Milano ricorda il giudice Falcone e la strage di Capaci con una cerimonia ai giardini Falcone e Borsellino
Milano commemora Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta uccisi dalla mafia, riaffermando l’impegno contro la criminalità organizzata con la partecipazione attiva degli studenti.

Milano ha commemorato il 33º anniversario della strage di Capaci, ricordando Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, riaffermando l’impegno contro la mafia con la partecipazione di autorità, studenti e cittadini. - Unita.tv
Milano, il 23 maggio 2025, ha dato vita all’annuale commemorazione per ricordare il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta uccisi dalla mafia 33 anni fa. L’evento si è svolto ai Giardini Falcone e Borsellino, sotto gli occhi degli studenti del liceo Volta, con un momento di silenzio scandito dal suono della sirena dei vigili del fuoco. La città ha riaffermato con forza il proprio impegno contro la criminalità organizzata e ha reso omaggio alla memoria di chi ha dato la vita per la giustizia.
La cerimonia ai giardini falcone e borsellino: luogo simbolo di memoria e impegno
I Giardini Falcone e Borsellino, situati proprio davanti al liceo Volta di Milano, hanno ospitato quest’anno la commemorazione per le vittime della strage di Capaci. La scelta del luogo non è casuale: questo spazio verde rappresenta un presidio di legalità e memoria, un punto di incontro tra passato e presente. Alle 17.58, ora esatta della tragedia del 23 maggio 1992, il suono di una sirena dei vigili del fuoco ha interrotto il silenzio e ha segnato un minuto di raccoglimento cittadino.
Durante la cerimonia, erano presenti autorità locali, rappresentanti delle forze dell’ordine e studenti. Il coinvolgimento dei giovani, organizzato da Libera, ha mostrato come la lotta contro le mafie debba proseguire anche nelle nuove generazioni. La partecipazione attiva degli studenti ha trasformato l’evento in un momento di riflessione diretta e concreta, non solo un ricordo sterile.
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I nomi delle vittime sono stati evocati nel rispetto della loro memoria. Falcone, Morvillo, Montinaro, Schifani e Dicillo non sono mai stati dimenticati a Milano, città attenta a mantenere viva la loro eredità attraverso iniziative pubbliche e momenti corali, come quello di oggi.
Le parole delle autorità: richiami alla legalità e al ruolo dei cittadini
Alla commemorazione hanno preso parte figure di spicco istituzionali, come il prefetto Claudio Sgaraglia, il questore Bruno Megale e la procuratrice aggiunta della Dda Alessandra Cerreti. Tra loro anche la presidente del consiglio comunale di Milano, Elena Buscemi, che ha focalizzato l’attenzione sull’importanza della responsabilità individuale.
Buscemi, rivolta agli studenti presenti, ha sottolineato come la legalità debba diventare scelta quotidiana, fatta anche nelle piccole decisioni di ogni giorno. Ha ricordato la lezione del presidente Sergio Mattarella, che cita spesso Falcone e Borsellino come simboli della Repubblica e della sua etica. La riflessione della presidente del consiglio comunale spinge a vedere nella memoria un impegno vivo, concreto, da portare avanti con costanza, lontano da gesti simbolici e dimenticanze.
La presenza degli studenti sotto gli occhi delle autorità ha rafforzato il messaggio: la lotta alla mafia e l’affermazione dei valori civili dipendono da una presa di coscienza collettiva. Non si tratta solo di commemorare il passato, ma di camminare tenendo ben saldo quel patrimonio morale che viene da quella pagina drammatica della storia italiana.
Il ricordo della strage di capaci attraverso le parole di attilio fontana
Il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, ha voluto ricordare l’evento del 1992 con un messaggio sui social, che ha ripreso i punti fondamentali della commemorazione milanese. Ha richiamato l’attenzione sul sacrificio di Falcone, Morvillo e degli agenti della scorta, ribadendo l’importanza del loro esempio per la costruzione di un futuro in cui la giustizia prevalga.
Fontana ha espresso un invito preciso: non dimenticare mai quei momenti e continuare a difendere i principi di legalità. Ha evocato la necessità di un impegno collettivo, anche a distanza di decenni, per prevenire il ritorno di realtà criminali che minano la società.
Questo richiamo da una figura istituzionale regionale sottolinea il valore nazionale e locale della memoria. Lombardia, e Milano in particolare, confermano di riconoscere nella tragedia di Capaci una ferita aperta, ma che può diventare motivo di forza civile permanente.
La ricorrenza si è così svolta tra parole, silenzi e rituali condivisi. La città si conferma attenta a mantenere vive le storie di chi ha pagato con la vita la lotta contro la mafia. Le voci di chi guida le istituzioni e chi rappresenta la società civile s’incrociano per tenere alta la guardia e il rispetto di quei principi rimasti fondamentali anche nel 2025.