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Morta a 106 anni la sudtirolese hermine mayr orian che lottava per la cittadinanza austriaca

La storia di Hermine Mayr Orian, 106 anni, simbolo della lotta per la cittadinanza austriaca in Alto Adige, evidenzia le tensioni identitarie e culturali tra Italia e Austria.

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Hermine Mayr Orian, donna sudtirolese di 106 anni, ha lottato per il riconoscimento della cittadinanza austriaca, diventando simbolo di identità culturale e resistenza in Alto Adige, nonostante il rifiuto ufficiale di Vienna. - Unita.tv

La vicenda di hermine mayr orian, donna sudtirolese di 106 anni, ha attirato l’attenzione di media italiani e austriaci per la sua battaglia in difesa della cittadinanza austriaca. Originaria di Cortaccia, ha speso gran parte della vita a sostegno della sua identità culturale, un tema delicato nel contesto storico e politico dell’alto adige. Nonostante le sue richieste, Vienna non ha mai accolto la sua domanda di riconoscimento formale. La sua storia si intreccia con eventi cruciali del Novecento e riflette tensioni ancora vive in una regione di confine.

Le radici di hermine mayr orian e il contesto storico del sudtirolo

Hermine Aloisia Mayr nacque il 23 aprile 1919 a Cortaccia, un paese che all’epoca era ancora parte dell’Austria, anche se già sotto occupazione dell’esercito italiano. Nei mesi successivi alla sua nascita, con il trattato di Saint Germain, il Sudtirolo venne formalmente annesso all’Italia. Questi eventi segnarono profondamente la vita di hermine. Durante il regime fascista, ella si impegnò a insegnare tedesco nelle scuole clandestine, le cosiddette ‘scuole delle catacombe’, istituti nati per preservare la lingua e la cultura tedesca in un contesto repressivo. Quella scelta dimostra una forte volontà di mantenere vive le radici culturali nonostante le difficoltà politiche e sociali.

Con il matrimonio, hermine divenne signora Orian e si prese cura della sua famiglia, diventando madre di due figli. Per anni è vissuta a Scena, un comune sopra Merano, assieme a uno dei suoi figli. La sua esistenza scandita dalle sfide di un territorio diviso, ha sempre mantenuto saldo il legame con le sue origini tirolesi e il desiderio di riconquista della cittadinanza austriaca.

La lotta per la cittadinanza austriaca e il riconoscimento mancato

Negli ultimi dieci anni di vita, hermine ha intensificato la sua richiesta di rientrare formalmente tra i cittadini austriaci. La sua determinazione si è trasformata in un simbolo per molti sudtirolesi che condividono il senso di appartenenza culturale e storica all’Austria. L’anno scorso, in segno di riconoscimento, il land Tirolo le ha conferito la Croce al Merito, un onore che sottolinea l’importanza del suo impegno nella regione.

Nonostante questo sostegno, la capitale austriaca ha negato le sue richieste ufficiali di cittadinanza. La mancata concessione ha suscitato polemiche e riflessioni nel panorama politico locale, mettendo in luce le complicazioni di una questione che coinvolge identità, legittimità e i rapporti tra Italia e Austria. La sua posizione ha sollevato domande sul significato della cittadinanza in territori caratterizzati da storie di confine.

Il riconoscimento del movimento tirolese e il messaggio di protesta

L’andreas hofer bund, movimento patriotico tirolese, ha abbracciato la causa di hermine da tempo. Per il suo 106° compleanno, qualche giorno prima della sua morte, il gruppo le ha fatto gli auguri pubblicamente definendola la “nonna del Tirolo”. Questi messaggi hanno esaltato la sua figura come simbolo di resistenza e orgoglio culturale.

Alois Wechselberger, segretario dell’andreas hofer bund, ha espresso parole di critica rivolte sia a chi nega la cittadinanza, sia ad alcune figure politiche austriache. In particolare, Wechselberger ha sottolineato come hermine, con la sua fermezza, sembri incarnare più a pieno i valori austriaci rispetto ad alcuni rappresentanti istituzionali, in particolare il presidente Alexander Van der Bellen. La morte di hermine è stata descritta dall’associazione come un “tradimento dell’austria all’alto adige”, un’espressione che chiarisce la frustrazione per una vicenda rimasta irrisolta almeno sul piano istituzionale.

La memoria di hermine mayr orian nella storia regionale

Il passaggio alla storia di hermine mayr orian non riguarda solo una singola persona, ma rappresenta una narrazione più ampia legata al Sudtirolo e ai suoi conflitti identitari. Lei ha vissuto eventi storici di rilievo, dall’annessione della regione all’Italia durante il dopoguerra alla conservazione di una lingua e cultura messe a rischio da politiche di assimilazione.

La sua esperienza riflette la complessità di questo territorio dove la convivenza tra diverse identità culturali ha avuto momenti di tensione. La sua lotta per il riconoscimento restituisce al pubblico la voce di chi ha attraversato decenni di trasformazioni con la consapevolezza di voler mantenere viva una tradizione.

Il suo ricordo resta ancorato a Corte e alla valle dell’Adige, dove ha vissuto e portato avanti la sua battaglia. Il caso di hermine mayr orian lascia aperti temi di identità, appartenenza e memoria in Alto Adige, ma soprattutto spinge a riflettere sul valore della cittadinanza.