Napoli in piazza per Gaza dopo la lite tra ristoratrice e turisti israeliani denunciata ai carabinieri

A Napoli, un litigio tra una ristoratrice e turisti israeliani ha scatenato proteste pro-Palestina, culminando in un sit-in di solidarietà per Gaza e accendendo il dibattito sulla presenza israeliana in città.
A Napoli, una lite tra una ristoratrice e turisti israeliani ha scatenato un sit-in pro-Palestina davanti alla taverna Santa Chiara, accentuando il dibattito sulle tensioni internazionali e la solidarietà a Gaza. - Unita.tv

A Napoli sono scesi in strada diversi attivisti proPalestina dopo la recente contestazione avvenuta fuori dalla taverna Santa Chiara, locale al centro di una vicenda che ha visto protagonisti una ristoratrice e una coppia di turisti israeliani, che ha sporto denuncia. La protesta si è trasformata in un sit-in di solidarietà, con esponenti del movimento che mostrano adesivi e striscioni di sostegno a Gaza. Questo episodio ha acceso il dibattito sulla presenza e il trattamento dei turisti israeliani in città, coinvolgendo anche figure pubbliche di rilievo.

La vicenda della lite e la denuncia della coppia di turisti israeliani

Il caso che ha mosso la mobilitazione nasce da una lite tra Nives Monda, titolare della taverna Santa Chiara, e una coppia di turisti provenienti da Israele. Secondi i racconti diffusi, la discussione sarebbe degenerata fino alla decisione della coppia di rivolgersi ai carabinieri per denunciare la ristoratrice. I motivi alla base del litigio non sono completamente noti, ma si sa che la questione ha avuto risvolti legali che hanno attirato l’attenzione dei media locali. L’episodio è stato interpretato dai movimenti proPalestina come un segnale da cui partire per esprimere solidarietà a Gaza e per chiedere una posizione chiara degli esercenti riguardo la presenza dei clienti israeliani.

La denuncia ha innescato una serie di reazioni, creando un clima di tensione attorno al locale e al quartiere. Questo episodio si inserisce in un contesto internazionale segnato da conflitti e tensioni tra Israele e Palestina, e si riflette nelle azioni di cittadini e attivisti napoletani che si schierano apertamente per Gaza.

Il sit-in all’esterno della taverna santa chiara: adesivi e slogan contro i sionisti

In risposta alla vicenda, un gruppo di una decina di attivisti ha organizzato un sit-in pacifico davanti alla taverna Santa Chiara, esponendo adesivi con la frase “Napoli è con Gaza al 100%” e slogan come “Zionists not welcome”. Questi manifesti sono stati distribuiti non solo durante il presidio, ma anche offerti agli altri esercenti del quartiere per essere affissi alle vetrine, in segno di adesione e solidarietà alla campagna. Chi ha aderito dimostra una posizione netta contro la presenza di clienti e turisti israeliani favorendo un boicottaggio che si carica di significati politici e culturali.

Gli organizzatori del sit-in sottolineano che si tratta di un gesto di supporto verso la popolazione di Gaza, colpita da situazioni di guerra, e di protesta contro il sostegno ad Israele. Questa iniziativa ha sollevato discussioni in città, con opinioni contrastanti tra chi vede la protesta come un esercizio democratico e chi la giudica discriminatoria.

La solidarietà pubblica e le visite istituzionali dopo la controversia

Tra i segnali di solidarietà raccolti dalla ristoratrice Nives Monda, è giunta una visita significativa da parte di Laura Boldrini, ex presidente della camera dei deputati, che si è recata alla taverna Santa Chiara per esprimere sostegno personale e istituzionale. La presenza di un volto noto della politica italiana ha attirato l’attenzione dei media e ha contribuito a dare risalto internazionale alla vicenda.

Questa visita conferma l’interesse che il caso ha suscitato anche fuori dai confini locali, portando la questione di Napoli a rientrare in un più ampio dibattito sulle tensioni internazionali e sulle azioni di boicottaggio e solidarietà che spesso coinvolgono iniziative civiche a livello cittadino. L’appoggio della politica sottolinea come situazioni di questo tipo vengano interpretate anche come espressione di valori e posizioni politiche di rilievo nazionale.

Una vicenda aperta che divide l’opinione pubblica

La vicenda resta aperta e continua a dividere l’opinione pubblica locale, ma racconta anche del crescente coinvolgimento di movimenti civici in conflitti internazionali che trovano eco in realtà urbane come Napoli.