’altra parte del territorio di Pietralata.

Questo punto risulta centrale nelle polemiche che hanno accompagnato la nascita del progetto. Critiche e ricorsi avevano spesso confuso o sovrapposto queste due realtà territoriali, creando un clima di forte opposizione ambientale. Il Comune ha ribadito che l’area interessata dalla rimozione degli alberi è stata puntualmente perimetrata e che tutte le autorizzazioni sono state ottenute secondo le norme vigenti.

Sottolineare questa differenza serve anche a smontare alcune delle accuse circa la distruzione di spazi verdi di pregio o di habitat particolari e a mettere in evidenza la correttezza formale della procedura.

La reazione dell’amministrazione e i prossimi passi del progetto

Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, ha commentato la sentenza sottolineando il valore della decisione come testimonianza del rispetto delle regole da parte dell’Amministrazione nel seguire ogni passaggio previsto per la realizzazione dello stadio della Roma. Veloccia ha definito il pronunciamento del Tar una “vittoria” che permette di continuare con i lavori archeologici senza impedimenti.

Dopo la perimetrazione dell’area archeologica e l’avvio del taglio degli alberi a maggio scorso, il progetto si è confrontato con molte proteste. Diverse associazioni ambientaliste, comitati locali e gruppi politici hanno espresso opposizione al cantiere, chiedendo più tutele per il territorio e lo stop delle operazioni in corso. Nonostante ciò, l’amministrazione ha confermato che tutte le procedure sono state autorizzate secondo le regole, non interessando aree boscate tutelate.

La questione legale resta comunque aperta. Nuovi ricorsi sono stati annunciati da parte dei contrari al progetto, che intendono continuare a osteggiare l’avanzamento. Nel frattempo, però, questo verdetto giudiziario segna un passo importante che consente di proseguire con le attività necessarie per realizzare gli studi archeologici e, più avanti, la costruzione del nuovo impianto sportivo.

Le contestazioni e le azioni dei comitati locali contro il progetto stadio

Il progetto dello stadio della Roma ha incontrato resistenze diffuse fin dalle prime fasi. Alcuni comitati locali, insieme ad associazioni ambientaliste, hanno manifestato preoccupazioni legate alla possibile perdita di spazi verdi e all’impatto sull’ambiente circostante. In particolare, il taglio degli alberi nell’area di Pietralata ha scatenato forti reazioni soprattutto nei mesi scorsi, quando le operazioni di rimozione erano già state avviate dopo la definizione dei confini dell’area archeologica.

Esponenti di diverse forze politiche, tra cui il Movimento 5 Stelle, hanno appoggiato le proteste, proponendo ricorsi e sottolineando la necessità di maggior attenzione all’ambiente. Le critiche vertevano sia sulle possibili conseguenze ecologiche sia sulle modalità di gestione del cantiere.

Nonostante questo, le autorizzazioni formali sono risultate complete e il Comune ha confermato che la zona interessata non rientra in aree protette, precisando la differenza con il bosco urbano sottoposto a verifica. L’opposizione ha comunque annunciato ulteriori azioni legali per rallentare o bloccare il progetto.

La situazione rimane quindi in evoluzione, con un confronto acceso tra chi vuole procedere rapidamente nella realizzazione dell’opera e chi invece insiste per salvaguardare gli spazi verdi.

Valutazioni sul proseguimento delle indagini archeologiche e future tappe

Il taglio degli alberi nei giorni scorsi ha permesso di liberare l’area necessaria per realizzare le trincee archeologiche, che costituiscono la fase preliminare indispensabile per qualsiasi intervento di costruzione sul terreno. Questi scavi servono ad accertare eventuali reperti storici, in modo da garantire il rispetto delle norme di tutela del patrimonio culturale.

Con la sentenza del Tar che scaccia l’ipotesi di blocco dei lavori, ora gli archeologi potranno procedere liberamente con le indagini. Si tratta di un passo obbligato per definire le condizioni dell’area e stabilire le modalità successive di cantierizzazione.

Il completamento di questa fase offrirà dati importanti per l’avanzamento del progetto e per eventuali modifiche richieste dalla Soprintendenza o da altri enti competenti. La Roma potrà così continuare il percorso verso la costruzione del nuovo stadio, che rappresenta una delle opere sportive più attese in città.

Il clima rimane comunque teso dal punto di vista legale e sociale. Le associazioni e gruppi contrari non escludono ulteriori iniziative, ma per il momento il progetto sembra avere le condizioni per procedere senza altri impedimenti immediati.

Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Luca Moretti

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Luca Moretti

Luca Moretti è un blogger e analista indipendente con un forte focus su politica e cronaca. Con uno stile incisivo e documentato, approfondisce temi di attualità nazionale e internazionale, offrendo ai lettori chiavi di lettura chiare e puntuali. Il suo lavoro è guidato da una costante ricerca della verità e da un impegno verso l’informazione libera e consapevole.

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