Il documentario “Il campo seminato” esplora la vita a Casacalenda nel secolo scorso, intrecciando storie di chi ha vissuto eventi storici segnanti. Realizzato da un gruppo di autori italiani in collaborazione con l’associazione casacalendese di Montreal, il lavoro racconta attraverso le testimonianze dirette le sfide legate alla guerra, all’emigrazione e alle condizioni sociali dell’epoca. Le vicende raccolte offrono uno sguardo sui luoghi e le persone di quel tempo, aprendo una riflessione sul presente e sulle radici comuni.
Le storie che compongono il documentario e il loro valore simbolico
“Il campo seminato” raccoglie racconti che si intrecciano in un unico spazio: Casacalenda. Le testimonianze ricordano la povertà, i sacrifici, ma anche la resilienza e la determinazione di chi ha affrontato la guerra e le difficoltà dell’emigrazione. Le voci riportano dettagli concreti di vite segnate da fame e lavoro, ma anche da momenti di riscatto. Gli autori sottolineano che ogni racconto, pur proveniente da una piccola comunità, assume una dimensione universale che riflette le esperienze di un’intera generazione.
Le narrazioni non sono solo cronache; rappresentano la memoria viva di chi ha contribuito a garantire condizioni di vita migliori alle generazioni successive. Le storie evidenziano come il contesto di quell’epoca — case, piazze, vicoli — fosse teatro di una realtà ricca di suoni, odori e persone. Questo quadro contrasta con la modernità, in cui gli stessi luoghi spesso appaiono più vuoti e silenziosi. Attraverso il racconto, questi ambienti si animano di nuovo, restituendo un’immagine di vita collettiva e di un tessuto sociale denso e rumoroso.
La collaborazione canadese e l’importanza del progetto per la comunità
Dietro “Il campo seminato” c’è anche una collaborazione significativa con l’associazione casacalendese di Montreal. Questo legame evidenzia il legame tra chi è rimasto e la diaspora che si è stabilita all’estero. Le storie raccolte rendono omaggio a quei concittadini sparsi nel mondo, sottolineando il loro ruolo nel mantenere vive le radici e nel contribuire allo sviluppo delle nuove generazioni.
Il documentario non si limita a mostrare un passato distante, ma costituisce una base per un archivio visivo dedicato alle persone del Molise. Gli autori intendono raccogliere testimonianze in modo sistematico, creando così un deposito di memorie che permette di accedere a una narrazione più ampia del territorio molisano. L’archivio sarà uno strumento per chi desidera conoscere o riscoprire aspetti della propria identità storica, sociale e politica, fornendo un supporto diretto alle storie personali e collettive.
Presentazione pubblica e prospettive per la conservazione della memoria storica locale
Il 12 agosto, a Casacalenda, è prevista la presentazione ufficiale del documentario. Questo evento rappresenta l’occasione per mostrare al pubblico il risultato di un percorso di raccolta testimonianze che ha coinvolto molte persone del territorio. L’iniziativa punta a stimolare l’interesse verso la conservazione della memoria attraverso la voce diretta di chi ha vissuto momenti cruciali.
L’avvio dell’archivio visivo assume il carattere di un esperimento unico per la zona, con un approccio diretto e partecipativo al passato. Attraverso questo contenitore si recuperano dettagli non presenti nei documenti scritti, soprattutto quelli legati alla vita quotidiana, ai sentimenti e agli ambienti sociali. La conservazione di queste fonti orali permette non solo di mantenere vivo il legame con la storia, ma anche di alimentare riflessioni sul presente e sui cambiamenti culturali e sociali che coinvolgono Casacalenda e il Molise più in generale.
Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi