L’indagine Almaleurea del 2024 traccia un quadro dettagliato sull’occupazione dei laureati italiani, con un focus sull’università del Molise. L’analisi riguarda 690 mila neolaureati, dai corsi di primo livello fino ai magistrali a ciclo unico, coinvolgendo 81 università distribuite su tutto il territorio nazionale.
Tasso di occupazione dei laureati molisani: dati e differenze tra i livelli di studio
Secondo i dati raccolti, il 60% degli studenti dell’università del Molise ha trovato lavoro dopo la laurea. Questa percentuale varia a seconda del tipo di laurea conseguita. Tra i laureati di primo livello, infatti, il 60,2% ha raggiunto l’occupazione; la percentuale sale in modo significativo per i laureati magistrali a ciclo unico, che si attestano all’84,6%. Invece, i laureati magistrali biennali registrano un valore inferiore, con il 45,9% occupato.
Queste differenze mostrano quanto incida il livello e la tipologia del percorso accademico sul successo nel mercato del lavoro. Le lauree magistrali a ciclo unico, spesso collegate a carriere nelle professioni sanitarie o giuridiche, presentano una maggiore capacità di accesso all’impiego. I corsi biennali, invece, sembrano incontrare qualche ostacolo maggiore, probabilmente per la maggiore specializzazione offerta in virtù di un mercato molto competitivo.
Tipologie di lavoro svolte e ruolo della laurea nelle professioni
Dal punto di vista delle occupazioni scelte, prevalgono professioni intellettuali e scientifiche, che riguardano il 41,8% dei laureati impiegati. Tra questi, spiccano ruoli che richiedono competenze tecniche elevate, innovazione e capacità di gestione complessa di dati e processi. Le professioni tecniche rappresentano il 40,2% del totale, coinvolgendo figure specializzate in vari ambiti come ingegneria, informatica, e tecnologie applicate.
Una quota minore, il 6,8%, si dedica a mansioni esecutive d’ufficio, legate all’organizzazione e al supporto amministrativo. Questo dato indica come l’università del Molise sia riuscita a formare professionisti in grado di inserirsi non solo in ruoli specialistici ma anche in posizioni più tradizionali con competenze precise.
Il valore del titolo di studio è riconosciuto dai laureati stessi. Il 67,3% ritiene che la sua laurea sia “molto efficace” o “efficace” per lo svolgimento del proprio lavoro. Un ulteriore 17,9% la considera “abbastanza efficace”, mentre il restante 14,8% valuta la formazione ricevuta come “poco” o “per nulla” utile per le attività professionali intraprese.
Confronto con la situazione nazionale e impatti sulla formazione universitaria
Complessivamente, le cifre molisane si inseriscono nel più ampio quadro nazionale disegnato da Almaleurea per il 2024. Con quasi sette laureati su dieci che trovano occupazione, l’università italiana presenta un buon riscontro occupazionale, anche se permangono differenze tra le diverse aree geografiche e i diversi indirizzi di studio.
L’indagine suggerisce che alcune lauree riescono a rispondere meglio alle esigenze del mercato, mentre altre devono considerare un adeguamento dei programmi formativi in chiave pratica e applicativa. Il reclutamento di laureati nel lavoro intellettuale e tecnico conferma la richiesta di professionisti qualificati ma richiede anche un costante aggiornamento.
L’università del Molise, seguendo questi trend, potrà orientare meglio l’offerta formativa verso corsi che favoriscono connessioni dirette con il mondo del lavoro, perfezionando soprattutto le aree in cui il tasso di occupazione è ancora basso. Questo potrebbe tradursi in un maggiore inserimento dei laureati magistrali biennali, valorizzando capacità specifiche e stage mirati.
I numeri complessivi, validati da una vasta indagine su migliaia di laureati, aiutano a capire mutazioni e bisogni reali di giovani diplomati, senza sottovalutare le peculiarità locali, come quelle del Molise, che giocano un ruolo significativo nel definire quale carriera può avviarsi più rapidamente dopo la fine degli studi.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Luca Moretti