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Milano, via tagliamento tra vecchia tradizione e rigenerazione urbana in vista delle olimpiadi 2026

Via Tagliamento a Milano, tra tradizione e innovazione, subisce una trasformazione urbana con la creazione di spazi verdi e nuove regole di sosta in vista delle Olimpiadi 2026.

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Via Tagliamento a Milano unisce memoria storica e innovazione urbana, con spazi pedonali e culturali, ma presenta criticità nella sosta regolamentata digitale, in vista delle Olimpiadi 2026. - Unita.tv

via tagliamento, a pochi passi da piazza san luigi, è uno degli angoli di milano dove si percepisce ancora la presenza della vecchia città, nonostante i profondi cambiamenti che interessano il quartiere corvetto, corso lodi e scalo romana. L’area è al centro di un’importante trasformazione urbana, legata anche al prossimo villaggio olimpico che ospiterà gli atleti durante i giochi del 2026. Qui si mescolano tradizioni storiche e nuovi spazi dedicati a pedoni e verde pubblico, in un contesto che ospita anche istituzioni culturali come la fondazione prada.

Una strada tra memoria e innovazione urbana

La strada si trova in uno spicchio meno noto di piazza san luigi, dove il tempo sembra essersi fermato. Elementi storici, come la cartoleria e tipografia fratelli bonvini, aperta dal 1909, ricordano un passato che continua a vivere tra le mura della via. Queste attività rappresentano un legame con la milano di un tempo, fatta di botteghe artigiane e commerci tradizionali, che resistono in un quartiere in cui le costruzioni moderne e i nuovi progetti stanno cambiando l’aspetto esteriore.

Non è raro vedere passanti e abitanti del posto fare una sosta davanti a queste vetrine, attratti da un’atmosfera diversa, meno frenetica rispetto ad altre zone della città. La presenza della fondazione prada nelle vicinanze contribuisce a mantenere viva l’attenzione culturale su quest’area, con eventi e mostre che portano visitatori da tutta italia. La convivenza tra vecchio e nuovo dà vita a uno scenario urbanistico peculiare, dove la memoria e la modernità si incrociano visibilmente.

Piazza san luigi: da parcheggio selvaggio a oasi verde

Nel 2021 piazza san luigi ha subito una trasformazione importante. Dove prima le auto occupavano la maggior parte dello spazio, ora si trovano aree pedonali e nuove zone di verde pubblico. Questa riqualificazione ha portato un’aria più aperta e vivibile al quartiere, togliendo lo spazio prima dedicato alla sosta selvaggia e restituendolo ai cittadini che possono così godere di un ambiente più comodo per passeggiare o semplicemente rilassarsi.

I nuovi spazi, creati con l’obbiettivo di migliorare la qualità della vita, hanno avuto un’accoglienza duplice tra chi vive in zona. Da un lato, la riduzione delle automobili favorisce chi predilige camminare o usare mezzi pubblici, dall’altro però chi utilizza spesso l’auto ha dovuto adattarsi alle nuove regole di sosta e alla presenza di meno parcheggi disponibili. Comunque, la trasformazione fisica della piazza mostra chiaramente una volontà di puntare su aree verdi e zone d’incontro, tratti ora distintivi del quartiere.

Il nodo della sosta regolamentata: tecnologia e difficoltà quotidiane

Tra le lamentele più frequenti di chi abita o lavora in via tagliamento c’è il discorso legato al parcheggio. La sosta regolamentata ha sostituito la vecchia pratica di lasciare l’auto praticamente ovunque, ma ha anche portato una serie di problemi organizzativi. Secondo giuseppe di marino, titolare del negozio “al soldatino”, “la questione non riguarda tanto la presenza della sosta a pagamento, quanto l’assenza di punti fisici dove versare la quota dovuta.”

In questa zona non sono presenti le classiche colonnine di pagamento, ecco perché chi vuole lasciare l’auto deve scaricare un’applicazione sullo smartphone per effettuare la transazione. Questa modalità esclusivamente digitale crea difficoltà a chi non usa abitualmente il telefono o lo dimentica a casa. Spesso queste persone vengono multate perché non sanno come rispettare le norme o non trovano un modo semplice per pagare. Questo aspetto viene considerato un limite che amplifica il disagio di residenti e clienti dei negozi della zona.

Possibile soluzione per una sosta più accessibile

L’assenza di un’alternativa analogica al pagamento digitale alimenta il malcontento, soprattutto in una parte della popolazione più anziana o meno attenta alla tecnologia. L’introduzione di colonnine o altri sistemi di pagamento più tradizionali potrebbe ridurre molto questi problemi, migliorando la convivenza tra nuove normative e abitudini consolidate. La questione resta aperta, anche perché la regolamentazione del traffico e della sosta è fondamentale per la sicurezza e il decoro urbano, specie in vista dell’incremento di visitatori con le olimpiadi 2026.