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Nel 2023 il 68,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni vittime di comportamenti offensivi o violenti

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I dati raccolti dall’istat nel 2023 rivelano una situazione preoccupante riguardo ai comportamenti offensivi, non rispettosi e violenti che colpiscono i giovani italiani. Tra gli adolescenti tra gli 11 e i 19 anni, oltre due terzi dichiarano di aver subito almeno un episodio di questo tipo, sia online che offline. Il bullismo continua a rappresentare un fenomeno diffuso con una significativa quota di ragazzi coinvolti in episodi ripetuti.

Diffusione del bullismo e dei comportamenti offensivi tra i giovani

Secondo la rilevazione istat del 2023, il 68,5% dei ragazzi tra gli undici e diciannove anni ha subito almeno un comportamento aggressivo o irrispettoso nell’arco dell’anno. Di questi, il 21% dichiara di essere stato vittima di bullismo in modo continuativo, cioè più volte al mese; mentre l’8% afferma che tali episodi si sono verificati più volte alla settimana. Questi dati indicano come quasi un giovane su quattro affronti situazioni ripetute di disagio legate a offese o violenze verbali o fisiche.

L’indagine evidenzia anche differenze legate all’età: i giovanissimi fra gli 11 e 13 anni risultano maggiormente esposti a subire attacchi con continuità rispetto ai coetanei più grandi . Questo dato segnala una maggiore vulnerabilità nella fascia preadolescenziale dove spesso si formano dinamiche relazionali complesse.

Differenze territoriali ed etniche nei casi di bullismo

Le zone geografiche mostrano variazioni significative nei tassi riportati dai giovani intervistati. Nel Nord-ovest d’Italia il 71% degli adolescenti riferisce episodi offensivi o violenti durante l’anno precedente alla rilevazione; al Sud questa percentuale scende al 66,5% circa. Anche la frequenza degli attacchi ripetuti è superiore nelle regioni settentrionali: oltre il 22% nel Nord-est e poco meno nel Nord-ovest contro il 20% registrato nelle regioni meridionali.

Il fenomeno assume inoltre contorni diversi secondo la nazionalità dei ragazzi coinvolti: quelli stranieri risultano maggiormente bersaglio delle azioni vessatorie continue rispetto agli italiani . In particolare le comunità romena e ucraina mostrano percentuali ancora più elevate con quasi tre su dieci vittime regolari nei loro gruppi d’età.

Forme prevalenti del bullismo: offese verbali ed esclusione sociale

Tra le modalità attraverso cui si manifesta il bullismo emergono soprattutto le offese verbali ripetute: oltre il 14% dei giovani ha subito insulti frequenti nell’ultimo anno. Un ragazzo su dieci è stato invece escluso dal gruppo sociale con regolarità anche superiore a quella delle offese dirette.

Le differenze fra maschi e femmine appaiono nette nelle forme predominanti della vessazione: negli uomini prevalgono insulti diretti , mentre nelle ragazze risulta più diffusa l’esclusione sociale . Questa distinzione riflette modi diversi in cui viene esercitata la pressione psicologica sui due generi all’interno delle dinamiche scolastiche o amicali.

Cyberbullismo: una minaccia sempre presente nella vita digitale degli adolescenti

Il rapporto istat dedica attenzione anche alle aggressioni online subite dai giovanissimi tra gli 11 ed i 19 anni durante l’ultimo anno analizzato. Circa un terzo del campione dichiara esperienze negative sul web almeno una volta; quasi l’8% riporta episodi ricorrenti mensili legati a insulti pubblicati sui social media oppure messaggi intimidatori via chat private.

Anche qui emerge uno squilibrio fra maschi e femmine nella frequenza degli attacchi digitali continui: quasi 9 maschi ogni 100 hanno vissuto cyberbullismo mensile rispetto a poco meno di 7 femmine ogni 100 coinvolte in simili esperienze traumatiche online.

Commento ufficiale sull’aumento del fenomeno

Francesco Maria Chelli, presidente dell’istat, ha presentato questi dati lo scorso anno nella capitale sottolineando come questa indagine sia stata condotta già nel 2021 ed ancor prima nel 2015 consentendo così confrontabilità temporale sulle tendenze emerse. L’aumento lieve ma costante segnalato riguarda circa uno studente su cinque oggi colpito da queste forme aggressive reiterate dentro ambientazioni scolastiche ma non solo.

L’importanza attribuita allo studio continuo della materia nasce dalla necessità concreta d’intervenire tempestivamente sul disagio crescente che mina quotidianamente benessere psicologico ed equilibrio relazionale delle nuove generazioni italiane.

Questi numerosi dati fanno emergere chiaramente quanto sia urgente mantenere alta l’attenzione verso tutte le manifestazioni della violenza giovanile – fisica ma soprattutto psicologica – dentro contesti scolastico-sociale tradizionale così come negli spazi digitalizzati ormai parte integrante della vita quotidiana adolescenziale italiana oggi.

Written by
Rosanna Ricci

Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.

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