Morti sul lavoro a milano e lombardia: oltre 37 casi fatali nel primo trimestre 2025

Aumento allarmante di incidenti sul lavoro in Lombardia e Milano nel primo trimestre del 2025, con 27.185 denunce e 37 morti, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza nei cantieri e luoghi di lavoro.
Nel primo trimestre 2025 la Lombardia registra 27.185 infortuni sul lavoro, con 37 morti, evidenziando gravi carenze nella sicurezza, soprattutto a Milano, dove sindacati e autorità chiedono interventi urgenti e maggiori controlli. - Unita.tv

Nel primo trimestre del 2025 la Lombardia ha visto un numero allarmante di incidenti sul lavoro, con 27.185 denunce e 37 morti. Milano e hinterland mostrano una situazione critica, con episodi recenti che richiamano alla necessità di interventi concreti su cantieri e luoghi di lavoro. I sindacati lanciano l’allarme sulle carenze nei controlli e nella sicurezza, mentre le indagini penali iniziano a fare luce sulle responsabilità.

Numeri preoccupanti degli infortuni sul lavoro in lombardia e milano

I dati raccolti nel primo trimestre del 2025 rivelano un bilancio pesante per la regione lombarda. Le denunce di infortuni sul lavoro sono state 27.185, di cui 37 con esito mortale. A livello nazionale il trend è simile, con 210 decessi, un aumento rispetto allo stesso periodo del 2024. Solo nell’area milanese sono stati segnalati sette decessi sul lavoro. La situazione sottolinea come la sicurezza rimanga un problema irrisolto, nonostante le normative vigenti.

Milano epicentro di incidenti diffusi

Milano si conferma un epicentro per gli incidenti. Le vittime coinvolte provengono da diversi settori, il che indica un problema diffuso oltre i cantieri edili. I dati non solo indicano l’entità del fenomeno, ma mostrano anche che le misure di prevenzione messe in campo finora non bastano ad arginare l’emergenza. Questa situazione richiede un intervento più rigoroso e puntuale da parte delle autorità competenti.

Tragedie recenti a carpiano e milano ripropongono il tema della sicurezza

Due incidenti mortali in meno di 12 ore a Carpiano e Milano dimostrano quanto il tema sicurezza sia urgente e complesso. Il 6 maggio, a Carpiano, nel polo logistico Dhl ha perso la vita Roberto Vitale, autista di 60 anni, travolto da un tir guidato da un collega. L’uomo abitava a Rozzano e la dinamica dell’incidente ha fatto scattare l’allarme sulle condizioni di sicurezza negli ambienti di lavoro logistici.

A Milano, nella zona Lambrate, la morte di Endrit Adami, giovane muratore di 24 anni originario del Kosovo, ha scosso le cronache. Caduto dal terzo piano di un condominio in via Bassini 39 mentre era al lavoro su un ponteggio, il suo episodio sottolinea le lacune presenti nei cantieri edili. Il trabattello sul quale stava lavorando ha ceduto, facendo precipitare il ragazzo per circa 12 metri. Era assunto a tempo indeterminato da un’impresa di Rovato ma si trovava in trasferta per quel cantiere milanese.

Reazioni dei sindacati sulla sicurezza nei luoghi di lavoro

Le organizzazioni sindacali non hanno nascosto l’indignazione per le ultime morti sul lavoro. Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil hanno ribadito che la sicurezza nei cantieri edili necessita di maggiore attenzione e controlli stringenti. I loro comunicati esprimono il rammarico per incidenti evitabili, sottolineando come gli strumenti attuali siano insufficienti per fermare questa scia di sangue.

Parole di enrico pizza sulla fragilità della situazione

Il segretario generale della Uil Lombardia, Enrico Vizza, ha evidenziato che incidenti avvenuti nello stesso giorno ma in contesti diversi confermano quanto sia fragile la situazione lavorativa. Ha chiesto maggiori risorse per la formazione degli addetti e l’aumento degli ispettori sul campo, per fare in modo che leggi e protocolli non restino solo delle formalità. Per Vizza serve anche una crescita della responsabilità a tutti i livelli, per garantire maggiore sicurezza nelle attività produttive.

Iniziative sindacali e impegni per nuove responsabilità in cantiere

I sindacati hanno promosso un’iniziativa referendaria per l’8 e 9 giugno, per sottoporre ai lavoratori alcune proposte che coinvolgono direttamente committente e appaltatore in caso di incidenti. L’obiettivo è spostare la responsabilità su tutta la catena produttiva, non più solo sull’impresa esecutrice, per evitare lacune e indebite elusioni.

Sul luogo dell’incidente, tra il personale della Filca-Cisl e della Fillea-Cgil si è parlato di una situazione che va risolta con azioni concrete, non solo parole. L’appello è a fermare la strage, mettendo in campo regole più rigorose garantendo un ambiente di lavoro più sicuro per tutti.

Inchiesta e accertamenti dopo la morte di endrit adami

La Procura di Milano ha avviato un’indagine per omicidio colposo dopo la morte di Endrit Adami. Il magistrato Maria Cristina Ria ha disposto l’autopsia e ha ordinato accertamenti sulle condizioni del cantiere, sul rispetto delle normative di sicurezza e sulla formazione dell’operaio. Il lavoro della magistratura mira a chiarire se siano state rispettate tutte le procedure e se l’operaio fosse tutelato adeguatamente.

Adami era stato assunto con contratto a tempo indeterminato e aveva iniziato a lavorare da pochi giorni in quel cantiere. La caduta da un trabattello che avrebbe dovuto proteggerlo ha sollevato dubbi sulle misure preventive adottate e sull’attenzione verso i rischi presenti nelle attività edili.

L’incidente in via Bassini non è isolato. Il tema della sicurezza in edilizia rimane aperto e complesso. Resta alta la tensione sul piano istituzionale e sindacale, con richieste di controlli più efficaci e sanzioni più severe per evitare nuovi drammi.

Gli eventi recenti hanno portato all’attenzione pubblica la condizione di chi lavora in situazioni di rischio. Le morti sul lavoro in Lombardia, in particolare a Milano, hanno mostrato come le misure di prevenzione non siano sufficienti a proteggere chi ogni giorno opera in contesti pericolosi. Le forze sociali reclamano partecipazione e impegno concreto per evitare che altri incidenti si ripetano.