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Ammesse 48 costituzioni di parte civile nel processo per l’uccisione dell’orsa Amarena nel Parco Nazionale

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Processo per l’uccisione dell’orsa Amarena, 48 parti civili ammesse. - Unita.tv
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Il tribunale di Avezzano ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile di 48 enti e associazioni nel procedimento contro Andrea Leombruni, il 57enne accusato di aver ucciso l’orsa Amarena nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise . Questo caso ha attirato l’attenzione per il coinvolgimento diretto di istituzioni e realtà territoriali impegnate nella tutela ambientale e nella sensibilizzazione sul ruolo della fauna selvatica, con un impatto rilevante sulla comunità locale.

Il ruolo del Comune di Villalago e la cittadinanza onoraria all’orsa Amarena

Tra gli enti ammessi a costituirsi parte civile spicca il Comune di Villalago, rappresentato dall’avvocato Domenico Ciancarelli. Il piccolo comune dell’Alta Valle del Sagittario ha adottato numerose misure a tutela di Amarena, come ordinanze specifiche, presidi e divieti di caccia nel territorio interessato. Nel 2023, il comune ha anche concesso la cittadinanza onoraria all’orsa, segno di un forte legame simbolico e civico con l’animale e della volontà di proteggere la specie.

Oltre a queste azioni amministrative, Villalago ha promosso convegni e pubblicazioni che mirano a sensibilizzare la popolazione locale sul valore della conservazione ambientale. Questi incontri hanno portato alla realizzazione di libri e opuscoli informativi, utili strumenti per diffondere consapevolezza e rispetto per il patrimonio naturale. L’intervento del comune non si limita dunque a un semplice interesse formale, ma si traduce in un impegno concreto e culturale, riconosciuto anche dal giudice durante l’udienza.

L’importanza dell’ammissione delle costituzioni di parte civile nel procedimento penale

L’ammissione dei 48 enti e associazioni come parti civili rappresenta un momento cruciale nel procedimento contro Leombruni. L’avvocato Michele Pezone, difensore di alcune parti civili, ha evidenziato il valore di questo riconoscimento. La presenza di un numero così ampio di soggetti che si rivolgono direttamente al giudice indica un coinvolgimento profondo rispetto alla tutela dell’orsa e, più in generale, alla protezione del patrimonio ambientale.

Queste costituzioni rivestono un ruolo importante perché consentono agli enti di partecipare attivamente al processo, presentare prove e tutelare i diritti e interessi legati alla conservazione della fauna. In tal modo, si rafforza la risposta della comunità organizzata nei confronti di un reato che colpisce simboli naturali e elementi vitali per il territorio e la biodiversità del Parco Nazionale.

Aggiornamenti sul procedimento processuale e le prossime udienze

Il dibattimento contro Andrea Leombruni dovrebbe entrare nel vivo il 26 settembre, quando il giudice del tribunale di Avezzano deciderà sulle ultime eccezioni procedurali ancora pendenti e sull’eventuale fissazione del calendario del processo. L’udienza preliminare si era tenuta nel dicembre 2023, ma gli atti sono stati restituiti alla procura per un problema di competenza: il reato infatti va trattato dal giudice monocratico e non dal giudice per l’udienza preliminare.

Leombruni è imputato per uccisione di animale con l’aggravante della crudeltà, poiché secondo l’accusa non vi sarebbe stata alcuna giustificazione valida per il gesto. L’episodio è avvenuto il 31 agosto 2023 nella periferia di San Benedetto dei Marsi, e le indagini hanno confermato che l’orsa Amarena è stata colpita da colpi di fucile sparati intenzionalmente per ucciderla.

Dettagli sull’omicidio dell’orsa Amarena e le indagini balistiche

L’orsa Amarena, ormai diventata uno degli animali simbolo del Pnalm, è stata uccisa nella notte tra il 30 e il 31 agosto 2023, un evento che ha suscitato reazioni forti nella comunità locale e negli ambienti ambientalisti. Il responsabile del gesto è stato identificato quasi subito grazie agli accertamenti e alle testimonianze raccolte.

Le perizie balistiche, affidate alla procura, hanno confermato che i colpi di fucile sparati erano volti a uccidere l’animale, escludendo la possibilità che fossero stati esplosi per errore o semplicemente per spaventare l’orso. Il risultato degli esami ha fissato un quadro chiaro della dinamica del reato, ponendo solide basi per l’imputazione nei confronti di Leombruni.

L’episodio ha messo in luce le tensioni tra la presenza di grandi carnivori nel territorio e alcune pratiche locali, sollevando il dibattito sulla convivenza tra fauna selvatica e comunità umane nei parchi nazionali. La vicenda continua a tenere alta l’attenzione sulla necessità di tutele concrete e di un’azione giudiziaria che definisca responsabilità e sanzioni.

Ultimo aggiornamento il 18 Luglio 2025 da Luca Moretti

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Luca Moretti

Luca Moretti è un blogger e analista indipendente con un forte focus su politica e cronaca. Con uno stile incisivo e documentato, approfondisce temi di attualità nazionale e internazionale, offrendo ai lettori chiavi di lettura chiare e puntuali. Il suo lavoro è guidato da una costante ricerca della verità e da un impegno verso l’informazione libera e consapevole.

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