Il corpo senza vita di Mariano Olla, ragazzo di 16 anni, è stato rinvenuto all’alba di sabato scorso nei pressi della spiaggia del parcheggio Cuore, zona Sant’Elia a Cagliari. L’autopsia ha confermato la causa del decesso, rivelando che si è trattato di un annegamento. Le autorità locali continuano le indagini per chiarire le circostanze della tragedia, mentre si attendono ulteriori esami tossicologici.
Risultati dell’autopsia e le condizioni del corpo
L’esame autoptico sul corpo di Mariano Olla è stato condotto dal medico legale Roberto Demontis nel corso della giornata di oggi. L’analisi ha evidenziato che nei polmoni del ragazzo era presente acqua, segno inequivocabile di annegamento. Non sono stati riscontrati segni di violenza, ferite o altri elementi che potessero indicare un’aggressione o un intervento esterno prima del decesso. Gli accertamenti sembrano quindi escludere cause sospette diverse dalla morte per annegamento.
I medici legali hanno disposto anche ulteriori esami tossicologici e istologici, necessari per comprendere se Mariano possa aver ingerito bevande alcoliche o sostanze stupefacenti prima della tragedia. Questi test richiederanno circa sessanta giorni per essere completati. Solo al termine di tale periodo si potranno scartare o confermare altre ipotesi che possano aver influito sulla sua morte, come l’incapacità di reagire in acqua per stato alterato.
La ricostruzione degli ultimi momenti di vita di mariano olla
Gli investigatori della squadra mobile della questura di Cagliari, coordinati dal dirigente Davide Carboni, stanno raccogliendo testimonianze e informazioni per ricostruire la dinamica esatta dei fatti avvenuti sabato notte. L’obiettivo principale degli inquirenti è chiarire cosa sia successo nelle ore precedenti la scoperta del corpo, in particolare le motivazioni per cui non sia stato lanciato l’allarme tempestivamente.
Emergono dettagli importanti: Mariano avrebbe partecipato a una festa sulla spiaggia insieme a numerosi altri giovani, alcuni minorenni, altri maggiorenni. Testimoni riferiscono che il ragazzo si è allontanato dal gruppo e si è diretto verso l’acqua. Alcune persone avrebbero tentato di fermarlo, senza però riuscirci o senza insistere oltre, senza che si conosca il motivo di questo cedimento. Successivamente Mariano non è stato più visto al party ma nessuno sembra si sia preoccupato per la sua assenza, circostanza che ha sollevato interrogativi sull’atteggiamento delle persone presenti.
Le indagini e le ipotesi di omissione di soccorso
Attualmente la procura ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omissione di soccorso, ipotizzando che chiunque fosse presente all’evento potesse intervenire per aiutare Mariano e non l’abbia fatto. Le indagini mirano a identificare eventuali responsabilità e a comprendere perché non sia stato dato l’allarme in tempo utile per tentare un salvataggio.
Gli investigatori stanno anche analizzando le riprese video delle telecamere di sorveglianza posizionate nelle aree limitrofe per ottenere prove utili a ricostruire la festa e i momenti immediatamente successivi. La priorità è fare chiarezza sulle dinamiche che hanno portato all’incidente, sulle persone coinvolte e sul comportamento di chi era vicino al ragazzo nelle sue ultime ore. Le autorità mantengono riserbo sull’evoluzione delle indagini, aspettando anche i risultati dei test tossicologici per avere un quadro completo della situazione.
“La comunità di Cagliari è profondamente scossa da questa tragedia e spera che la verità emerga al più presto,” ha dichiarato un rappresentante delle forze dell’ordine.