L’area di crisi industriale complessa che comprende i poli produttivi di Venafro, Bojano e Campochiaro ha ottenuto una proroga di 36 mesi. Questa estensione arriva grazie a un accordo siglato fra la Regione Molise e il ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il coinvolgimento di altri dicasteri chiave e il supporto tecnico di Invitalia. Il documento stabilisce misure per sostenere il rilancio produttivo e salvaguardare l’occupazione in un territorio segnato da difficoltà economiche e industriali.
La proroga dell’area di crisi industriale complessa: chi c’è dietro l’accordo
L’Accordo di Programma che estende la validità dell’area di crisi industriale complessa è frutto di un coordinamento tra la Regione Molise, il ministero delle Imprese e del Made in Italy, e altri ministeri coinvolti nelle politiche sociali e infrastrutturali. La richiesta di proroga era stata avanzata nel 2024 dalla Regione stessa, che ha chiesto al governo di convocare il Gruppo di Coordinamento e Controllo per valutare la situazione del territorio.
I ministeri competenti — Politiche di Coesione, Imprese e del Made in Italy, Lavoro e Politiche Sociali, Infrastrutture e Trasporti — hanno espresso parere favorevole. Invitalia ha fornito il supporto tecnico necessario per individuare gli interventi da attuare nei prossimi tre anni. L’accordo ufficializza la volontà di mantenere attivi gli strumenti di sostegno alle imprese e ai lavoratori coinvolti nella fase di riconversione e riqualificazione industriale.
Crisi economica e obiettivi del nuovo quadro di intervento
La Regione Molise, in una nota, ha evidenziato che la persistente crisi economica nel territorio ha reso indispensabile proseguire il monitoraggio della situazione. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy insieme al Gruppo di Coordinamento ha condiviso questa esigenza, assumendo l’impegno di impiegare tutti i mezzi a disposizione per accompagnare la fase di ristrutturazione produttiva.
L’Accordo di Programma non è un semplice rinnovo formale ma definisce un piano di azioni mirate per arginare il declino industriale nei poli coinvolti, attraverso la ricollocazione lavorativa, investimenti mirati e incentivi. Queste misure sono allineate agli obiettivi del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale, volto a rilanciare il tessuto economico della zona secondo criteri di sostenibilità e competitività. Il fine è garantire continuità occupazionale e favorire nuove attività produttive capaci di sostituire i settori in difficoltà.
Il ruolo dei settori produttivi e l’impatto sui comuni coinvolti
Il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, ha sottolineato il valore dell’accordo per i lavoratori coinvolti nei settori storico-produttivi della zona, come l’agroalimentare, il tessile e il metalmeccanico, oltre all’indotto collegato. Il supporto offerto attraverso gli strumenti di Invitalia è finalizzato a garantire tutele per chi ha perso il lavoro e nuove opportunità di rilancio delle attività industriali.
L’area di crisi interessata comprende 67 Comuni del Molise, una vasta porzione territoriale che beneficia di questo intervento strutturato. Il governatore ha evidenziato che questa decisione rappresenta un segnale concreto di attenzione e impegno da parte del governo nazionale verso le esigenze della regione, attraverso atti formali che si traducono in azioni sul campo.
Grazie a incentivi finanziari puntuali, il tessuto produttivo locale potrà ricevere aiuti per la trasformazione e l’ammodernamento delle attività, orientandosi a nuovi modelli economici. La proroga dell’area di crisi offre un orizzonte di tempo utile per avviare progetti strategici destinati a modificare il profilo economico di questo settore del Molise.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Davide Galli