Home Morta dopo intervento estetico: autopsia rivela grave infezione per la 62enne di Ardea

Morta dopo intervento estetico: autopsia rivela grave infezione per la 62enne di Ardea

Ad Ardea, Simonetta Kalfus, 62 anni, muore dopo un intervento di liposuzione il 6 marzo 2025. La Procura indaga per omicidio colposo i medici coinvolti, tra cui Carlo Bravi e Francesco Iandimarino.

Morta dopo intervento estetico: autopsia rivela grave infezione per la 62enne di Ardea

Morta dopo intervento estetico: autopsia rivela grave infezione per la 62enne di Ardea - unita.tv

Un tragico evento ha colpito la comunità di Ardea, un piccolo comune nei pressi di Roma, dove una donna di 62 anni, Simonetta Kalfus, è deceduta dopo un intervento di liposuzione. L’autopsia ha rivelato che la causa della morte è stata una grave sepsi, che ha devastato il suo corpo. Questo caso solleva interrogativi sulla sicurezza degli interventi estetici e sulla responsabilità dei professionisti coinvolti.

La storia di Simonetta Kalfus

Simonetta Kalfus, ex dirigente bancaria in pensione, ha intrapreso un percorso di chirurgia estetica il 6 marzo 2025, rivolgendosi al chirurgo Carlo Bravi per un intervento sui glutei. L’operazione, apparentemente di routine, si è trasformata in un incubo. Dodici giorni dopo, il 18 marzo, Simonetta è morta, e l’autopsia ha confermato che il suo corpo era stato colpito da una grave infezione. La figlia Eleonora ha descritto la situazione della madre, evidenziando le numerose incisioni sul suo corpo, che i periti hanno confermato nel referto autoptico, parlando di un “corpo sottoposto a intervento plurimo”.

Dopo l’intervento, Simonetta ha iniziato a manifestare sintomi preoccupanti, come dolori e difficoltà nel parlare. Nonostante le visite del chirurgo e dell’anestesista Francesco Iandimarino, la situazione è rapidamente peggiorata. Eleonora ha portato sua madre alla clinica Sant’Anna di Pomezia, dove è stata dimessa dopo alcune analisi. Tuttavia, il giorno successivo, Simonetta è stata ricoverata nuovamente, questa volta all’ospedale Grassi di Ostia, dove è entrata in coma a causa di embolie e ischemie, fino al decesso.

Indagini in corso sui professionisti coinvolti

La Procura della Repubblica ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo, affidando a un collegio di periti l’analisi delle cartelle cliniche di Simonetta Kalfus. L’obiettivo è chiarire le responsabilità dei medici e comprendere le dinamiche che hanno portato alla sua morte. I carabinieri, in collaborazione con il NAS, stanno eseguendo verifiche sul poliambulatorio dove è avvenuto l’intervento, per accertare se rispettasse le normative vigenti.

Il chirurgo Carlo Bravi, 73 anni, ha un passato professionale controverso, avendo già subito una condanna per lesioni colpose nel 2024, legata a un intervento di lifting al seno che aveva richiesto ulteriori operazioni per correggere gli errori. Attualmente, è indagato insieme a Iandimarino e a Eleonora Valletta, medico della clinica di Pomezia, per la gestione della situazione di Simonetta. Le indagini si concentrano su due aspetti fondamentali: cosa sia andato storto durante l’operazione e quali cure siano state omesse che avrebbero potuto salvare la vita della donna.

Riflessioni sulla sicurezza degli interventi estetici

Il caso di Simonetta Kalfus riaccende il dibattito sulla sicurezza degli interventi di chirurgia estetica, un settore in continua espansione ma che presenta rischi significativi. La mancanza di regolamentazione e la proliferazione di professionisti non sempre qualificati possono mettere a repentaglio la salute dei pazienti. È fondamentale che chi decide di sottoporsi a tali interventi sia adeguatamente informato sui rischi e sulle competenze dei medici coinvolti.

La comunità di Ardea è scossa da questa tragedia, e la famiglia Kalfus cerca giustizia per la perdita della madre. Le indagini in corso potrebbero portare a importanti cambiamenti nella regolamentazione della chirurgia estetica, affinché eventi simili non si ripetano in futuro.