L’osservatorio regionale sulla violenza contro le donne si è insediato oggi a Venezia, a Palazzo Ferro Fini. L’obiettivo è monitorare e intervenire concretamente sul fenomeno in Veneto, con un approccio basato su dati precisi e collaborazione con associazioni e vittime.
Un nuovo punto di partenza per il Veneto contro la violenza di genere
Oggi, 27 aprile 2025, a Venezia si è svolta la prima riunione ufficiale dell’Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne. La sede scelta è Palazzo Ferro Fini, cuore istituzionale del Consiglio Regionale Del Veneto.
Tra i presenti c’erano Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Regionale, Gino Cecchettin, presidente onorario dell’Osservatorio, e diversi esperti coordinati dalla dottoressa Rossana Ceci. L’istituzione dell’Osservatorio era stata approvata nel 2024 proprio per dare una risposta più efficace al problema della violenza di genere nella regione.
Ascoltare chi ha vissuto la violenza: una priorità inderogabile
Un elemento centrale emerso durante l’insediamento riguarda il rapporto con le donne vittime di violenza. Cecchettin ha raccontato di aver parlato con molte donne che hanno subito abusi fisici e psicologici.
Queste testimonianze hanno rafforzato la convinzione che servano risposte chiare ed esaustive da parte delle istituzioni.
“È inaccettabile – ha detto – che chi decide di denunciare si trovi davanti al deserto”. Questo significa garantire supporto concreto fin dal primo passo della denuncia, senza lasciare sole le vittime.
Misurare prima di agire: il metodo che guiderà l’osservatorio
Gino Cecchettin ha spiegato subito qual è la strategia alla base del lavoro dell’Osservatorio. “Per ottenere risultati concreti – ha detto – bisogna prima capire bene cosa succede davvero sul territorio”.
Questo significa raccogliere dati precisi e aggiornati sulla violenza contro le donne in Veneto. Solo così si potrà avere “il polso esatto della situazione”, ha aggiunto Cecchettin.
Il Veneto diventa così un laboratorio regionale che può riflettere dinamiche più ampie a livello nazionale. Questo approccio scientifico aiuterà a evitare interventi improvvisati o poco efficaci.
Definire obiettivi chiari per interventi mirati
Uno dei primi compiti dell’Osservatorio sarà scegliere gli ambiti dove intervenire subito. Non si tratta solo di denunciare il problema ma di individuare “il perimetro esatto” in cui muoversi concretamente.
Cecchettin ha sottolineato l’importanza di questo passaggio: “Dobbiamo capire dove possiamo fare davvero la differenza”.
La scelta degli ambiti d’intervento sarà guidata anche dal confronto con associazioni che lavorano sul campo e fondazioni impegnate nel sostegno alle vittime.
Verso un impegno condiviso tra istituzioni e società civile
L’insediamento dell’Osservatorio rappresenta un segnale importante per tutto il Veneto. Ora serve trasformare parole in azioni concrete.
Il lavoro sarà coordinato dalla dottoressa Rossana Ceci insieme a esperti del settore, associazioni locali e rappresentanti delle istituzioni regionali.
Solo attraverso questa rete sarà possibile costruire una strategia efficace contro la violenza sulle donne nel territorio Veneto.
L’avvio ufficiale dell’Osservatorio arriva dopo mesi di preparazione e dialogo con realtà diverse impegnate nella lotta alla violenza di genere. Il prossimo passo sarà mettere in pratica quanto pianificato oggi per dare risposte reali alle tante donne che ne hanno bisogno.
Il Veneto prova così a fare un salto avanti nella prevenzione e nel contrasto della violenza sulle donne, partendo da dati concreti e ascoltando chi vive ogni giorno questa difficile realtà.