Morte di Davide Teruzzi, conducente di tram ATM: indagini e sospensione della convenzione con ristorante a Milano

La morte di Davide Teruzzi, tranviere milanese noto come “Davidone”, avvenuta dopo un pranzo sospetto, ha scatenato indagini su un possibile caso di intossicazione alimentare e la chiusura del ristorante Friends.
La morte di Davide Teruzzi, tranviere ATM di Milano, dopo un malore sospettato legato a un pranzo al ristorante convenzionato, ha avviato indagini su un possibile caso di intossicazione alimentare. - Unita.tv

La scomparsa di Davide Teruzzi, tranviere di Milano noto come “Davidone”, ha scosso la comunità di lavoratori dell’ATM e non solo. Aveva 50 anni, 24 passati alla guida dei tram del deposito Leoncavallo. Il decesso, avvenuto domenica 11 maggio dopo un ricovero in terapia intensiva, segue un episodio di malessere collegato a un pranzo con colleghi in un ristorante con cui l’azienda del trasporto aveva una convenzione. Le autorità sono all’opera per ricostruire gli eventi e stabilire se vi sia un collegamento tra la serata trascorsa e la tragedia.

I fatti e il malore dopo il pranzo con i colleghi

Domenica 4 maggio, Davide Teruzzi ha pranzato con quattro colleghi al ristorante Friends in via Fabio Filzi, a Milano. Il locale era inserito, da luglio 2024, in una convenzione con l’ATM, valida nei giorni festivi per favorire il personale viaggiante come tranvieri e autisti, spesso fuori turno. L’idea dietro la convenzione era facilitare i pasti a chi lavora in orari non standard.

Dopo qualche ora da quel pranzo, Teruzzi e gli altri colleghi hanno iniziato a sentire nausea, vomito e dissenteria. La situazione è apparsa seria già domenica stessa, quando Davidone, residente a Melzo, ha deciso di recarsi in pronto soccorso. Allora è stato dimesso senza una diagnosi precisa. Tre giorni più tardi, mercoledì 7 maggio, il tranviere è tornato al pronto soccorso del San Raffaele, questa volta gravemente: ha avuto un arresto cardio-circolatorio ed è stato ricoverato in terapia intensiva. La sua morte è avvenuta domenica 11 maggio, al culmine di una crisi improvvisa e grave.

Interventi sanitari e ispezioni al ristorante friends

La situazione ha portato il San Raffaele a segnalare all’ATS Milano Metropolitana il sospetto di un’intossicazione alimentare collegata al pranzo del 4 maggio. L’ATS ha effettuato un’ispezione tempestiva nel ristorante, nel giro di poche ore. Dall’ispezione sono emerse irregolarità nelle procedure di conservazione del pesce e dei molluschi. Il ristorante è stato destinatario di prescrizioni per correggere tali difformità, senza però una chiusura immediata.

Domenica, il giorno della morte di Teruzzi, è stata svolta una seconda verifica più approfondita. Stavolta, all’ispezione hanno partecipato anche i carabinieri del NAS, che hanno provveduto a sequestrare gli alimenti presenti e hanno disposto la chiusura della cucina del Friends. Il locale mantiene aperto solo il servizio bar. La priorità rimane capire se la conservazione scorretta di pesce e molluschi possa aver causato una tossinfezione, che a sua volta avrebbe scatenato il grave malore del conducente.

Indagini in corso e sospensione della convenzione atm

Le autorità sanitarie e giudiziarie stanno attendendo l’esito dell’autopsia che dovrebbe chiarire le cause esatte della morte di Teruzzi. In particolare, si dovrà capire se esista un nesso diretto tra il consumo degli alimenti e l’arresto cardiaco che ha portato alla sua morte. Al momento, la connessione appare non scontata, ma nessuna ipotesi sarà esclusa senza i risultati delle analisi medico-legali.

Intanto, l’ATM ha deciso di sospendere in via cautelare la convenzione con il ristorante Friend. L’azienda ha voluto muoversi rapidamente per tutelare la sicurezza del personale e ha espresso vicinanza alla famiglia di Teruzzi. Anche sindacati e colleghi si sono uniti al cordoglio, sottolineando il legame affettivo tra i lavoratori e il collega scomparso. La morte di Davidone lascia un vuoto palpabile tra chi ha condiviso con lui la quotidianità sulle linee 5, 12 e 33, e tra tanti passeggeri che ricordano la sua presenza gentile e il carattere affabile.

La figura di davidone tra colleghi e passeggeri

Davide Teruzzi era noto tra i colleghi tranvieri con il soprannome “Davidone”, un diminutivo affettuoso che richiamava sia la sua imponente stazza fisica, sia l’indole pacata. Chi lo conosceva lo definiva un “gigante buono”. La sua capacità di restare positivo e allegro rendeva la sua presenza importante, specie in un lavoro che richiede attenzione costante e impegno.

Non solo i colleghi, ma anche i passeggeri dei tram che guidava – in particolare sulle linee 5 e 33 – ricordano con piacere il suo modo di fare cordiale e spontaneo. Il lutto coinvolge quindi non solo il mondo di ATM ma anche chi ha incrociato la sua strada nei spostamenti quotidiani di Milano. I sindacati che rappresentano i lavoratori auspicano ora chiarezza piena sui motivi del decesso, per evitare nuovi episodi simili e garantire condizioni più sicure per chi ogni giorno conduce i mezzi pubblici nel capoluogo lombardo.