Morto a campi bisenzio dopo un’aggressione con coltello: autopsia conferma coltellata al cuore fatale a maati moubakir

Un ragazzo di 17 anni, Maati Moubakir, è stato ucciso a Campi Bisenzio in un’aggressione scaturita da un errore di persona. Sei giovani sono stati arrestati per omicidio volontario.
La notte del 29 dicembre 2024 a Campi Bisenzio, il 17enne Maati Moubakir è stato ucciso a coltellate dopo un agguato scaturito da un errore di persona; sei giovani sono stati arrestati con l’accusa di omicidio volontario aggravato. - Unita.tv

La notte del 29 dicembre 2024 a Campi Bisenzio, un ragazzo di 17 anni, maati moubakir, è stato vittima di un agguato violento che gli è stato fatale. Un gruppo di giovani lo ha inseguito fuori dalla discoteca e lo ha colpito con più fendenti di coltello. L’autopsia ha rivelato che la ferita che ha provocato la morte ha raggiunto il cuore. Questo fatto ha scosso la comunità fiorentina, coinvolgendo poi diverse persone nelle indagini. Ecco i dettagli su quanto successo, le testimonianze e le indagini in corso.

I fatti della notte a campi bisenzio: l’aggressione e le ferite

Quella sera, maati moubakir stava uscendo da una discoteca a campi bisenzio. Al momento dell’aggressione, il ragazzo era in compagnia di amici ma è stato preso di mira da un branco di giovani. L’episodio è nato da un errore di persona. Due ragazze presenti nel locale hanno accusato un giovane vicino a maati di aver rubato una sigaretta elettronica mesi prima. Il presunto colpevole avrebbe reagito sputando verso di loro, scatenando la rabbia del gruppo.

Le ragazze hanno chiamato rinforzi fuori dalla discoteca per fermare quell’individuo che, a loro dire, aveva offeso anche verbalmente. Maati è diventato invece bersaglio dell’inseguimento perché scambiato per il ladro. Il 17enne è stato inseguito fin dentro l’autobus dove cercava protezione.

Dettagli delle ferite inferte

L’aggressione è stata particolarmente grave. Durante la colluttazione, il giovane ha ricevuto cinque coltellate: due sulla parte bassa della schiena, una sulla fronte, e due al torace. Questi ultimi fendenti sono stati inferti quando maati era già a bordo del bus, sanguinante e in cerca di rifugio. Le due ferite al petto hanno raggiunto direttamente il cuore, con la seconda che si è rivelata mortale. Il medico legale ha accertato che la morte è stata causata da un arresto cardiorespiratorio, dovuto a uno choc emorragico, avvenuto in pochi minuti dalla fine dell’aggressione.

I sospetti e le misure cautelari: sei in carcere per omicidio

Le indagini delle forze dell’ordine hanno portato all’identificazione di sei giovani posti in custodia cautelare in carcere con l’accusa di concorso in omicidio volontario aggravato. Tra loro, figurano ragazzi provenienti da differenti province della regione toscana: diego voza, 18 anni, originario della Campania; denis alexander effa ekani, 22 anni, e ismail arouii, 20 anni, entrambi di Firenze; denis mehmeti, 20 anni, di Prato; e francesco pratesi, 18 anni, di Firenze. Un settimo giovane era già stato denunciato a piede libero.

“Tutti devono rispondere di aver agito con crudeltà, per futili motivi e con particolare efferatezza,” elementi che aggravano il reato a loro contestato. Il quadro accusatorio si basa anche su testimonianze oculari e immagini raccolte da telecamere di sorveglianza.

Profilo dei sospettati

  • diego voza
  • denis alexander effa ekani
  • ismail arouii
  • denis mehmeti
  • francesco pratesi

La ricostruzione grazie a telecamere e testimoni: le nuove audizioni

La ricostruzione dei fatti si deve molto alle immagini registrate dalle telecamere nella zona della discoteca e intorno alla fermata del bus. Questi video hanno mostrato l’inseguimento e la colluttazione, confermando l’ordine degli eventi e il numero delle persone coinvolte.

Oltre ai filmati, i racconti di alcune persone presenti hanno fornito dettagli essenziali all’inchiesta. Tra loro c’è anche un testimone che, in un secondo momento, ha ricevuto minacce. Quest’ultimo verrà ascoltato nuovamente grazie a una nuova procedura, l’incidente probatorio, con l’obiettivo di tutelarne la dichiarazione.

Le autorità giudiziarie mantengono alta l’attenzione per garantire lo svolgimento corretto delle indagini e stabilire con precisione chi sia responsabile della morte di maati moubakir. Le testimonianze e le prove finora raccolte disegnano un quadro di violenza e reazione sbagliata, nata apparentemente da un fraintendimento ma degenerata in tragedia.