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Morte di adriano gneo a grotte celoni, aperto fascicolo per omicidio: indagato un amico e creditore

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Il 2 luglio 2025, nel quartiere romano di grotte celoni, è stato ritrovato senza vita Adriano Gneo, 48 anni. La sua morte ha subito sollevato interrogativi che hanno portato la procura di roma ad aprire un fascicolo per omicidio. L’episodio coinvolge una controversia economica tra la vittima e un uomo di 59 anni, amico e presunto creditore. Le indagini sono in corso e i dettagli emergono giorno dopo giorno.

Il ritrovamento del corpo e le prime ipotesi sulla dinamica

Adriano Gneo è stato trovato cadavere sotto la sua abitazione in via Pietro Cardella. Secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, l’uomo sarebbe precipitato dalla terrazza condominiale dopo una lite con P.R., il suo amico di 59 anni ora indagato. Testimoni raccontano infatti che lo scontro tra i due è degenerato fino a un inseguimento sul tetto dell’edificio.

L’ipotesi iniziale parlava di suicidio da parte della vittima ma la procura ha deciso diversamente aprendo un’indagine per omicidio volontario. L’altezza del salto non lascia dubbi sul fatto che sia stata fatale la caduta dal terrazzo ma resta da capire cosa abbia spinto Gneo a trovarsi lì in quel momento preciso.

I rilievi tecnici hanno escluso tracce evidenti lasciate da terze persone all’esterno dell’abitazione ma gli elementi raccolti suggeriscono una colluttazione prima della caduta.

Lesioni compatibili con lotta e presenza insolita: il foro da soft air

L’autopsia autorizzata dalla sostituta procuratrice Claudia Alberti ha rivelato particolari inquietanti sul corpo della vittima. Sono emerse lesioni tipiche da contatto fisico violento oltre a un foro su uno dei glutei provocato probabilmente da una pallottola sparata con pistola soft air.

Durante la perquisizione nella casa dell’indagato P.R., gli agenti hanno rinvenuto proprio quell’arma giocattolo identica a quella che avrebbe causato il foro rilevato nell’autopsia.

Questi riscontri avvalorano l’ipotesi che prima della caduta ci sia stata una colluttazione reale fra i due uomini coinvolti nella lite sfociata poi nel dramma mortale. Il foro causale potrebbe essere segno di intimidazione o tentativo d’aggressione durante l’acceso diverbio tra debitori ed esattore.

Debito contestato e tensione crescente tra amici diventati nemici

Il nodo centrale delle indagini ruota attorno al presunto debito pari a sessantamila euro contratto dalla vittima nei confronti del suo amico P.R.. Secondo quanto emerso dagli accertamenti preliminari, già in passato erano scoppiate discussioni animate proprio per questa somma non restituita regolarmente o comunque contestata dalle parti coinvolte.

Prima dell’incidente fatale P.R. si era recato personalmente presso l’abitazione di Gneo dove aveva parlato anche col padre della vittima cercando pressioni verbali affinché venisse saldato quanto dovuto entro tempi rapidi. Questo episodio testimonia come i rapporti fossero deteriorati ormai al punto limite poco prima del tragico evento.

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Emergono inoltre movimenti bancari sospetti riguardanti bonifici fatti partire dal conto intestatto alla vittima verso destinazioni diverse rispetto al debitore originale; questo dettaglio complica ulteriormente lo scenario perché suggerisce possibili malintesi o azioni fraudolente legate ai soldi oggetto della disputa economica fra le parti coinvolte nella vicenda romana.

Versione ufficiale dell’indagato contro dubbi degli investigatori

P.R., unico iscritto nel registro degli indagati finora, sostiene invece che Adriano avesse già restituito gran parte dei soldi dovuti. Racconta anche che dopo uno scontro verbale quel pomeriggio stesso Gneo si sarebbe tolto volontariamente la vita gettandosi dalla terrazza condominiale.

La procura però nutre forti sospetti su questa ricostruzione, viste le prove fisiche trovate durante l’autopsia ed elementi raccolti nei primi giorni delle verifiche investigative. Per questo motivo continuano sequestri mirati come quello effettuato su computer, documentazioni bancarie elettroniche trovate nell’abitazione del sospettato.

Gli esperti stanno analizzando ogni dato disponibile allo scopo d’intendere meglio dinamiche, moventi reali e modalità attraverso cui si sono svolti gli ultimi momenti trascorsi dai protagonisti dentro quegli ambienti romani.

Reazioni social e ambiente locale sotto choc dopo il dramma

La notizia si è diffusa rapidamente negli ambienti circostanti al quartiere grotte celoni dove amici, conoscenti e colleghi ricordano Adriano come persona sempre disponibile ed affidabile. Nei social circolano messaggi di cordoglio e commozione verso chi subito percepisce quel vuoto lasciato dall’improvvisa perdita così violenta e misteriosa.

Le autorità locali mantengono alta attenzione sugli sviluppi delle indagini chiedendo collaborazione ai cittadini qualora emerga qualche elemento utile alla chiarezza definitiva sull’accaduto. Nel frattempo resta difficile immaginare quale fosse realmente la natura dei rapporti e metri protagonisti principali, laddove amicizia sembra aver ceduto spazio al rancore più oscuro dietro cifre elevate e segreti mai rivelati pubblicamente fino ad oggi.

Written by
Matteo Bernardi

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