Un giovane operaio edile di 24 anni ha perso la vita questa mattina a Milano mentre lavorava alla manutenzione di un condominio in via Bassini, zona Città Studi. Il ragazzo, di origine kosovara, è caduto da un ponteggio al terzo piano ed è morto sul colpo. L’incidente ha scosso la comunità locale e ha portato all’apertura di un’indagine per omicidio colposo da parte della procura cittadina.
Il profilo di endrit ademi e la sua storia in italia
Endrit Ademi viveva in Italia da sei anni. Originario del Kosovo, si era trasferito per lavorare nel settore dell’edilizia. Era assoldato presso la Morina Srls con un contratto a tempo indeterminato. La sua residenza era a Rovato, in provincia di Brescia, non lontano dalla sede dell’azienda per cui prestava servizio.
I suoi famigliari vivono sparsi tra Kosovo e Austria: i genitori e un fratello si trovano nel paese d’origine, un altro fratello invece risiede in Austria. Endrit era ben voluto tra i colleghi, che lo descrivono come un ragazzo serio e molto dedito al lavoro. Un collega kosovaro l’ha definito “un amico” e insieme a un gruppo di operai si è fatto carico di avvertire la famiglia della tragedia.
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Il sindaco di Rovato, Tiziano Belotti, ha sottolineato il peso emotivo del lutto per la comunità locale. Ha detto che perdere un ragazzo di 24 anni in queste circostanze è una perdita grave, ingiusta e dolorosa, soprattutto perché avvenuta durante un’attività quotidiana per mantenersi.
Le dinamiche dell’incidente avvenuto a milano
L’incidente si è verificato intorno alle 9.30 nella mattinata di martedì 6 maggio 2025. Endrit Ademi stava eseguendo lavori di tinteggiatura su un ponteggio montato per intervenire sulle facciate di un condominio in via Bassini. L’operazione, di manutenzione ordinaria, prevedeva il lavoro sulle logge – cioè le parti di balconi coperte – al terzo piano dell’edificio.
Secondo le testimonianze e le prime indagini, il giovane si trovava su un trabattello con una protezione dietro a lui. Durante le operazioni di verniciatura sarebbe scivolato all’indietro, facendo cedere la protezione che avrebbe dovuto impedirne la caduta. La mancanza evidente di imbracature di sicurezza rende drammatica la caduta: Endrit è precipitato da un’altezza di circa 12 metri, finendo nel cortile interno al piano terra.
Le circostanze esatte sono ancora da chiarire, comprese le cause tecniche del cedimento e l’applicazione delle normative sulla sicurezza sul lavoro. Il fatto che non abbia indossato un’imbracatura lascia aperti molti interrogativi sul rispetto delle procedure di tutela.
La risposta delle autorità e le indagini avviate
La procura di Milano ha subito avviato un’indagine per omicidio colposo. La pm Maria Cristina Ria ha disposto l’autopsia sul corpo di Endrit Ademi e ha richiesto tutti i rilievi necessari a esaminare le condizioni in cui si trovava il lavoratore e le misure di sicurezza adottate.
Gli accertamenti coinvolgeranno anche la ditta Morina Srls per verificare eventuali responsabilità nei controlli e nella dotazione degli strumenti di protezione individuale. Gli inquirenti controlleranno se ci siano state negligenze o violazioni delle norme che attengono alla prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro.
Un caso che apre un dibattito sulla sicurezza nei cantieri
Il caso si inserisce nella triste lista degli incidenti mortali in edilizia che ogni anno colpiscono lavoratori impegnati in attività rischiose. La vicenda ha aperto un dibattito locale sulle condizioni di sicurezza soprattutto per i lavoratori stranieri impiegati in cantieri e su come si possa evitare il ripetersi di simili tragedie.