L’esplosione avvenuta nel tarallificio di corso Secondigliano 568 a Napoli ha causato ingenti danni sia all’interno del negozio che a diverse abitazioni attigue. L’evento ha richiesto l’intervento immediato dei vigili del fuoco e degli artificieri. Le forze dell’ordine sono al lavoro per chiarire la dinamica dell’accaduto e risalire alla causa precisa.
Esplosione in corso Secondigliano: dinamica e danni al tarallificio
L’episodio si è verificato nella mattinata del 26 febbraio 2025, quando una forte deflagrazione ha scosso il tarallificio situato al civico 568 di corso Secondigliano, uno dei quartieri di Napoli. L’esplosione ha provocato gravi danni strutturali all’interno del locale: muri lesionati, finestre frantumate e impianti compromessi. L’attività commerciale è temporaneamente inagibile, e sarà necessario un sopralluogo tecnico approfondito per stabilire l’entità definitiva dei danni e le modalità di ripristino.
La potenza dell’esplosione ha coinvolto anche l’area esterna al negozio, con parti di materiali scagliati a distanza e vetri rotti lungo il marciapiede. I proprietari del tarallificio hanno subito danni economici rilevanti, e al momento resta incerta la data di riapertura.
Abitazioni circostanti colpite e interventi di emergenza
Le abitazioni limitrofe al tarallificio hanno subito danni materiali, soprattutto alle strutture esterne. Diversi infissi sono stati compromessi a causa dell’onda d’urto. Alcuni residenti hanno segnalato lesioni ai muri e crepe apparse nelle pareti, che fanno ipotizzare un impatto notevole. Non si registrano feriti, anche se sul posto si sono presentati i vigili del fuoco per verificare la sicurezza degli edifici.
I soccorritori hanno anche effettuato un controllo sulle condutture del gas e dell’energia elettrica per scongiurare rischi di ulteriori incidenti. Gli abitanti sono stati temporaneamente invitati a lasciare le proprie abitazioni finché non si valuterà la stabilità delle strutture.
Ruolo dei vigili del fuoco e artificieri nella gestione dell’emergenza
I vigili del fuoco del comando provinciale di Napoli sono arrivati rapidamente sul luogo, contenendo l’incendio scatenatosi a seguito dell’esplosione. Le operazioni di spegnimento sono durate alcune ore, a causa della presenza di materiali infiammabili nel tarallificio.
Contemporaneamente, gli artificieri hanno effettuato una bonifica dell’area, in particolare attorno a un bidone situato di fronte all’attività. Questo contenitore è al centro delle indagini perché sembra essere la fonte dell’esplosione. La presenza degli artificieri ha garantito la sicurezza durante lo smaltimento di eventuali residui pericolosi e ha permesso di delimitare la zona a rischio.
Indagini dei carabinieri per accertare cause e responsabilità
I carabinieri di Napoli hanno avviato le indagini per stabilire l’origine esatta della deflagrazione. Gli investigatori hanno raccolto testimonianze di passanti e residenti, oltre a esaminare le prove nel luogo dell’esplosione.
Il bidone posizionato davanti al negozio rappresenta l’elemento chiave: al suo interno si cerca la causa dell’incidente. Non sono escluse ipotesi di malfunzionamenti, accumuli di sostanze infiammabili o cause dolose, ma restano al vaglio degli inquirenti.
Gli esperti stanno inoltre verificando eventuali responsabilità sulla sicurezza nella gestione del locale e nelle misure di prevenzione. Il lavoro delle forze dell’ordine proseguirà con rilievi tecnici e analisi dettagliate per chiarire quanto accaduto e prevenire fatti simili in futuro.