Nel sud milano emergono nuovi ritrovamenti archeologici tra ossa ottocentesche e statue antiche
Scoperte archeologiche nel sud Milano, tra cui un cimitero ottocentesco a Melegnano e un sarcofago romano a Sesto Ulteriano, evidenziano l’importanza della valorizzazione del patrimonio storico locale.

Nel sud Milano emergono importanti reperti storici, dal sarcofago romano alle statue settecentesche, che testimoniano la ricchezza culturale del territorio e la sfida della loro conservazione e valorizzazione. - Unita.tv
Il territorio del sud milano continua a regalare testimonianze storiche di grande valore. Recenti scoperte archeologiche hanno riportato alla luce reperti che spaziano dall’antico sarcofago romano alle statue settecentesche di una villa storica. Questi ritrovamenti, spesso avvenuti durante lavori edili ordinari, richiedono tempo per essere studiati, recuperati e resi accessibili al pubblico. La complessità delle procedure rallenta la fruibilità, ma non spegne l’interesse di storici e cittadini.
I resti del cimitero ottocentesco scoperti a melegnano durante i lavori per un nuovo ospedale
A melegnano, in via san francesco, durante gli scavi per la costruzione di un ospedale di comunità, gli archeologi della soprintendenza alle belle arti hanno individuato resti di un vecchio cimitero risalente al XIX secolo. Sul sito sono emersi cippi funerari e ossa umane, elementi che confermerebbero la presenza di un camposanto dismesso ormai da quasi un secolo. In questo momento sono in corso accertamenti per stabilire la natura esatta dei reperti e se possano avere un valore storico significativo.
Questi ritrovamenti non sono rari in questa area: molte zone del sud milano nascondono ancora testimonianze del passato, spesso dimenticate o sommerse dall’espansione urbana. La scoperta di a melegnano sottolinea come, anche in contesti moderni e quotidiani, si possono imbattere reperti importanti che collegano la comunità alle sue origini. Il ruolo della soprintendenza è fondamentale: verifiche accurate e documentazioni precise sono il primo passo verso una possibile valorizzazione o conservazione.
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Tuttavia, l’emergere di materiali di questo tipo aprirà interrogativi sull’adeguata gestione dei siti. La costruzione dell’ospedale dovrà procedere mantenendo rispetto per la memoria storica e garantendo, se possibile, un recupero attento e responsabile. Il processo investiga inoltre come i corpi e gli strumenti funerari siano stati conservati nel tempo e quali informazioni antropologiche o storiche potranno fornire.
Il sarcofago tardo-romano di sesto ulteriano scoperto in campagna e ora esposto al pubblico
A pochi chilometri da melegnano, nelle campagne di sesto ulteriano, la storia romana riaffiora dal terreno. Nel 2012, maurizio bramini, presidente della sezione locale di italia nostra, ha notato una cuspide insolita spuntare dal suolo. Dopo alcuni anni di indagini e uno scavo completo nel 2017, è venuto alla luce il coperchio di un sarcofago datato tra il terzo e quarto secolo d.C.
Il reperto racchiude un pezzo importante della storia antica di questa parte di milano. Il sarcofago è stato sottoposto a un intervento di pulitura e restauro lungo: proprio nel 2024 è stato messo a disposizione del pubblico proprio nello spaziocultura di san giuliano. La sua esposizione consente agli abitanti e agli studiosi di entrare in contatto diretto con tracce materiali dell’epoca romana, spesso poco visibili in aree urbane che si sono estese nel tempo.
Le statue da rocca brivio a san giuliano: giganti di pietra ancora sepolti e pilastri restaurati
Questi ritrovamenti sono di notevole importanza per ricostruire la storia locale e le modalità con cui le comunità si sono evolute dal periodo romano fino a quello moderno. Nel dettaglio, la forma del sarcofago e gli elementi decorativi offrono indizi sul ruolo sociale e culturale di chi vi era sepolto. Inoltre, il fatto che il reperto sia stato lasciato per anni nel terreno prima di essere recuperato è un esempio delle difficoltà legate ai ritrovamenti fortuiti in territori poco controllati.
L’area di sesto ulteriano potrà riservare altri tesori, il coperchio del sarcofago rappresenta una testimonianza concreta della stratificazione storica che si trova sotto la superficie. La sfida ora è preservare e mostrare adeguatamente questi beni, in un contesto urbano e sociale che non sempre è pronto ad accogliere questi segnali.
Nel 2023, sempre a san giuliano, una scoperta ha suscitato curiosità nella comunità archeologica locale. Nel terreno antistante rocca brivio, una villa patronale risalente al seicento-settecento situata nel parco agricolo sud milano, sono affiorate quattro statue di grandi dimensioni, denominate “telamoni“. Questi elementi, alti circa due metri e mezzo, rappresentano figure maschili usate in architettura come sostegni o decorazioni.
Attualmente le statue rimangono nel luogo del ritrovamento, coperte da un telo per proteggerle dagli agenti atmosferici. Il recupero però incontra un ostacolo: la società proprietaria della villa è in liquidazione e le risorse per un restauro o una collocazione stabile mancano. Luca orlandi, presidente dell’associazione roccabrivio, ha spiegato che si attende un piano di rilancio dell’edificio per avviare nuove opere che includano anche il trattamento di questi reperti.
La villa stessa rappresenta un tassello importante della storia locale, sia dal punto di vista architettonico che sociale. Le statue di rocca brivio, presumibilmente settecentesche, potrebbero aggiungere un valore speciale alla conoscenza di quell’epoca e della funzione dell’immobile. Già la loro presenza suggerisce che la villa fosse dotata di ornamenti pregiati, parte di un patrimonio culturale fino a poco tempo fa nascosto sotto la terra.
Restauro di pilastri storici a san giuliano lungo la via emilia
Parallelamente, a san giuliano si sono completati i lavori di restauro su due pilastri storici situati lungo la via emilia. Queste strutture segnavano l’ingresso al monastero della vittoria, fondato dal re francese francesco i per celebrare il successo nella battaglia di marignano del 1515. Quell’evento ha segnato un passaggio chiave per il controllo del ducato di milano, proprio in queste zone. Il restauro ha permesso di mantenere viva la memoria di quel momento, valorizzando un simbolo locale e il legame con la storia europea.
La combinazione tra ritrovamenti archeologici e interventi di recupero storico evidenzia la ricchezza del sud milano in termini di patrimonio culturale. Tuttavia, questi materiali richiedono una gestione coordinata e risorse adeguate per garantirne la conservazione e la fruizione pubblica, un impegno che resta una sfida per le istituzioni e le comunità locali.