L’ingresso degli Ncc nella zona a traffico limitato di Roma è un tema caldo, con molte criticità. Da un lato ci sono autorizzazioni ampie, dall’altro controlli che faticano a tenere il passo. I veicoli con licenza regolare si mescolano a un esercito di operatori che vanno oltre le regole, con ripercussioni evidenti sulla mobilità e sul mercato dei trasporti in città.
Licenze Ncc a Roma: quanti sono davvero e cosa succede nella Ztl
A Roma le licenze per il noleggio con conducente sono circa 974, stando ai dati dell’Autorità di regolazione dei trasporti . Eppure, ogni giorno nella Ztl si contano circa 5mila auto di questo tipo, come confermato dall’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè. Un divario enorme, che racconta di difficoltà serie nella gestione e nel controllo del settore.
Gran parte dei veicoli autorizzati ha il permesso per accompagnare clienti in città. Ma invece di tornare in rimessa o aspettare nuove richieste tramite app ufficiali, molti restano parcheggiati nelle zone turistiche più frequentate, pronti a prendere altri passeggeri come taxi improvvisati. Un comportamento vietato dalla legge, che riserva agli Ncc solo il servizio su prenotazione.
C’è poi chi aggira le regole chiedendo più volte il permesso di ingresso in città, ottenendo così autorizzazioni prolungate o addirittura illimitate. E non mancano gruppi di operatori che lavorano del tutto fuori controllo, sapendo che per le forze dell’ordine è complicato beccarli.
Controlli sotto pressione: pochi agenti e battaglie legali che rallentano
Il controllo su taxi e Ncc è affidato a un gruppo di circa cinquanta agenti del Pronto Intervento Traffico. Un numero esiguo rispetto ai migliaia di veicoli in circolazione ogni giorno. Così, coprire aeroporti, stazioni e le zone turistiche più sensibili diventa una sfida quasi impossibile.
Il sindaco Roberto Gualtieri ha promesso di rafforzare i controlli, dopo un incontro con i rappresentanti dei tassisti. Ma le norme nazionali e le cause legali frenano ogni passo avanti. Per esempio, la nuova regola del “Foglio di servizio elettronico” introdotta a fine 2024 ha scatenato proteste e ricorsi.
Il Tar del Lazio ha sospeso parte di quel decreto, eliminando l’obbligo per gli Ncc di attendere venti minuti tra una corsa e l’altra. Una misura vista come “un modo per costringerli a rientrare in rimessa, vincolo già bocciato dalla Corte Costituzionale”. Il Consiglio di Stato, invece, ha confermato la necessità di un legame territoriale tra Comune e veicolo Ncc, come stabilito dal ministero dei Trasporti.
In questo clima di incertezza restano bloccati bandi importanti, come quello che il Campidoglio aspettava per assegnare 2mila licenze gratuite in vista del Giubileo. Il rinvio rischia di complicare anche l’organizzazione dei servizi per i grandi eventi.
Restrizioni confermate, ma il problema degli Ncc irregolari resta
Tra aprile e giugno 2025, il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha confermato le limitazioni decise dal Comune sulla circolazione degli Ncc nella Ztl e sulle corsie preferenziali. Le norme vietano ai veicoli con licenza di altri comuni di muoversi liberamente a Roma, rafforzando il controllo della città sulla mobilità.
La giustizia ha anche bloccato l’attività di una società slovena di noleggio con conducente, segnalando un coordinamento tra enti locali e tribunali per fermare chi opera fuori regole e toglie spazio agli operatori regolari.
Nonostante questo, i minivan irregolari continuano a circolare nei punti nevralgici della Capitale. Una piaga che danneggia chi rispetta le norme e peggiora l’esperienza di viaggio per turisti e residenti.
In sintesi, la situazione resta complicata: pochi operatori ufficiali si trovano a confrontarsi con un esercito di mezzi fuori controllo. Risolvere questa spina nel fianco per le autorità locali è una sfida ancora aperta.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Elisa Romano