Una tragedia ha colpito la provincia di Potenza il 26 giugno 2025. Ferdinando Roma, 35 anni, operaio nel settore della lavorazione dei metalli, è morto dopo quasi tre settimane di lotta in ospedale. Era rimasto gravemente ferito il 9 giugno in un incidente sul lavoro, quando una pressa industriale lo ha schiacciato all’interno dell’azienda “Patrone e Mongiello” di Tito. La dinamica è al centro di un’inchiesta aperta dalla Procura del posto, in attesa di chiarire cause e responsabilità.
L’incidente è successo nei primi giorni di giugno nel centro produttivo di Tito, comune noto per la presenza di aziende metalmeccaniche. Ferdinando Roma era impegnato in attività di deformazione a freddo del metallo, mansione delicata che comporta rischi elevati se non si rispettano tute le norme di sicurezza. Lo schiacciamento da pressa ha provocato ferite gravissime. Il servizio di emergenza 118 Basilicata soccorso è intervenuto rapidamente e lo ha trasportato al presidio ospedaliero San Carlo di Potenza, dove i medici hanno subito evidenziato un quadro clinico disperato.
Un lavoro pericoloso e delicato
Gli episodi del genere evidenziano quanto il lavoro industriale resti uno degli ambienti più pericolosi, specie nella manipolazione di macchinari pesanti. Ancora si attendono dettagli sulla modalità esatta dell’incidente, soprattutto se ci sono state negligenze o carenze nelle misure di protezione. La famiglia di Roma è stata subito informata e seguita nel difficile momento.
Un’ azienda specializzata nella deformazione a freddo dei metalli
La società coinvolta, “Patrone e Mongiello”, opera nel campo della deformazione a freddo dei metalli. Il processo riguarda lamiera di Acciaio Comune e ad alta resistenza, Acciaio Inox, Alluminio, Ottone e altri materiali metallici. Attraverso l’uso di presse industriali e macchine specializzate l’azienda produce componenti per diversi settori, dall’edilizia all’automotive.
Sicurezza Sul Lavoro e formazione
Questi impianti richiedono operatori esperti e attenti, dato che il rischio di incidenti aumenta con la pressione applicata e la precisione necessaria. La sicurezza sul lavoro in questi stabilimenti deve essere rigorosa, con controlli regolari e formazione costante. La vicenda ricorda che malgrado le norme esistano, qualche volta servono controlli più severi.
Dopo l’incidente, la Procura della Repubblica Di Potenza ha aperto un fascicolo per far luce sull’accaduto. L’inchiesta viene eseguita dai Carabinieri Del Comando Provinciale, che stanno raccogliendo testimonianze, documenti e perizie tecniche. L’obiettivo è stabilire come si sia verificato il dramma e se ci siano state omissioni o errori da parte dell’azienda o di singoli operatori.
Il procedimento penale potrà accertare eventuali violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro, previste dal Testo unico in materia. La magistratura valuta anche il ruolo dell’azienda nel mantenere l’ambiente di lavoro sicuro e se sono stati rispettati i protocolli nella manutenzione dei macchinari. Questi accertamenti saranno fondamentali anche per eventuali richieste di risarcimento da parte della famiglia.
Il caso si aggiunge alla lista di incidenti in fabbrica che ogni anno mietono vittime nella regione e in Italia. Negli ultimi mesi, i dati sulle morti sul lavoro hanno rimarcato il bisogno di un controllo più stretto da parte delle autorità e di una cultura della sicurezza più diffusa tra i lavoratori e i datori. Il nome di Ferdinando Roma resta ora segno di questa realtà drammatica da affrontare senza sosta.