Una nuova realtà sociale si è aperta nel cuore del quartiere Santa Giulia a Milano. La portineria di comunità nel parco trapezio rappresenta un progetto pensato per favorire l’incontro, l’ascolto e la partecipazione tra i residenti. Nato da una collaborazione tra la rete italiana di cultura popolare, il municipio 4 e importanti partner locali, questo spazio si propone come punto di riferimento per chi vive nel quartiere. Un esempio concreto di come un luogo possa trasformarsi in centro di servizi e iniziative per il benessere collettivo.
La genesi e il contesto della portineria di comunità al parco trapezio
Nel quartiere Santa Giulia, noto per la sua complessità urbanistica e sociale, è stato inaugurato uno spazio dedicato alla socialità con l’obiettivo di ridisegnare il rapporto tra cittadini e territorio. La portineria di comunità è ospitata all’interno di un edificio circolare situato nel parco trapezio, una zona verde che funge da luogo di incontro naturale. Il progetto è nato da una co-progettazione guidata dalla rete italiana di cultura popolare insieme al municipio 4, con il sostegno di fondazione cariplo e la partecipazione di partner come ikea italia, lavazza e leroy merlin.
Un esempio di collaborazione pubblico-privato per rigenerazione urbana
Questa collaborazione tra pubblico e privato ha portato a ristrutturare un vecchio spazio creando un ambiente funzionale e accogliente. Il ruolo della portineria va oltre la semplice presenza fisica: vuole rispondere alle necessità quotidiane degli abitanti. È un esempio delle iniziative di rigenerazione urbana che cercano di inserire nei tessuti cittadini servizi accessibili, aggregazione e sostegno sociale, con una prospettiva che guarda anche alla rete nazionale delle portinerie, presenti ormai in diverse città italiane, dalla periferia torinese fino al Canavese.
Gli spazi e i servizi offerti dalla portineria di comunità
L’ambiente è stato attrezzato per garantire una serie di funzioni a disposizione dei cittadini. Al centro dello spazio si trova una cucina di comunità, dove chiunque può fermarsi e utilizzare le attrezzature messe a disposizione. La presenza di servizi igienici pubblici, un fasciatoio con prodotti dedicati alla cura dei neonati, e un locker dove lasciare oggetti personali rende la struttura adatta a chi trascorre del tempo nel parco a passeggiare o a fare sport.
Non manca uno spazio dedicato ai bambini con tavoli, sedie, lavagne su cui i più piccoli possono giocare o studiare. A breve partirà un servizio di prestito libri, frutto della collaborazione con il sistema bibliotecario di Milano, che porterà nuova vitalità e cultura all’interno della portineria. In quest’ottica si inserisce anche un punto di contatto con alcuni servizi INPS, pensato per facilitare l’accesso a informazioni e supporto, soprattutto per fasce di popolazione più fragili o in cerca di orientamento professionale.
Attività e socializzazione nel quartiere
Accanto ai servizi di portineria tradizionale, che garantiscono supporto e sicurezza, la struttura ospita workshop formativi e momenti di socializzazione. Tutte queste attività puntano a stimolare e coinvolgere le persone che abitano il quartiere, aumentando la coesione sociale, e favorendo un atteggiamento di cura e partecipazione verso lo spazio comune.
Il modello portinerie e il valore sociale del progetto nel quartiere milanese
La portineria di comunità al parco trapezio si inserisce in una rete più ampia che negli ultimi anni si è diffusa in diverse realtà italiane. Il modello alla base prevede non solo la presenza di un punto fisico, ma la costruzione di legami tra cittadini, associazioni, enti pubblici e organizzazioni private. Nel caso di Santa Giulia, un’area con una storia e caratteristiche particolari, questa formula si è dimostrata adatta a rispondere a bisogni diversi senza perdere flessibilità.
Chiara Saraceno, presidente della rete italiana di cultura popolare, ha sottolineato come “ogni portineria prenda forma proprio dalle persone e dalle risorse che animano il territorio, diventando un organismo vivo e in continuo cambiamento”. Questa strategia permette di adattare le attività e i servizi in base ai mutamenti intercorrenti, mantenendo sempre un legame stretto con la comunità locale.
Rigenerazione urbana e spazi pubblici a milano
Nel contesto milanese, la portineria al parco trapezio rappresenta un esempio importante. Va a integrare un progetto di rigenerazione che sta interessando tutta la città, fondato sul principio che lo spazio pubblico debba accogliere esperienze sociali articolate. L’intento resta quello di creare punti di riferimento concreti, capaci di sostenere chi vive nei quartieri con un’offerta multidimensionale di servizi e di occasioni per stare insieme.
L’importanza del portale dei saperi e il ruolo di fondazione cariplo
Un aspetto innovativo di questa portineria è l’utilizzo del portale dei saperi, una piattaforma digitale che raccoglie informazioni aggiornate su bisogni, risorse e aspirazioni della comunità. Fondazione cariplo, partner della rete italiana di cultura popolare, ha evidenziato il valore di questo strumento, che permette agli attivatori locali di aggiornare costantemente le attività offerte e di calibrare le risposte a quanto emerge dal territorio.
Attraverso questa piattaforma si alimenta un flusso continuo di dati che descrivono il contesto e ne guidano la progettazione sociale, mantenendo vivo l’interesse degli abitanti. Il portale dei saperi distingue questa portineria da altri punti comunitari, perché integra dimensione digitale e presenza fisica in un unico progetto.
Una rete condivisa tra istituzioni e società civile
Fondazione cariplo si è detta soddisfatta del risultato ottenuto perché rappresenta “un dialogo efficace tra le istituzioni, il privato e la società civile”. Il potenziamento della rete di portinerie vuole trasformare questi spazi in una risorsa condivisa e duratura, capace di restare al passo con i cambiamenti del territorio, e di accompagnare le persone con opportunità di crescita e supporto nel quotidiano.