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Morti nel canale di lampedusa, recuperati i corpi sulla nave ong nadir: un uomo e due bambini

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Un uomo e due bambini migranti sono stati trovati morti a bordo della nave ong Nadir a Lampedusa, probabilmente per fame e sete dopo giorni alla deriva in mare. - Unita.tv
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Un uomo di circa 30 anni e due bambini di circa 2 anni sono stati trovati senza vita a bordo della nave ong nadir, attraccata ieri nel molo commerciale di lampedusa. I corpi sono stati trasferiti alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, dove verranno sottoposti a ispezione cadaverica per chiarire cause e dinamiche del decesso. Queste vittime facevano parte di un gruppo di migranti che, partiti dalla Libia su un gommone, sarebbero rimasti alla deriva per parecchi giorni prima dell’intervento delle autorità.

Il ritrovamento e le prime valutazioni sulle cause dei decessi

Il recupero dei cadaveri è avvenuto ieri pomeriggio dopo che l’assetto Frontex aveva segnalato la presenza del gommone in difficoltà nel canale di lampedusa. L’equipaggio della nave nadir, una imbarcazione dell’organizzazione non governativa tedesca ResQship, ha intercettato il natante e sbarcato poi i corpi sul porto commerciale dell’isola. Dai primi accertamenti medici, sembra evidente che la morte sia stata provocata da fame e sete. Il gommone, infatti, è rimasto abbandonato in mare per diversi giorni senza soccorsi esterni, causando la morte dei migranti a bordo.

L’ispezione cadaverica al cimitero di Cala Pisana chiarirà con certezza le condizioni di salute e le cause del decesso. Al momento le ipotesi puntano a un tragico caso di denutrizione e disidratazione, che rappresentano purtroppo uno dei rischi più frequenti tra chi tenta di raggiungere l’Italia via mare da luoghi come la Libia. Queste morti sottolineano ancora una volta le difficoltà e i pericoli del viaggio migratorio nel Mediterraneo.

Il contesto del soccorso e il ruolo di frontex e resqship

Il salvataggio, o meglio il recupero dei corpi, è avvenuto grazie all’intervento congiunto di Frontex e dell’ong ResQship. L’agenzia europea per la gestione delle frontiere marittime ha monitorato la zona e individuato il gommone alla deriva, attivando l’allarme. Poi la nave nadir, impegnata nelle operazioni di soccorso in mare, ha raggiunto la posizione e recuperato le persone a bordo, purtroppo già decedute.

Questo caso evidenzia le difficoltà di intervento e la complessità delle operazioni di salvataggio lungo la rotta migratoria dal Nord Africa all’Europa. La presenza di ong come ResQship risulta fondamentale per individuare e soccorrere imbarcazioni in difficoltà, vista anche la vastità del tratto di mare e le poche risorse disponibili. Frontex supporta queste operazioni con il suo sistema di sorveglianza e segnalazione, ma il tempo spesso è determinante per salvare vite.

Il dramma invisibile dei migranti rimasti alla deriva nel mediterraneo

Il gommone partito dalla Libia e trovato alla deriva con vittime rappresenta un episodio tra i tanti tragici di migliaia di migranti che ogni anno affrontano il mare in condizioni precarie. La permanenza prolungata in acque libere, senza acqua e cibo, porta a casi estremi di disidratazione e denutrizione, soprattutto tra bambini e persone vulnerabili.

Negli ultimi anni sono cresciute le testimonianze e i report sulle condizioni drammatiche di chi si mette in viaggio attraverso questa rotta, spesso affidandosi a trafficanti senza scrupoli. I migranti affrontano onde, temperature variabili e lunghi giorni senza assistenza, aumentando così il rischio di incidenti mortali. L’arrivo delle imbarcazioni soccorritrici, come la nadir, arriva talvolta troppo tardi per evitare tragedie.

Questo recente ritrovamento sui moli di lampedusa richiama l’attenzione sul tema delle migrazioni via mare che continua a provocare vittime innocenti. Le autorità italiane e internazionali mantengono alto il monitoraggio e le attività di soccorso, ma la vulnerabilità di chi fugge da guerre, povertà e violenze resta evidente nelle storie di queste persone scomparse in mare.

Ultimo aggiornamento il 11 Maggio 2025 da Rosanna Ricci

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Rosanna Ricci

Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.

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