Un sistema di allerta automatizzato per la statale 51 “Alemagna” è al centro delle discussioni a Belluno. L’idea è installare una rete di sensori sui due fronti attivi della frana che interessa il monte Marcora, vicino a San Vito di Cadore. Questi dispositivi dovrebbero rilevare movimenti del terreno e attivare semafori lungo la strada, con l’obiettivo di prevenire incidenti e interruzioni improvvise.
Situazione attuale sulle pendici del monte marcora
Da diversi giorni la statale 51 “Alemagna” risulta interrotta a causa della colata detritica proveniente dai fronti franosi sul monte Marcora. La zona si trova nei pressi di San Vito di Cadore, in provincia di Belluno, ed è caratterizzata da un’attività geomorfologica che crea rischi costanti per chi transita sulla strada. Dopo tre giorni durante i quali il passaggio era vietato a tutti i veicoli tranne quelli d’emergenza, ieri si è registrata una riapertura parziale esclusivamente per mezzi soccorso.
Questa situazione ha spinto le autorità locali ad accelerare gli interventi volti alla sicurezza stradale e alla prevenzione dei danni causati da nuove frane o scivolamenti del terreno. Il rischio resta alto poiché i movimenti franosi non sono ancora completamente stabilizzati.
Il progetto della rete sensoriale per il monitoraggio continuo
L’iniziativa prevede l’acquisto e l’installazione di apparecchiature capaci di rilevare anche minimi spostamenti nelle masse instabili del versante montano interessato dalla frana. Il consigliere delegato alla Protezione civile della Provincia di Belluno, Massimo Bortoluzzi, ha illustrato in modo dettagliato questa proposta durante un vertice convocato dal Centro coordinamento soccorsi , sotto la guida della Prefettura.
I dispositivi saranno posizionati su entrambi i fronti attivi della frana con lo scopo primario d’individuare segnali precoci che anticipino nuovi cedimenti o scivolamenti verso valle. I dati raccolti dai sensori serviranno ad azionare automaticamente semafori sulla statale 51 alemagna in prossimità delle zone più critiche.
Il sistema sarà sperimentale: all’inizio potrebbe generare falsi allarmi ma rappresenta comunque un passo avanti nella gestione preventiva delle emergenze legate ai fenomeni franosi in montagna.
Responsabilità e gestione tecnica dell’intervento
Una volta acquisiti gli strumenti necessari al monitoraggio sarà individuata l’autorità responsabile dell’installazione e manutenzione degli stessi; molto probabilmente questo compito verrà affidato all’Anas, ente gestore principale delle strade nazionali italiane come appunto la statale 51 alemagna.
La collaborazione tra enti locali – Prefettura, Protezione civile provinciale – e soggetti tecnici esterni mira a garantire un controllo costante sulle condizioni geologiche dei pendii interessati dalla colata detritica. L’esperienza maturata nel corso degli anni nell’ambito della protezione civile locale fornisce le basi operative necessarie affinché questa iniziativa possa ridurre tempi d’intervento in caso d’allerta imminente senza compromettere troppo la circolazione stradale quando non vi sono rischi concreti.
Sorveglianza continua con strumenti tecnologici
L’approccio scelto punta su una sorveglianza continua attraverso strumenti tecnologici avanzati abbinati alle procedure consolidate nel coordinamento emergenze da parte del Ccs bellunese.