La città di milano ha compiuto un passo importante nel recupero delle aree verdi colpite dal violento nubifragio dell’estate 2023, che distrusse migliaia di alberi e lasciò in ombra due parchi storici. Grazie al sostegno di fondazione msc e webuild, si è concretizzata una vasta operazione di piantumazione che ha riportato vita e colori ai giardini Indro Montanelli e al parco Forlanini. L’iniziativa rientra nella raccolta fondi “milano per gli alberi”, promossa dal comune per rimarginare le ferite dell’alluvione.
La tempesta del luglio 2023 e l’impatto sugli spazi verdi di milano
Il 24 luglio 2023 milano fu colpita da un nubifragio caratterizzato da raffiche di vento che toccarono punte di 100 km/h. Le conseguenze si sentirono su tutto il territorio cittadino, con la caduta di oltre quattromila alberi e il danneggiamento di intere aree verdi. I giardini pubblici Indro Montanelli, uno degli spazi verdi più frequentati e amati, persero quasi duecento alberi, tra cui quattro monumentali. Il parco Forlanini subì un colpo ancor più duro con la caduta di più di 350 piante. L’evento rappresentò una perdita significativa per l’ecosistema urbano e un duro colpo per chi frequenta quei luoghi.
I danni provocarono la chiusura temporanea dei parchi e l’avvio di un grande intervento di messa in sicurezza e recupero del verde pubblico. L’amministrazione comunale lanciò una raccolta fondi aperta ai cittadini e alle imprese, con l’obiettivo di restituire la bellezza e le funzioni ecologiche a quei polmoni verdi essenziali per la città. Da allora è partita una vera e propria corsa per ricostruire e rilanciare la vitalità di questi spazi, lasciati desolati dalla furia del maltempo.
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Il ruolo di fondazione msc e webuild nella rinascita dei giardini montanelli e del parco forlanini
Fondazione msc e webuild si sono fatte carico di un impegno concreto per sostenere la rinascita dei giardini montanelli e del parco forlanini, partecipando attivamente alla raccolta fondi “milano per gli alberi”. Fondazione msc ha concentrato il proprio contributo ai giardini montanelli, dove 187 alberi caduti insieme a quattro piante monumentali hanno richiesto un intervento mirato. Grazie al loro sostegno sono stati messi a dimora 220 nuovi alberi, tra cui specie come frassini, tigli, querce, aceri e ginkgo biloba, utili per ricostruire la biodiversità del parco.
Webuild ha invece focalizzato gli sforzi sul parco forlanini, area in cui la calamità aveva sradicato più di 350 alberi. Il donatore ha finanziato la messa a dimora di 510 nuovi alberi, scegliendo specie quali aceri, bagolari, platani e cedri in linea con le necessità ambientali locali. La collaborazione tra il pubblico e il privato si è tradotta in un successo visibile a occhio nudo, con la riconquista di spazi verdi importanti per la vita sociale e ambientale di milano.
La cerimonia per ringraziare i donatori si è tenuta a palazzo marino alla presenza di rappresentanti istituzionali come il sindaco beppe sala, pierfrancesco vago e pietro salini , protagonisti di una giornata simbolo per la rigenerazione della città sotto il segno del verde.
Le specie scelte per la piantumazione e la resistenza alle condizioni urbane
Le nuove alberature hanno subito una selezione attenta per rispondere alle condizioni climatiche e ambientali di milano. Si è privilegiata la scelta di specie capaci di resistere alle alte temperature, alla siccità e all’inquinamento, fenomeni che colpiscono sempre più spesso i centri urbani. I progettisti hanno scritto la mappa delle nuove piantagioni con un mix di sostituzioni e innesti mirati, destinati a limitare danni futuri e favorire l’adattamento naturale dei parchi.
Tra le piante utilizzate si contano il ginkgo biloba, noto per la sua forza e longevità, e il pino strobo, che tollera le condizioni difficili. I tigri e gli aceri piantati offrono un’ombreggiatura significativa, mentre i frassini e i querci arricchiscono la biodiversità. Alcune piante, come la gleditsia, garantiscono una buona capacità di adattarsi sia al clima che alla presenza di agenti inquinanti. Il risultato è un nuovo equilibrio tra natura e città, che ha benefici diretti sulla qualità dell’aria e sulla vivibilità degli spazi pubblici.
L’attenzione puntata su specie resistenti garantisce anche una maggiore tenuta nel tempo, riducendo rischi di cadute pericolose durante nuovi eventi climatici estremi. Questo approccio risponde alle sfide poste dal cambiamento climatico e alle esigenze di un ambiente urbano in crescita.
Gli interventi infrastrutturali e le parole dei protagonisti della ricostruzione verde
Pietro salini, ad di webuild, ha ricordato come l’impegno dell’azienda per milano non si limiti alla piantumazione degli alberi ma tocchi anche l’infrastrutturazione. Webuild ha realizzato infatti tutte e cinque le linee della metropolitana milanese dal 1964 al 2024, opere che hanno cambiato in modo concreto i collegamenti tra centro e periferie della città. Il progetto “milano per gli alberi” si inserisce in questo quadro più ampio di attenzione alle esigenze urbane, ambientali e sociali.
Il sindaco beppe sala ha rimarcato la potenza di quei giorni di fine luglio 2023, quando la tempesta si abbatté senza preavviso. Ha sottolineato la rapidità delle risposte messe in campo per metter in sicurezza i parchi e per stimolare una raccolta fondi partecipata. Sala ha definito la nuova piantumazione ai giardini montanelli e al parco forlanini una ferita finalmente chiusa, un traguardo significativo nel cammino della città verso spazi pubblici vivibili e rigenerati.
Pierfrancesco vago, rappresentante di fondazione msc, ha spiegato che piantare alberi non significa solo aumentare il verde ma garantire salute, resilienza climatica e senso di appartenenza per i cittadini. Il verde diventa così un fattore che rafforza il tessuto sociale e identitario della metropoli, facendo di ogni parco un luogo da vivere, custodire, frequentare.
L’impegno pubblico e privato ha prodotto un risultato tangibile, con 730 alberi in più che segnano una nuova pagina nella storia del verde milanese. Un esempio di come si possa affrontare il cambiamento climatico e le conseguenze di eventi estremi, mettendo al centro la qualità della vita in città.