
In una città divisa, la minoranza crea un "consiglio-ombra" per dialogare con i cittadini, mentre proseguono ricorsi legali e appelli di Azione e Italia Viva per superare lo stallo politico. - Unita.tv
A pochi mesi dall’approvazione contestata del nuovo statuto e regolamento del consiglio comunale, in una città dove le divisioni politiche si sono fatte profonde, è nato “l’altro consiglio”. Si tratta di un consiglio-ombra promosso da esponenti della minoranza, che ha l’obiettivo di creare uno spazio di discussione e confronto con i cittadini, lontano dalle tensioni dell’aula ufficiale. Nel frattempo, restano aperti i ricorsi al Tar e le richieste di ritiro delle delibere. In mezzo a tutto questo, anche Azione e Italia viva cercano un’apertura per uscire dal muro contro muro.
La nascita del consiglio-ombra della minoranza
L’idea di “l’altro consiglio” è venuta ai consiglieri di minoranza rimasti esclusi, o comunque limitati, nel dibattito consiliare tradizionale. Tra i promotori di questa iniziativa troviamo Eliana Capizzi di La Svolta, Francesca Colombo e Daniela Tomassetti di Si Può e Domenico De Pascale insieme a Raffaela Annetta di Cammino Comune.
Il nuovo organo non intende sostituire il consiglio comunale ufficiale, come sottolineano più volte i promotori, ma vuole diventare un luogo dove approfondire le difficoltà politiche e amministrative e soprattutto un punto di dialogo diretto con i cittadini. Il primo incontro si è tenuto da poco, ma “l’altro consiglio” vuole prendere la forma di un appuntamento periodico, una sorta di assemblea alternativa e indipendente per mantenere viva la discussione pubblica sui temi caldi della città.
Nasce così come risposta alla sensazione di non poter esprimersi liberamente in aula, dopo che il nuovo statuto e regolamento sono stati approvati sollevando numerose polemiche da parte della minoranza.
Le contestazioni al nuovo statuto e regolamento approvati dal consiglio comunale
Il nuovo statuto e il regolamento approvati recentemente in consiglio comunale hanno provocato malumori e contestazioni che non si sono limitate al semplice confronto politico. I gruppi di opposizione hanno contestato i contenuti e le modalità di approvazione, ritenendo che abbiano limitato pesantemente lo spazio di azione e di parola della minoranza stessa durante le sedute.
Il risultato sono state tensioni che hanno superato i confini delle discussioni in aula, con ricorsi legali presentati e che saranno discussi proprio al Tar. Da segnalare anche un ricorso straordinario al presidente della Repubblica, segno di quanto la disputa sia degenerata in un conflitto duro e acceso.
Questi atti hanno portato un clima di scontro ben oltre quello istituzionale, rendendo difficile qualsiasi dialogo costruttivo tra maggioranza e opposizione. Il fatto che le delibere sono state impugnate dal sindaco davanti al Tar fa capire quanto la situazione rimanga complicata e fonte di incertezza amministrativa.
La posizione di azione e italia viva tra appelli e timori per lo stallo politico
Nel contesto di questa crisi, i rappresentanti di Azione e Italia viva hanno preso posizione con una nota ufficiale, invitando a una distensione che fino ad ora non si è vista. I direttivi di entrambi i partiti esprimono preoccupazione per un muro contro muro improduttivo, che non porta benefici né alla città né all’amministrazione.
L’appello è rivolto soprattutto al sindaco e alla sua maggioranza, affinché ritirino le delibere e aprano un confronto. Allo stesso tempo chiedono ai gruppi di opposizione di evitare ulteriori azioni giudiziarie, così da creare lo spazio necessario ad un dialogo nuovo e più sereno tra le parti.
Questa presa di posizione punta a interrompere la spirale negativa innescata dall’approvazione del nuovo regolamento e statuto, che ha fatto scattare ricorsi e tensioni mai viste prima in questa fase della legislatura comunale. Azione e Italia viva si propongono anche come mediatori, disponibili a portare contributi concreti per ricostruire un rapporto più civile tra maggioranza e opposizione.
Il futuro del consiglio comunale e gli sviluppi attesi sulla situazione
Lo scontro in consiglio comunale ha raggiunto un punto di forte criticità, e la nascita di “l’altro consiglio” conferma il grado di rottura tra le parti. L’appuntamento periodico della minoranza serve a mantenere aperti i canali di confronto con i cittadini, ma non sembra in grado, da solo, di ricucire la frattura interna alla politica locale.
I ricorsi al Tar e altri strumenti legali saranno discussi nelle prossime settimane e potrebbero modificare la situazione attuale. Dall’altra parte resta aperta la strada della trattativa politica, auspicata da più soggetti in campo, ma ancora oggi incerta.
Staremo a vedere se la maggioranza saprà accogliere fino in fondo le richieste di Azione, Italia viva e la minoranza, e se riusciranno a riprendere un dialogo utile per la città, senza maggiori conflitti o ulteriori ricorsi giudiziari. Nel frattempo, “l’altro consiglio” si prepara a nuovi incontri, per non lasciare vuota la voce di chi ha scelto una strada diversa da quella ufficiale del consiglio comunale.